Con la Legge di Bilancio 2018 Governo e Parlamento scelgono di proseguire sulla strada degli incentivi per stimolare gi investimenti in digitalizzazione 4.0 delle imprese, non solo prorogando le misure introdotte nel 2017 (super e iperammortamento, nuova Sabatini), pur con una serie di rimodulazioni, ma allargando il piano Industria 4.0 anche alla formazione digitale. Le due misure fondamentai sono il credito d’imposta al 40% per le imprese che investono nella formazione digitale dei dipendenti e il potenziamento degli ITS, gli istituti tecnici superiori.
Incentivi formazione
Il credito d’imposta regolamentato dai commi da 46 a 56 della manovra è pari al 40% delle spese relative al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui è occupato in attività di formazione. Significa che l’agevolazione si applica in relazione al costo aziendale del personale effettivamente impiegato nelle attività di formazione, non al costo della formazione. Quindi, indipendentemente dalla spesa che l’azienda sostiene per pagare chi fornisce la formazione. E’ una scelta importante del legislatore, perché interviene direttamente sul costo del lavoro consentendo alle imprese di valorizzare il personale che ha molti anni di anzianità aziendale. Attenzione: le spese di formazione sono incentivate solo se pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali.
L’incentivo riguarda tutte le imprese, indipendentemente da forma giuridica, settore economico e regime contabile. Si applica al periodo d’imposta 2018. La norma specifica con precisione quali sono gli ambiti di formazione incentivati, che devono riguardare le tecnologie previste dal Piano nazionale Industria 4.0 come big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali. Queste tecnologie devono essere applicate negli ambiti indicati nell’allegato A della manovra. Eccoli:
- Vendita e marketing: acquisti, commercio al dettaglio e all’ingrosso, gestione magazzino, servizi ai consumatori, stoccaggio, tecniche di dimostrazione, marketing, ricerca di mercato;
- Informatica: analisi di sistemi informatici, elaborazione elettronica dei dati, formazione degli amministratori di rete, linguaggi di programmazione, progettazione di sistemi informatici, programmazione informatica, sistemi operativi, software per lo sviluppo e la gestione di beni strumentali incentivati con iperammortamento e software incentivati al 140%;
- Tecniche e tecnologie di produzione: fabbricazione di armi da fuoco, fabbricazione di utensili e stampi, fusione dei metalli e costruzione di stampi, idraulica, ingegneria meccanica e metallurgica, lavorazione della lamiera, meccanica di precisione, lavorazione a macchina dei metalli, saldatura, siderurgia, climatizzazione, distribuzione del gas, energia nucleare, idraulica e termica, ingegneria climatica, ingegneria elettrica, installazione e manutenzione di linee elettriche, installazioni elettriche, produzione di energia elettrica, riparazione di apparecchi elettrici, elettronica delle telecomunicazioni, ingegneria del controllo, ingegneria elettronica, installazione di apparecchiature di comunicazione, manutenzione di apparecchiature di comunicazione, manutenzione di apparecchiature elettroniche, robotica, sistemi di comunicazione, tecnologie delle telecomunicazioni, tecnologie di elaborazione dati, biotecnologie, conduzione di impianti e macchinari di trasformazione, ingegneria chimica, ingegneria chimica dei processi, Processi petroliferi, gas e petrolchimici, Tecniche di chimica dei processi, Tecniche di laboratorio (chimico), Tecnologie biochimiche, Cantieristica navale, Manutenzione e riparazione imbarcazioni, Ingegneria automobilistica, Ingegneria motociclistica, Manutenzione e riparazione di veicoli, Progettazione di aeromobili, Manutenzione di aeromobili, Agricoltura di precisione, Lavorazione degli alimenti, Conservazione degli alimenti,
Produzione bevande, Lavorazione del tabacco, Scienza e tecnologie alimentari, Confezione di calzature, Filatura, Lavorazione del cuoio e delle pelli, Preparazione e filatura della lana, Produzione di capi di abbigliamento, Produzione di cuoio e pellami, Sartoria, Selleria, Tessitura industriale, Ceramica industriale, Ebanisteria, Fabbricazione di mobili, Falegnameria (non edile), Lavorazione della gomma, Lavorazione e curvatura del legno, Lavorazione industriale del vetro, Produzione della plastica, Produzione e lavorazione della carta, Produzione industriale di diamanti, Tecnologie del legno da costruzione, Estrazione di carbone, gas e petrolio, materie grezze, Ingegneria geotecnica, Ingegneria mineraria, Cartografia/agrimensura e rilievi, Progettazione delle strutture architettoniche, Progettazione e pianificazione urbana, Progettazione edilizia, costruzione di ponti e di strade, Edilizia, Impianti idraulici, riscaldamento e ventilazione, ingegneria edile, civile e portuale, tecnologie edili ed ingegneristiche (building information modeling).
