Anche per le micro, piccole e medie aziende la vera sfida è cogliere il treno di Impresa 4.0: acquisendo skill innovative e facendo evolvere le proprie strategie verso la digital transformation. Va in questa direzione l’iniziativa di Unioncamere che mette disposizione innovation manager capaci di assicurare lo sviluppo culturale e la diffusione di un pensiero innovativo. Vediamo di cosa si tratta, nel dettaglio, analizzando le condizioni per ottenere il beneficio dei voucher.
A fare più fatica a parlare il linguaggio digitale sono soprattutto le piccole e piccolissime imprese che pur comprendendo i vantaggi delle tecnologie 4.0 stentano ad “impossessarsene”. E’ spesso proprio la mancanza di skill adeguate a frenare il cammino verso la digitalizzazione di queste iniziative imprenditoriali.
Eppure ancora solo pochi imprenditori investono sulla formazione del proprio capitale umano per superare questo gap. Secondo i nostri dati meno di 10 imprese su 100 hanno realizzato corsi su tematiche connesse ad Impresa 4.0 a partire dai vertici della propria organizzazione. Nel 63% dei casi infatti l’attività di formazione è stata rivolta a dirigenti e manager. Mentre nel 56% delle imprese i corsi hanno coinvolto responsabili di processo e solo nel 29% gli operai. E’ quanto abbiamo rilevato attraverso un campione di quasi 13mila imprese che hanno effettuato il test di maturità digitale SELFI4.0 messo a disposizione online dalle Camere di commercio attraverso i Punti impresa digitale, la rete fisica e virtuale realizzata dal sistema camerale proprio per favorire presso gli imprenditori la consapevolezza dei vantaggi legati al digitale e all’adozione delle tecnologie abilitanti da parte delle aziende.
Pmi innovative: digital skill e business model 4.0
E investire nella formazione, paga. Sono proprio queste imprese più virtuose infatti ad aver raggiunto i migliori risultati all’assessment con un punteggio mediamente superiore del 30% rispetto alle altre imprese. Più della metà delle imprese si è concentrata in termini formativi sui temi che riguardano principalmente le tecnologie per la gestione dei dati come big data, analytics, cloud. Mentre solo il 21% dei casi ha fatto formazione su tecnologie hard come la robotica, la stampa 3D.
Ma accanto alla formazione serve lavorare anche sulla managerialità e sull’evoluzione dei modelli di business aziendali. È questa la vera “sfida” del prossimo futuro che vede il sistema camerale in prima linea per mettere a disposizione delle imprese Innovation Manager capaci di assicurare lo sviluppo culturale e la diffusione di un pensiero innovativo che orienti un costante cambiamento dei processi in chiave Impresa 4.0.
Innovation manager, il registro Unioncamere
Per questo è stato istituito presso Unioncamere un elenco dei Manager dell’Innovazione mettendo a punto i requisiti necessari ai candidati per iscriversi, a garanzia della professionalità dei profili contenuti nel registro. Avere le competenze, la visione e la formazione per riuscire in tutto questo non è cosa da poco e soprattutto non si può improvvisare.
E’ necessario avere oltre a una buona dose di esperienza consolidata, una certa multidisciplinarietà e una adeguata capacità di previsione degli scenari futuri, oltre che una sviluppata sensibilità per cogliere le informazioni rilevanti e necessarie a maturare una conoscenza ampia e approfondita delle diverse tecnologie emergenti. La sfida sarà quella di individuare professionalità in grado di fare realmente la differenza al fianco delle micro, piccole e medie imprese, abilitandole sulla strada dell’innovazione.
I professionisti che fanno parte di questo registro, previsto all’interno del decreto emanato dal ministero dello sviluppo economico lo scorso 7 maggio e dal decreto direttoriale del 29 luglio, alimenteranno l’apposito elenco del Mise cui le imprese potranno attingere per l’acquisizione di consulenze specialistiche finalizzate all’adozione di processi di trasformazione tecnologica e digitale 4.0, beneficiando dei voucher erogati dallo stesso ministero dell’importo massimo di 40.000 euro per le singole imprese e di 80.000 euro per le reti d’imprese.
L’iscrizione a quest’elenco permetterà ai professionisti di attestare le proprie competenze digitali da mettere a disposizione delle imprese che vorranno beneficiare dei voucher del ministero per innovare il proprio modello di business in chiave 4.0. Questa nuovo compito che è stato assegnato all’Unioncamere è un riconoscimento dell’importante lavoro che le Camere di commercio stanno svolgendo per favorire la svolta 4.0 attraverso i Punti impresa digitale (Pid) e la certificazione dei Centri di Trasferimento Tecnologico.
Unioncamere, il bilancio della rete dei Pid
In particolare con la rete dei Pid, coerentemente alle iniziative messe in campo dal Governo italiano a partire dal lancio del Piano Impresa 4.0, le Camere di commercio italiane hanno realizzato, solo quest’anno, quasi 500 eventi dedicati alla formazione, informazione e all’orientamento delle micro, piccole e medie imprese per favorire l’adozione delle tecnologie abilitanti. Per questo, come già accennato, hanno messo a punto anche un test di autovalutazione disponibile gratuitamente online su www.puntoimpresadigitale.camcom.it che permette alle imprese di conoscere il proprio livello di maturità digitale ed individuare gli eventuali gap da colmare e le strategie più efficaci da intraprendere per elevarlo. Inoltre, attraverso il sistema dei voucher viene dato agli imprenditori un contributo tangibile per consentire loro di acquistare servizi di formazione, consulenza e tecnologie in ambito 4.0.
Dal 2017, anno di avvio del progetto, i PID hanno già coinvolto circa 70.000 imprese. Di queste 43mila hanno partecipato ad eventi (in)formativi, quasi 13mila hanno effettuato il self-assessment, più di 7mila hanno utilizzato i voucher digitali stanziati per un valore complessivo di oltre 44 milioni di euro.
Ma se molto si è fatto, tanto lavoro ancora si dovrà fare per portare le nostre imprese a cavalcare la quarta rivoluzione industriale. Stando ai risultati dei test di autovalutazione effettuati dalle aziende, 3 su 5 stanno appena cominciando a familiarizzare con gli strumenti digitali. Per questo le Camere di commercio intendono continuare a dare il loro contributo per aiutare a modernizzare il nostro tessuto imprenditoriale e a supportare i processi innovativi.
Le figure formate dalle imprese che hanno fatto formazione su tematiche connesse ad Impresa 4.0(1)
Figure | %(2) |
Dirigenti Manager | 63% |
Responsabili Processo | 56% |
Operai | 29% |
1) Ha svolto attività di formazione quasi il 10% delle oltre 13mila imprese che hanno effettuato online il SELFI4.0, il test di autovalutazione della maturità digitale.
2) risposte multiple
Fonte: elaborazione DINTEC su dati Unioncamere (dati al 30 luglio 2019)
I numeri dei Pid
Fonte: elaborazione DINTEC su dati Unioncamere (dati al 30 luglio 2019)