L’industria manifatturiera è tra i settori che maggiormente hanno beneficiato dei processi di digitalizzazione modificando in maniera sostanziale lo sviluppo delle diverse fasi di vita del prodotto, dalla progettazione alla fabbricazione fino alla distribuzione. L’utilizzo di analisi avanzate per migliorare i processi, l’introduzione di robotica e AI nelle catene di produzione, la digitalizzazione di asset e processi attraverso l’IoT, insieme alla sensorizzazione e la connessione di macchinari sono solo alcune delle tecnologie implementate in ambito industriale che hanno permesso l’efficientamento del comparto.
In questo scenario, la servitizzazione è una sfida non soltanto per le imprese che già offrono servizi e si confrontano con una concorrenza sempre più pressante, ma anche per le realtà che si trovano a dover gestire una complessa transizione del proprio concept aziendale. In questo, i vertici aziendali avranno un ruolo chiave sia integrando nuovi modelli di business sia coinvolgendo professionisti con background diversi e favorendo la creazione di spin off aziendali con autonomia decisionale e di budget.
Perché sono necessari gli investimenti in digitalizzazione
Recenti studi, tra cui l’analisi di McKinsey[1], hanno sottolineato come gli investimenti in processi di digital transformation abbiano permesso a diverse società manifatturiere di migliorare rilevanti aspetti aziendali, per esempio attraverso la riduzione dei tempi di inattività dal 30% al 50%, l’ottimizzazione della produttività del lavoro tra il 15% e il 30% e la diminuzione dei costi legati al controllo qualità tra il 10% e il 20%.
Gli impatti a lungo termine sull’intera catena del valore sono ancora più rilevanti, tra questi: l’incremento della flessibilità nei confronti della domanda dei clienti, una maggiore velocità del go-to-market e il miglioramento dell’integrazione e della collaborazione nella catena di approvvigionamento. Per le aziende diventa dunque prioritario abbandonare l’idea che il modello Industria 4.0 sia utilizzabile solo per accedere a meri incentivi economici. È essenziale che questo approccio diventi parte integrante della visione imprenditoriale.
L’impatto della servitizzazione
Infatti, si stima che nei prossimi 10 anni la combinazione vincente di digitalizzazione e servitizzazione permetterà alle aziende manifatturiere di ottenere vantaggi strategici rilevanti: i clienti non vorranno più acquistare asset produttivi come investimenti capitalizzati (capex), ma preferiranno stipulare contratti di servizio, pagando per l’effettiva performance dei macchinari stessi (opex).
La servitizzazione permetterà alle imprese manifatturiere di offrire soluzioni complete che includono non solo il prodotto fisico, ma anche servizi correlati “avanzati” come l’assistenza basata sull’AI, la manutenzione predittiva o analisi sofisticate sui dati effettivi di produzione, soddisfacendo le esigenze specifiche dei clienti e instaurando con loro legami più saldi.
Un servizio da cui derivano benefici non solo economici ma anche ambientali: il cliente, infatti, paga per l’uso effettivo che fa del prodotto, riducendo al minimo gli sprechi, mentre la proprietà del bene rimane in capo al fornitore, il cui obiettivo è prolungarne la durata e renderlo facilmente riutilizzabile e riciclabile. Di conseguenza, il prodotto non è più solamente un bene fisico da vendere, ma permette anche di offrire un servizio digitale che, attraverso i dati, ottimizza le risorse facilitando l’attuazione di decisioni strategiche in linea con gli obiettivi di produttività e sostenibilità.
Il caso del gruppo Fameccanica
In tale contesto si inserisce il percorso di successo di diverse realtà italiane – di cui Gellify è partner per l’innovazione – come ad esempio il progetto del gruppo Fameccanica, società che produce soluzioni di automazione industriale per la produzione di diversi beni di consumo.
Le aziende operanti nel settore dell’automazione industriale cominciano a essere sempre più consapevoli dell’ingente mole di dati prodotta dai propri impianti nel mondo. Tale patrimonio informativo viene dunque riconosciuto come elemento principale per comprendere le reali esigenze dei clienti, così da collaborare con loro per migliorare la potenzialità, l’efficienza e la sostenibilità delle macchine.
Creando, quindi, un team digitale e interfunzionale (con figure IT, R&D, Marketing ecc) è possibile costruire un percorso di servitization il più possibile personalizzato sulle necessità di ogni partner, grazie a servizi scalabili e flessibili, la cui missione è supportare le imprese clienti a raggiungere i propri obiettivi di produttività e sostenibilità.
Servitizzazione per imprese nel campo della robotica e dell’automazione
Oggi le aziende attive nel campo della robotica e dell’automazione sono in grado di offrire nei propri impianti un servizio ibrido capace di unire la dimensione digitale con quella umana per anticipare le esigenze dei clienti. Ogni impresa viene, infatti, affiancata da strumenti digitali e figure esperte che – attraverso un’analisi dati predittiva e la simulazione delle linee di produzione – riescono a guidare proattivamente i responsabili di produzione ad ottimizzare le risorse e prendere decisioni strategiche per un miglioramento continuo. Le nuove tecnologie permettono, dunque, di spostare il valore aggiunto non soltanto verso i servizi, ma anche verso prodotti che saranno sempre meno “fisici” e risulteranno rilevanti solo se molto personalizzati, ovvero se progettati e “pensati” per rivolgersi a specifiche nicchie di mercato.
Conclusione
In conclusione, è bene ricordare quanto la servitizzazione abbia un notevole impatto anche sulla cultura aziendale: diventa essenziale per le imprese cogliere sia i successi che i fallimenti come opportunità di apprendimento nel percorso di digitalizzazione. Infatti, in alcuni casi, il digitale può permettere di sbagliare velocemente e a basso costo, simulando digitalmente prima di testare con investimenti “hardware”. Ecco perché, per essere efficace, la servitizzazione andrà validata come piano di innovazione aziendale a lungo termine che – a partire dall’implementazione degli investimenti in nuove tecnologie software e in team IT competenti – si focalizzi sulla valutazione della proposta di valore, la scelta strategica delle realtà partner e la messa in atto di azioni customer-centered.