vademecum

Incentivi.gov, il portale per conoscere i bandi PA: guida per imprese



Indirizzo copiato

Il portale incentivi.gov.it è lo strumento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy pensato per raccogliere tutte le misure disponibili per supportare le imprese italiane: ecco come funziona

Pubblicato il 4 mar 2024

Nicola Testa

Presidente U.NA.P.P.A. Unione Nazionale Professionisti Pratiche Amministrative



Transizione digitale PNRR

Come funziona e a cosa serve il portale incentivi.gov.it, un nuovo strumento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy pensato per raccogliere tutte le misure disponibili per supportare le imprese italiane. Vediamo tutti i dettagli, considerando che lo sviluppo e il benessere di un Paese sono fondamentali e viaggiano di pari passo.

Non ci può essere benessere in assenza di sviluppo e quest’ultimo elemento va favorito anche con incentivi pubblici. Incentivi che sono quella parte di risorse economiche che un Paese mette a disposizione del sistema economico sul quale investe.

Il sistema degli incentivi in Italia

La domanda che dobbiamo porci oggi è se il sistema degli incentivi ha ben funzionato fin qui. E forse qualcosa possiamo dire, ad esempio che non siamo mai stati in grado di spendere tutte le risorse messe a disposizione e non solo dall’Italia ma anche dall’Europa.

Da qui una considerazione semplice: perché ciò avviene? Forse perché il sistema di assegnazione è complesso, manca l’informazione puntuale, bisogna districarsi in mille adempimenti, in particolare la piccola organizzazione non sempre è in grado di disperdere energie su questo ambito, talvolta pertanto rinuncia anche solo ad affrontare il tema. I motivi possono essere tanti. Sappiamo però, con certezza, che l’incentivo è uno strumento ideale per accelerare innovazione, nuovi processi produttivi, nuove attività, lavoro. Accelerare e facilitare dovrebbero essere i due termini che andrebbero introdotti nel vocabolario del sistema Paese, ma anche tradotti in concretezza e questo potrebbe essere un piccolo passo.

Finanziare investimenti delle imprese vuole dire innescare un meccanismo che coinvolge una filiera, sviluppa nuove opportunità di lavoro e con esso stimola consumi, crea ricchezza, quella a cui dovremo tendere. Certo assai spesso sentiamo di sperperi, abusi, truffe, che riguardano il sistema degli incentivi, sufficiente vedere cosa è successo sul 110% che ha visto mettere in atto la più grande truffa della storia di questo Paese e sicuramente, in particolare per quello, si dovevano costruire argini più robusti per evitare l’abuso.

Questo è un classico esempio di incentivo che non vogliamo più vedere. Tuttavia non possiamo demonizzare lo strumento perché aiutare una impresa è determinante. Finanziare una impresa potrà trasformarsi in assunzione di nuovi lavoratori, sviluppare nuovi prodotti, allargare il proprio mercato di sbocco pensiamo all’internazionalizzazione, e molto altro. Ma il beneficio non è solo per l’impresa, indirettamente per tutta la filiera, questa avrà bisogno di professionisti, fornitori, collaboratori vari, insomma si attiva un sistema a cascata che aiuta l’intero ecosistema produttivo ed economico oltre che sociale. Da qui la necessità di non demonizzare il tema come in taluni casi gli annunci fanno. Dobbiamo invece lavorare per ottimizzare e rendere fruibili tali aiuti.

Incentivi.gov, gli obiettivi

Nasce a tal proposito un nuovo strumento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il portale incentivi.gov.it che debutta al 1 dicembre 2023, dopo una prima versione in linea dal 2 giugno 2022, e nasce dal D.M. del 30 settembre 2021 del MIMIT (ex Mise) e sarà il luogo in cui dovremmo trovare tutti gli incentivi previsti in favore di imprese, professionisti, cittadini. Una idea non nuova in verità ma che certamente, se divenisse il centro effettivo di tutte le politiche pubbliche legale agli incentivi, potrebbe in qualche modo avviare un processo di semplificazione.

Il primo problema nell’assegnazione di fondi pubblici è quello informativo: difficile anche solo venire a conoscenza dell’esistenza di un bando. In subordine poi si entra nella gestione pratica che non sempre è semplice.

Gli aspetti critici

Questo portale è sicuramente nuovo e come tutte le novità va analizzato nel dettaglio, migliorato con il tempo, arricchito di contenuti, e in questo iniziamo a intravedere anche qualche innovazione grazie al motore di ricerca che dovrebbe aiutarci nel selezionare i vari bandi per tipologia e altre selezioni che posso utilizzare. Tuttavia già qui possiamo notare come l’annuncio poi non corrisponda all’effettività operativa.

