La digitalizzazione del Paese, un cantiere a cielo aperto destinato a rimanere tale perché non c’è fine alla transizione digitale, deve tenere debito conto anche delle conseguenze che ha sull’ambiente e sulla sostenibilità in generale. In sintesi questa è la definizione del termine Investimenti sostenibili 4.0.
A tale proposito il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha predisposto agevolazioni così come previsto dal decreto ministeriale del 10 febbraio 2022.
Cosa si intende per investimenti sostenibili 4.0
Restando nei limiti dell’agevolazione in sé, Investimenti sostenibili 4.0 è una misura in favore delle imprese che investono in tecnologie innovative e che, quindi, perseguono la via della trasformazione tecnologica e digitale anche nell’ottica di abbracciare un più alto grado di sostenibilità ovvero, in particolare:
- favorendo la transizione verso l’economia circolare
- migliorando la sostenibilità energetica dell’impresa.
A tale proposito il fondo supporta l’acquisto di macchinari innovativi ed è dotato di 808.875.519,57 euro (inclusa il maggiore finanziamento di 131 milioni deciso il 28 giugno 2022) ed è così suddiviso:
- 381.207.123,57 euro per le regioni centrali e settentrionali
- 427.668.396,00 euro per le regioni del Sud
Esauriti i riferimenti alla questione normativa – che riguarda esclusivamente il manifatturiero e le aziende che forniscono servizi ad altre aziende – occorre entrare in profondità nelle significanti degli Investimenti sostenibili 4.0 i quali, a prescindere, portano vantaggi a qualsiasi impresa.
I vantaggi delle aziende che adottano investimenti sostenibili 4.0
Al di là degli incentivi, adottare gli Investimenti sostenibili 4.0 porta a risultati che possono essere suddivisi in cinque macro categorie, ossia:
- valore aggiunto e fidelizzazione
- efficienza dei processi
- aumento della produzione
- investimenti
- formazione professionale
Sono aspetti che si influenzano in modo vicendevole.
Il valore aggiunto e la fidelizzazione dei clienti
I clienti sorridono alle imprese sostenibili. I temi ambientali sono ampliamenti condivisi e gli acquirenti si dicono disposti a sopportare costi maggiori per comprare prodotti e servizi improntati sulla sostenibilità.
L’incremento delle vendite facilita l’assorbimento dei costi sostenuti dalle imprese e avvia un circolo virtuoso nel quale le aziende stesse si smarcano dalla concorrenza meno attenta alle ricadute ambientali dei propri cicli produttivi.
Efficienza dei processi
Un’azienda che sposa la sostenibilità si impegna a fare attenzione a tutta la filiera produttiva, con accento sull’approvvigionamento energetico che, nella fattispecie, premia le fonti rinnovabili e i macchinari meno energivori. Non da ultimo, il focus si sposa anche sulla possibilità di ridurre sprechi, scarti ed errori di produzione con beneficio sul costo industriale e quindi sul prezzo di vendita che diventa più concorrenziale.
Aumento della produzione
Il mercato premia le imprese sostenibili e questo ha ricadute positive sulla produzione, che riceve una spinta verso l’alto. La sostenibilità rientra a pieno titolo tra le strategie aziendali e, non da ultimo, permette alle imprese di effettuare nuove assunzioni. Le tecnologie 4.0 rendono tra le altre cose più rapida la produzione e questa, per essere supportata, necessita di manodopera.
Investimenti
A maggiore reputazione corrisponde, in linea teorica, maggiore interesse da parte degli investitori, attirati dal potenziale delle imprese che scelgono la sostenibilità. A ciò si aggiunge la possibilità di dare valore a tutta la catena della sostenibilità, considerando che gli Investimenti sostenibili 4.0 puntano all’evoluzione del manifatturiero nel suo insieme e che, il settore secondario, è parte fondante dell’economia italiana, contribuendo a formare il 25% del Pil.
Formazione professionale
L’innovazione cambia la morfologia delle competenze professionali e della cultura aziendale. Le imprese non hanno soltanto bisogno di maggiore manodopera ma di manodopera con skill adeguate ai nuovi paradigmi. La gestione delle politiche innovative e di quelle della sostenibilità può essere complessa e il ruolo dei collaboratori cambia, diventa più focalizzato sugli obiettivi e sulle politiche d’impresa e ciò, anche se in modo soltanto potenziale, può essere terreno fertile per sviluppare un senso di appartenenza tra i dipendenti.
Settori e industrie ideali per investimenti sostenibili 4.0
Sempre uscendo dai margini degli incentivi governativi, non c’è settore escluso dalla sostenibilità, fosse solo per l’efficientamento energetico, peraltro coadiuvato e sostenuto anche dalle politiche sullo Smart working, sulle quali si è concentrato anche l’Osservatorio del Politecnico di Milano.
In parole pratiche, benché gli incentivi per gli Investimenti sostenibili 4.0 guardano soprattutto all’industria e alle aziende dei servizi B2B, innovazione sostenibilità vanno a braccetto con qualsiasi settore e comparto economico, come peraltro ben dimostra un report aggiornato al 2022 pubblicato da Il Sole 24 Ore e limitato alle imprese quotate in borsa.
Le tecnologie 4.0 che supportano gli investimenti sostenibili
Ritornando al cuore degli incentivi, ribadendo che gli investimenti sono limitati allo svolgimento delle attività del manifatturiero e dei soggetti economici che forniscono servizi alle imprese, rientrano nei canoni della misura queste voci di spesa:
- impianti, macchinari e attrezzature
- opere murarie legate strettamente agli investimenti in nuove tecnologie. Per tali opere le spese ammissibili sono il 40% del totale
- software e licenze per il corretto uso degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature
- i costi per il conseguimento delle certificazioni per la gestione ambientale o per l’efficienza energetica
A queste spese si aggiungono quelle per le consulenze per l’efficientamento energetico che sono riconosciute in ragione del 3%, a patto che non siano costi ritenuti obbligatori per legge.
