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L’industria della moda deve puntare sull’Open Innovation: ecco i vantaggi



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Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie all’industria della moda sono immense: dall’utilizzo di banche dati o della realtà virtuale in fase di progettazione delle collezioni al riconoscimento automatico delle caratteristiche dei tessuti, fino all’interconnessione dei dati di produzione e di consumo. Ecco come sfruttarle

Pubblicato il 28 giu 2023

Fabio Canali

President Southern Europe & North Africa di Lectra



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Nell’immaginario collettivo la moda è il regno della creatività, ma raramente viene associata all’innovazione tecnologica. Tuttavia, si tratta di un settore che ha bisogno delle nuove tecnologie per affrontare i cambiamenti determinati dall’evoluzione delle abitudini e delle aspettative dei consumatori.

L’industria della moda sta affrontando una profonda trasformazione: brand, produttori e retailer devono adattarsi velocemente se non vogliono scomparire. La sopravvivenza di questi player dipende dalla loro capacità non solo di adottare le nuove tecnologie, ma anche e soprattutto di portare a termine quei processi di open innovation che possono accelerare una trasformazione necessaria.

La moda ha bisogno di una rivoluzione

In pochi anni, il mercato della moda è stato radicalmente trasformato da tendenze complesse e talvolta contraddittorie. Ciò si riflette nel comportamento d’acquisto dei consumatori: le giovani generazioni, ad esempio, pur aspirando a modalità di consumo più responsabili che favoriscono una produzione più sostenibile, si distinguono per il loro interesse nei marchi del fast fashion.

La crisi sanitaria ha evidenziato le debolezze insite nella produzione globale di beni di consumo e nei modelli economici troppo incentrati sulla distribuzione nei negozi. A questo si aggiungono le nuove esigenze derivanti dalla consapevolezza dell’impatto sociale e ambientale della moda, mentre l’inflazione aumenta il peso del prezzo nella decisione d’acquisto.

In tale contesto, i player dell’industria della moda sono consapevoli dell’urgente necessità di ripensare il proprio modello, guardando all’innovazione. Tante le domande a cui rispondere: come accorciare e ottimizzare le supply chain? Come ridurre il rischio di invenduto? Come rispondere alla crescente domanda di personalizzazione? Come ottimizzare l’uso e la tracciabilità dei materiali?

L’innovazione tecnologica diventa un alleato essenziale

La quarta rivoluzione industriale – la cosiddetta Industria 4.0 – sta facendo emergere nuovi modelli tra i brand e i produttori: dalla produzione agile di piccole serie alla produzione on-demand, fino alla produzione di massa di prodotti personalizzati, ecc. I protagonisti del settore devono creare i migliori prodotti ed esperienze d’acquisto possibili, riducendo al contempo il rischio di sprechi. Disporre della tecnologia adatta per sfruttare i dati di produzione e di consumo sta diventando un vero e proprio vantaggio competitivo.

Per esempio, i brand possono ora sfruttare la potenza dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data per monitorare in tempo reale le strategie di prodotto e di pricing della concorrenza, al fine di migliorare il design e la distribuzione delle proprie collezioni. Allo stesso modo, possono ottimizzare la gestione delle informazioni sui propri prodotti, in modo che siano costantemente disponibili e aggiornate sui marketplace giusti al momento più adatto.

Dal punto di vista della produzione, è possibile utilizzare software per snellire il processo di progettazione, anticipare il fabbisogno di materiali e quindi valutare al meglio i relativi budget. Inoltre, marchi e produttori possono anche accedere a nuove soluzioni di Industry 4.0 per automatizzare la produzione on-demand di piccole serie. Diventa così molto più facile creare nuove supply chain.

Perché la moda deve puntare sull’Open Innovation

Le sfide che l’industria della moda deve affrontare restano immense: supply e value chain multiple sono interdipendenti e i processi si sviluppano su più fasi, le aziende e i settori sono molteplici, i Paesi coinvolti numerosi e diversi.

La modernizzazione e la revisione di un numero molto elevato di processi sarà tanto più veloce quanto più riunirà player diversi che desiderano condividere le sfide, le competenze e le rispettive innovazioni tecnologiche. Questo impegno in termini di intelligence collettiva comporta, in particolare, la creazione di strutture come think tank o lab di innovazione per identificare le sfide comuni e la ricerca di tecnologie in grado di risolverle.

La sfida non è solo quella di incoraggiare la collaborazione tra aziende di dimensioni diverse (grandi gruppi, operatori di medie dimensioni, start-up). Si tratta anche di accelerare la riflessione su come ogni player possa interagire meglio con gli altri, a beneficio di tutti.

Consideriamo, per esempio, le questioni ambientali legate alla moda: per utilizzare al meglio i materiali lungo tutta la value chain, è necessario poterli tracciare dalla fibra al capo finale. Solo un approccio basato sull’Open Innovation può riunire tutti i soggetti interessati per definire come, grazie alle nuove tecnologie, le informazioni possano essere rese disponibili, accessibili e trasparenti in ogni fase della catena del valore.

Conclusioni

Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie sono immense: dall’utilizzo di banche dati o della realtà virtuale in fase di progettazione delle collezioni al riconoscimento automatico delle caratteristiche dei tessuti, fino all’interconnessione dei dati di produzione e di consumo. Coloro che ne trarranno i benefici maggiori e più rapidi sono senza dubbio quelle aziende che adottano un approccio basato sull’Open Innovation fin dall’inizio. È infatti questa concezione dell’innovazione che porterà davvero la moda nell’era dell’Industria 4.0.

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