Il nodo degli incentivi ai professionisti

Quando ad esempio leggiamo nei titoli “sono una impresa o un professionista” e mi aspetto di trovare il mio se sono un professionista, ad esempio, purtroppo mi renderò conto subito dopo che non c’è tra le selezioni possibili, appunto il professionista, soggetto che oggi inizia ad essere anch’esso destinatario di qualche opportunità, anche se minoritari in rapporto al numero di emissioni in favore di imprese. Eppure il professionista in Europa è equiparato ad una impresa. A casa nostra invece, pur riconoscendo ad esso grande importanza sul piano filosofico, non sempre poi è considerato parte importante del sistema economico nei fatti.

A tal proposito è importante segnalare che oggi le professioni sono rappresentate da due pilastri normativi, le professioni regolamentate (ordini, albi, collegi) e le professioni Legge 4/2013 che seppur definite “non regolamentate” sono regolate da una legge e pertanto dovrebbero entrare di diritto anch’essi nel conteggio dei potenziali destinatari.

La mancata segnalazione dei bandi

In ogni caso la piattaforma si presenta semplice e intuitiva per la ricerca e selezione del bando. Tuttavia il presupposto di essere l’unico luogo in cui trovare “tutto” al momento non possiamo confermarlo in quanto pur essendo aggiornato e attendibile non sono presenti molti bandi, ad esempio: “Resto al Sud”, ZES e zone specifiche, ISI Inail 2023 ad esempio finalizzato alla sicurezza nei luoghi di lavoro e sappiamo bene questo tema come sia attuale. Efficace comunque per quanto riguarda incentivi nazionali, fondi ministeriali, PNRR e sono presenti anche alcuni bandi del sistema camerale.

Mancano invece buona parte degli incentivi a carattere regionale previsti nei P.O.R. (programmi operativi regionali) e P.S.R. (programmi di sviluppo rurale) che sono molto importanti.

Mancano poi incentivi destinati al terzo settore, assai spesso gestiti da Fondazioni private che sarebbe utile invece coordinare con questo nuovo servizio.

Le opportunità per le imprese

In ultimo, pur con ogni riserva possibile al momento il giudizio è positivo e siamo certi potrà accompagnare gli interessati a comprendere meglio quali opportunità ci sono, in particolare è importante poi segnalare che un servizio simile ad oggi non esiste, se non nel circuito privato e a pagamento. Circuiti ovviamente che non devono minimamente preoccuparsi in quanto quasi sempre forniscono servizi a valore aggiunto.

Il caso di Unappa

Così come fanno i professionisti associati Unappa, oltre 300 in tutta Italia, che gestiscono pratiche amministrative svolgendo un ruolo di intermediazione tra la PA e l’impresa o il professionista. Tra le pratiche che svolge vi è anche il supporto alla partecipazione a bandi pubblici una tra le varie attività di supporto al cliente. Un aiuto nella gestione della pratica, la redazione e valutazione del progetto, nella rendicontazione e proprio perché addetti ai lavori, riteniamo molto utile uno strumento di monitoraggio e censimento del “bando pubblico” che auspichiamo sarà potenziato e migliorato. A tal proposito forniamo la nostra collaborazione con le istituzioni preposte per valutare ogni passo migliorativo che, grazie all’esperienza sul campo, siamo in grado di individuare come già facciamo per altri ambiti.

Conclusione

Il giudizio non può che essere di parziale soddisfazione perché la risoluzione del tema “conoscenza e visibilità” si risolverebbe se avessimo effettivamente una piattaforma unica a cui accedere per trovare tutto. Questo passaggio potremo chiamarlo reale semplificazione.

Ma in realtà dobbiamo essere onesti, la verità è che la gestione è spesso complessa e in particolare per le piccole organizzazioni e questa complessità è insormontabile e anche la dove esiste un sistema professionale forte a supporto, non sempre è facile avviarci alla ricerca di una opportunità.

Ma al netto di questi problemi, poi sarebbe giusto poter analizzare come queste risorse vengono assegnate, abbiamo situazioni folli dove si vince solo per essere arrivati prima, le famose campagne “click day” che sono forse uno degli strumenti più discriminanti. Allo stesso tempo forse una più attenta analisi dei progetti aiuterebbe a destinare le risorse su progetti efficaci per raggiungere l’obiettivo atteso e cioè sviluppo e benessere.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati