Tutti gli indizi e le indiscrezioni scarne trapelate portano a ritenere che il Governo prepari grosse modifiche al piano Industria 4.0 per il 2019:
- La parte sulla formazione (credito imposta del 40% con recupero da parte delle imprese) sparirebbe;
- Idem per il superammortamento;
- Le risorse dedicate al piano saranno ridotte di oltre la metà;
Questo in estrema sintesi quanto starebbe per approvare il Governo gialloverde su Industria 4.0, ma proviamo ad entrare nel merito.
Riduzione delle risorse
Le notizie sulle vari rimodulazioni di Industria 4.0 sono contenute nel Documento programmatico di bilancio, inviato alla Commissione Europea, che parla di “proroga con riduzione per il 2019”.
Anche se la proroga di per sé è un fatto positivo, bisogna registrare purtroppo anche la riduzione.
Confrontando le tabelle del documento di bilancio con quelle del 2017, la riduzione è di oltre la metà delle risorse indicate in termini di effetti di spesa per lo Stato: nel primo anno 377 milioni contro 896 milioni, nel secondo 779 milioni contro 1,7 miliardi.
Aliquote di maggiorazione: addio superammortamento
La proroga studiata per il 2019 (con una “coda” per la sola consegna dei beni di sei mesi/un anno). Ci saranno tre diverse “aliquote” di maggiorazione:
- l’iperammortamento per beni funzionali alla digitalizzazione resterà al 250% – come la norma attualmente in vigore – solo per investimenti fino a 2,5 milioni.
- Scenderà al 200% fino a 10 milioni e al 150% fino a 20 milioni, tetto massimo per accedere al beneficio.
- Non verrebbe invece rinnovato il superammortamento fiscale riservato all’acquisto di macchine “tradizionali”. Finisce nel 2018.
Lo scambio detassazione su utili reinvestiti e abrogazione dell’ace e superammortamento, com’è impostato, non sarebbe così vantaggioso per moltissime imprese.
Formazione addio
Poi come dicevamo sparirebbe il credito di imposta per la formazione 4.0 che la scorsa manovra aveva introdotto in via sperimentale solo per il 2018. Questo era un provvedimento la cui reiterazione era molto richiesta dall’imprese, pensando che Industria 4.0 necessiti sempre più di nuovi skill.
Voucher per manager dell’innovazione
Sul terreno dell’elemento umano a servizio delle tecnologie di Industria 4.0, la novità riguarderà l’introduzione di un voucher per favorire l’assunzione di manager che aiutino le Pmi (piccole e medie imprese) nel processo di innovazione. Detto così, in attesa di vederne i dettagli attuativi, sembra un punto interessante del provvedimento.
Manager 4.0, chi sono e il voucher del Governo per assumerli (e innovare le pmi)
Incognita competence center
Infine non è ancora chiaro lo stanziamento che sarà riservato ai Competence Center, su somme già impegnate dal precedente Governo. Ma le risorse iniziali dovrebbero essere garantite al punto che i vari centri universitari aggiudicatari stanno completando la contrattazione operativa con il MISE.
Manovra 2019 e Industria 4.0, cosa chiedono imprese e sindacati
Un commento tra luci e ombre
Il commento che viene da fare – se saranno confermati i provvedimenti che anticipiamo – è che finalmente nei programmi governativi si torna a parlare di impresa, anzi di Impresa 4.0.
È evidente come iper e super ammortamento non potevano proseguire in eterno, ma doveva trattarsi di un provvedimento shock per il settore dei macchinari, cosa che è stata.
A mio avviso andrebbero semmai stimolate quelle tecnologie (cloud, cybersecurity, iot, consulenza di processo, big data, etc) che re ingenierizzando il processo produttivo consentono di dare un valore al prodotto nella logica prodotto/servizio, per essere competitivi sui mercati.
Sulla formazione mi sembra interessante, ma da capire meglio, l’idea dei voucher per manager a servizio delle PMI.
Per il resto servirà necessariamente coordinare i Competence Center con i Digital Innovation Hub e mettere a regime in una sorta di cabina di regia gli interventi del Governo, Regioni, Camere di Commercio per evitare sprechi e sovrapposizioni, che il Paese non può permettersi.
Si tratta di interventi di mero coordinamento e non di spesa, che sicuramente il Ministro Di Maio potrebbe prendere da subito.