Criteri di valutazione per individuare aziende idonee agli investimenti sostenibili 4.0
Per rientrare nei canoni delle agevolazioni vigono diversi criteri di valutazione afferenti a sfere diverse. Nell’ordine, è opportuno sapere che i programmi di investimento ammissibili devono:
- prevedere l’uso di tecnologie relative al piano Transizione 4.0
- essere economicamente congrui rispetto ai costi riconosciuti dal programma
- essere improntati all’aumento delle capacità produttive e alla diversificazione
- essere funzionali alla creazione di prodotti nuovi, relativi alla modifica sostanziale delle linee produttive oppure alla creazione di nuove isole di produzione
- essere messi in atto da unità produttive dislocate sul territorio italiano
- rimanere nelle soglie e nei parametri delle spese riconosciute, ossia al Sud le spese devono essere comprese tra i 500mila euro e i 3 milioni di euro e, in ogni caso, non possono eccedere l’80% del fatturato dell’ultimo bilancio depositato. Al Centro-nord vale quest’ultimo parametro ma la forchetta degli investimenti complessivi è di almeno un milione di euro fino a tre milioni di euro.
- essere avviati dopo avere presentato la domanda per accedere agli incentivi e devono essere terminati al più tardi entro un anno dalla concessione dei medesimi.
A questi requisiti se ne aggiungono altri di ordine puramente amministrativo. Tra questi figurano le necessità delle aziende postulanti di:
- essere costituite e registrate al Registro delle imprese, nel quale devono risultare attive
- essere in regime di contabilità ordinaria (servono almeno due bilanci approvati e depositati) e non essere sottoposte a procedure concorsuali
- non avere contenziosi con le autorità che sovrintendono le norme edilizie, urbanistiche o ambientali, oppure con quelle autorità che sorvegliano la corretta applicazione delle norme del lavoro e quelle sulla prevenzione degli infortuni
- essere in regola con gli obblighi contributivi e, eventualmente, avere già restituito eventuali agevolazioni revocate in precedenza.
Questi ultimi, sono parametri che vertono anche verso la trasparenza.
L’importanza della trasparenza nelle aziende con investimenti sostenibili 4.0
Tra i criteri della sostenibilità in senso ampio, figura storicamente anche la trasparenza. Gli obiettivi intrinseci del togliere il velo sono molteplici e rispondono a logiche diverse, alcune interne all’azienda e altre esterne.
Non si tratta soltanto di logiche etiche, la trasparenza coadiuva la produttività perché tende a eliminare ogni ostacolo verso l’efficienza la quale, oltre a trasmettere l’immagine di un’azienda florida, è essenziale per la competitività e quindi per la sopravvivenza stessa dell’azienda.
La trasparenza si applica a diversi ambiti, ossia:
- alla comunicazione degli obiettivi e delle strategie aziendali
- alla diffusione della cultura dell’azienda
- alla gestione dei progetti, dei flussi, dei processi e delle metriche
- all’allocazione e alla gestione di budget
- ai rapporti con tutti gli stakeholder, fisco incluso.
La trasparenza, richiesta dallo Stato nella formulazione dei requisiti per accedere agli incentivi, è richiesta anche dal mercato. Fidelizza, trasmette solidità e affidabilità.
Impatti sociali ed economici degli investimenti sostenibili 4.0
Anche in questo caso ci si può limitare a una lettura di superficie, perché si tratta di un tema molto vasto e variegato.
In primis, gli Investimenti sostenibili 4.0 portano con loro la consapevolezza della necessità di ridurre gli sprechi (e quindi i costi) con maggiore focus sulle materie prime meno abbondanti.
A questa spinta si aggiunge quella del mercato che tende a premiare le imprese la cui reputazione è specchiata anche nell’ambito della sostenibilità.
Non da ultimo ci sono degli interventi finanziari e normativi – come nel caso degli incentivi – che tendono ad appoggiare le imprese sostenibili.
Quindi, per sommi capi, si può sostenere che gli impatti sociali ed economici sono afferenti:
- alla riduzione dei consumi
- alla riduzione degli sprechi
- alla riduzione dei costi produttivi
- alla riduzione dell’impronta inquinante
- al rispetto delle leggi
- alla possibilità di cimentarsi nei segmenti di mercato che premiano la sostenibilità grazie anche alla reputazione e all’affidabilità dell’i presa stessa
- all’accesso a misure di incentivi e alla finanza sostenibile.
Non va dimenticato, infine, che la trasparenza di cui abbiamo parlato poco sopra è un vantaggio tanto per le imprese quanto per la collettività.
Prospettive future per gli investimenti sostenibili 4.0 nelle aziende
Difficile leggere il futuro ma ormai la strada appare tracciata. Le tecnologie guardano sempre più all’impiego di risorse ambientali e alle ricadute negative dell’impiego che se ne fa.
Sul fronte opposto, ovvero quello dei mercati sui quali le imprese operano, tutti gli stakeholder sono concordi nel sostenere – seppure in modi e in misure diverse – le imprese che guardano alla sostenibilità.
Non deve sorprendere la possibilità secondo la quale le norme, siano queste nazionali o sovranazionali, saranno sempre più stringenti ed esigenti, evolvendo a loro volta verso una sempre maggiore e spiccata necessità di sostenibilità delle imprese.