Non sono invece incentivate le attività di formazione ordinaria o periodica organizzata dall’impresa per conformarsi alla normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, di protezione dell’ambiente e ad ogni altra normativa obbligatoria in materia di formazione.
Il credito d’imposta può essere utilizzato solo in compensazione, va indicato in dichiarazione dei redditi, non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile IRAP, non si applicano il limite annuale di 250mila euro per l’utilizzo dei crediti di imposta previsto dall’articolo 1, comma 53, della legge 244/2007 e quello massimo di compensabilità pari a 700mila euro di cui all’articolo 34 della legge 388/2000. Sono previsti specifici obblighi di certificazione. Bisogna attendere un decreto ministeriale dello Sviluppo economico, di concerto con i dicasteri di Economia e Lavoro, entro 90 giorni dal primo gennaio, che conterrà le disposizioni applicative con particolare riguardo all’individuazione delle procedure di concessione e di utilizzo del beneficio e alla documentazione richiesta, all’effettuazione dei controlli e alle cause di decadenza e revoca del beneficio.
Potenziamento ITS
Vengono incrementate le risorse per lo sviluppo degli ITS, e si prevedono decreti ministeriali che ne definiscano i requisiti per il rilascio dei diplomi e ne integrino gli standard organizzativi e di percorso per adeguare l’offerta formativa a Industria 4.0. In parole semplici, si ridefinisce in chiave 4.0 la mission di questo tipo di formazione terziaria, proseguendo nella riorganizzazione prevista dalla Legge di Stabilità 2007 (comma 631 legge 296/2006) e rispondendo all’obiettivo del Piano Industria 4.0 di puntare sugli ITS come ecosistemi che favoriscono l’innovazione in qualità di scuole speciali per le tecnologie applicate. In base alla relazione tecnica alla Legge di Stabilità, si prevede un incremento del numero di studenti, rispetto ai circa 9mila attualmente iscritti agli Its, pari a mille nel 2018, 3mila nel 2019 e 6mila nel 2020, per stabilizzarsi a circa 15mila dal 2020/2021. Le risorse aggiuntive in manovra (comma 36): 10 milioni di euro nel 2018, 20 milioni nel 2019 e 35 milioni dal 2020.
Proroga incentivi 2017
Sono prorogati per il 2018 super e iperammortamento e nuova Sabatini, con una serie di modifiche rispetto al 2017. Il superammortamento è al 130% (e non più al 140%), e non si può più applicare ai veicoli e agli altri mezzi di trasporto (anche se utilizzati esclusivamente per l’attività di impresa). L’agevolazione fiscale alza del 30% le quote di ammortamento sugli investimenti in beni strumentali nuovi. Introdotta nel 2016, è stata prorogata nel 2017 e ora viene applicata anche al 2018, con la maggiorazione ridotta al 30%. Gli investimenti devono essere effettuati nel 2018, oppure entro il 30 giugno 2019 a condizione che entro il 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti almeno pari al 20%.
Per quanto riguarda l’iperammortamento, che riguarda specificamente le tecnologie 4.0, proroga 2018 con allungamento al 31 dicembre 2019 se l’ordine è effettuato entro il 31 dicembre 2018 con pagamento di un acconto pari almeno al 20%. Non c’è riduzione dell’agevolazione, che resta quindi al 250%. E’ confermata anche l’agevolazione sul software, che è al 140% e riguarda esclusivamente i beni immateriali acquistati da imprese che utilizzano l’iperammortamento. Qui c’è un’ulteriore novità, inserita nel corso della discussione alla Camera, che amplia i software ammessi all’agevolazione, inserendo anche:
- sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
- software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
- software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field).
Infine, la Sabatini, ovvero i finanziamento agevolati per gi investimenti in nuovi macchinari delle PMI: il comma 22 della manovra rifinanzia la misura con una dotazione di 330 milioni di euro per il periodo 2018-2023: 3 milioni di euro per il 2018, 66 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019-2022 e 33 milioni di euro per il 2023. Sale al 30% la quota di risorse riservata agli investimenti in macchinari 4.0 (era al 20% l’anno scorso): big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radiofrequency identification (RFID), tracciamento e pesatura di rifiuti. Resta la maggiorazione del 30% del contributo statale previsto per questi investimenti. Ricordiamo in estrema sintesi che la Sabatini prevede finanziamenti agevolati fino a 2 milioni di euro a impresa, copre il 100% dell’investimento ammissibile per cinque anni, e prevede un contributo statale pari al valore degli interessi calcolati al 2,75%. Per gli investimenti in digitale, la maggiorazione del 3% comporta che il contributo statale si calcoli su interessi al 3,575% annuo. L’investimento può essere coperto dal Fondo di garanzia PMI fino a un massimo dell’80%.