TIM

NB-IoT e 5G, per l’Industria 4.0: il ruolo delle telco

L’ingresso del 5G nella ‘fabbrica digitale’ 4.0: come avverrà, con quali modalità, quali complessità e quali vantaggi per le telco e la filiera industriale

Pubblicato il 18 Ott 2018

Alessandro Masciarelli

Responsabile Scouting & Partnership nella Divisione Innovation di TIM

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La nuova frontiera del 5G rappresenta una enorme opportunità incrementale per l’intero ecosistema Industry 4.0 e, naturalmente, per le telco chiamate a adottare un approccio integrato ed orientato alla vendita di servizi, puntando fortemente su partnership distintive, con grandi players e con startup e PMI innovative.

Assumere un ruolo da first mover nel contesto delle soluzioni innovative per il mondo Industry 4.0 è quindi essenziale per indirizzare gli standard di mercato e la trasformazione digitale delle filiere industriali e per posizionarsi come aggregatore delle migliori tecnologie, proprie e di terze parti, oltre che come connectivity provider.

La tecnologia NB-IoT

Con riferimento alla connettività, la tecnologia NB-IoT è già diventata lo standard di riferimento per la connessione di sensori e meter/contatori che hanno esigenza di una consistente durata della batteria, di ottima copertura (anche in locali sotterranei) e limitato fabbisogno di banda. Nell’ambito della logistica, per citare un esempio, queste tecnologie vengono adottate a supporto della supply chain e per il fleet management. Le smart city, inoltre, si stanno muovendo verso l’utilizzo di NB-IoT per alcuni use case di interesse per i propri cittadini, come la gestione dei rifiuti, dell’illuminazione pubblica, dei parcheggi pubblici e il monitoraggio di parametri essenziali come l’inquinamento e il traffico, grazie alla distribuzione sul territorio di numerosi sensori che, misurando i parametri di interesse, li possono comunicare alle piattaforme di servizi tramite la rete e, specificatamente, usando l’NB-IoT.

5G, Industry 4.0 e società connessa

In ottica ulteriormente evolutiva, il salto verso una nuova società “connessa” verrà assicurato senz’altro dal 5G, sia estendendo le capacità del già presente NB-IoT per la gestione dei sensori sul territorio, sia aggiungendo funzionalità essenziali legate alla reliability e alla bassa latenza della rete 5G e all’ulteriore incremento della banda sia in uplink, che in downlink. In aggiunta il 5G porterà ad un nuovo paradigma, detto “slicing network”, che permetterà letteralmente di creare soluzioni di rete 5G “personalizzate” per le singole aziende. Queste caratteristiche permetteranno di abilitare use case nel contesto Industry 4.0 che altrimenti sarebbero difficilmente realizzabili (come ad esempio i casi di Connected Factory e Industrial Logistics) o comunque permetteranno di estendere ulteriormente il valore di use case già esistenti, come ad esempio quello della Smart Maintenance, che grazie all’incremento di banda e riduzione di latenza potrà aumentare la qualità del video in realtà aumentata per abilitare scenari di remote maintenance evoluti, oppure quelli supportati da NB-IoT (come il tema della sostenibilità ambientale per Aziende e PA), per i quali il 5G consentirà l’aumento vertiginoso del numero di sensori gestibili su singola cella.

Modalità e livelli di complessità

L’ingresso del 5G nella ‘fabbrica digitale’ 4.0 avverrà in modalità e con livelli di complessità crescente:

  • Il primo passo è quello di rendere “smart” i prodotti della manifattura. Dotare, all’origine, di un sistema di sensori e di un modulo di comunicazione il prodotto della linea di produzione, apre all’impresa un nuovo modo di vendere, potendo passare dal prodotto al servizio; la connettività inoltre rende possibile la conoscenza del ciclo di vita del prodotto dopo la consegna al cliente, e poterne analizzare il funzionamento, consente di attivare gli interventi manutentivi, prevedere i guasti e migliorare la progettazione del prodotto stesso.
  • Il secondo passo è quello di intervenire sui macchinari della linea di produzione per osservarne il funzionamento e rilevare pattern di parametri che possono portare al fermo della linea di produzione così da intervenire preventivamente, ma anche di monitoring dei parametri e KPI tipici della produzione efficiente. Questa modalità di intervento è pienamente condivisa dal D.Lgs. Industria 4.0.
  • Il terzo passo, più complesso, è quello di integrare componenti, sensori e software che possano portare in cloud il controllo dell’intero processo produttivo, arrivando a livelli di efficienza non ancora esplorati. È qui che le tecnologie del 5G possono dare il massimo contributo, offrendo un sistema di comunicazione a banda larga per trasmettere imponenti quantità di dati, ad altissima velocità e con tempi di latenza bassissimi. Questo consentirà di utilizzare anche in modo massivo i robot e di sincronizzare i processi senza rischi, potendo contare su tempi di reazione immediati in caso di imprevisti.

Se da una parte l’evoluzione della rete di TIM insieme alle nuove piattaforme IoT di Olivetti rappresentano la combinazione ideale per entrare su questo nuovo mercato, dall’altra è fondamentale il ricorso a partnership strategiche con produttori di hardware e software di settore per rispondere alle esigenze dell’industria con soluzioni ad elevato contenuto tecnologico e a basso impatto sui sistemi già in essere.

L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner TIM

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