buone pratiche della PA

Smart agriculture, Avepa: “Così abbiamo innovato i servizi”

Per la Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione della PA, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura è una best practice. Il segreto? Accompagnare il cambiamento tecnologico anche sul piano culturale. Mentre per il futuro, un’app e lo SPID per l’accesso al fascicolo aziendale

Pubblicato il 07 Dic 2017

Fabrizio Stella

Direttore Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura

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L’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura (AVEPA) ente strumentale della Regione del Veneto istituito dapprima con funzioni di organismo pagatore in ambito agricolo, ma operante oggi anche in altri settori dell’economia regionale destinatari degli interventi del POR FESR  ha ricevuto un importante riconoscimento per il lavoro svolto negli ultimi anni sul fronte della digitalizzazione dei processi e dell’erogazione dei servizi all’utenza. Nella sua relazione conclusiva, pubblicata lo scorso 26 ottobre, la Commissione parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione della PA ha infatti indicato l’AVEPA tra le cinque “buone pratiche” (best practice) nell’ambito della PA italiana in termini di efficacia dei risultati ottenuti nell’ambito dei progetti di trasformazione digitale fin qui attuati e tuttora in fase di realizzazione.

Abbiamo sempre orientato le nostre strategie e attività secondo due criteri strettamente collegati: la continuità nell’efficienza dei pagamenti e l’innovazione dei processi. L’obiettivo è la creazione di valore attraverso l’erogazione di servizi efficienti, ottimizzando le risorse disponibili e dimostrando capacità di adeguarsi alle esigenze delle imprese, al fine di ridurre il tempo necessario per gli adempimenti burocratici attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure che consentano un accesso semplice ed efficace alle informazioni, liberando così tempo agli imprenditori per dedicarsi alle proprie aziende ed accrescere la loro competitività. Per questa ragione abbiamo concepito l’innovazione tecnologica come un processo complesso, che non si limita alla semplice sostituzione della carta con i file e delle procedure con i software, ma interpreta e governa il cambiamento su un piano culturale, prima ancora che tecnico e tecnologico.

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Il percorso di transizione digitale è iniziato già qualche anno fa con il progetto di digitalizzazione delle procedure e dei documenti relativi all’erogazione dei carburanti agricoli (ex UMA) attraverso il quale abbiamo reso disponibile ad oltre 50.000 imprese venete un servizio che consente loro non solo di presentare la domanda online e di ottenere il rilascio del libretto UMA in formato digitale, ma anche di accedere in tempo reale ai dati quantitativi del carburante assegnato, prelevato e residuo. Queste informazioni, tra l’altro, possono essere consultate sia dai distributori autorizzati che dagli organi incaricati di effettuare i controlli. Se pensiamo che un libretto UMA cartaceo era costituito in media da 15/20 pagine, la sua digitalizzazione ha consentito un minor consumo annuale di carta pari ad almeno 1.750.000 fogli formato A4, equivalenti ad una superficie di circa 11 ettari, senza contare che così si eliminano i problemi derivanti dallo smarrimento del libretto, si evitano quegli errori di compilazione che possono comportare l’applicazione di sanzioni, e si riduce il rischio di prelievi di carburante non autorizzati.

La realizzazione di questo progetto ci ha permesso di estendere anche ad altre procedure il processo di firma grafometrica, previsto per la sottoscrizione delle domande UMA, anche per la presentazione on-line della maggior parte delle 250.000 domande di aiuto e pagamento che l’AVEPA riceve ogni anno. Ciò consente agli agricoltori del Veneto di sottoscrivere documenti informatici con pieno valore giuridico senza dover ricorrere a dispositivi tecnicamente ed operativamente più complicati (es. smart card, firma remota, ecc.). L’introduzione della firma grafometrica ha permesso di passare dalla carta al digitale in modo semplice e naturale, realizzando una “transizione dolce” alla gestione informatica dei documenti da parte dei beneficiari, i quali possono accedere a questo servizio in oltre 250 uffici convenzionati con l’Agenzia in tutto il Veneto.

Inoltre, abbiamo portato a termine un progetto, unico nel suo genere, studiato per consentire ai nostri funzionari di utilizzare dispositivi mobili (smartphone e tablet) per svolgere in modo più efficace le attività di controllo in campo, dalla pianificazione delle uscite all’accesso da remoto alle informazioni necessarie per il controllo. Questo è stato reso possibile grazie ad una significativa collaborazione con Google, che riconoscendo il valore strategico dell’idea ha deciso di cofinanziarne lo sviluppo. Si tratta di un’app che permette di visualizzare, condividere e sottoscrivere in mobilità i documenti relativi alla verifica in corso, fino all’invio della comunicazione dell’esito del controllo alla casella PEC dell’azienda interessata. Siamo fortemente convinti che il prossimo futuro vedrà le aziende agricole sempre più fruitrici della tecnologia mobile come strumento oggettivo di autocontrollo e di relazione con l’Agenzia. Per questo il prossimo passo sarà quello di consentire alle aziende, attraverso procedure adeguate di autenticazione e di riconoscimento, di accedere direttamente ad una pluralità di servizi informativi e proattivi grazie ai quali sarà possibile autocertificare, con il supporto di specifici strumenti di georeferenziazione e di geolocalizzazione, la situazione dei terreni e delle coltivazioni della propria azienda.

Nel settore dell’innovazione tecnologica applicata all’agricoltura abbiamo inoltre sperimentato soluzioni di precision farming con l’obiettivo di puntare al recupero di efficienza e di redditività delle aziende attraverso una migliore gestione delle risorse idriche e un utilizzo più razionale dei fertilizzanti e dei pesticidi. In particolare, ci siamo dotati un drone ad ala fissa per la verifica e il rilievo del territorio agricolo, potendo contare su una squadra interna di piloti autorizzati e certificati dall’Ente nazionale dell’aviazione civile (ENAC). Fino a questo momento il drone ha sorvolato e rilevato circa 98 mila ettari di territorio agricolo veneto, ottenendo in tempi rapidi e in condizioni di sicurezza altrimenti non ottenibili una serie di ortofoto con una risoluzione dieci volte maggiore rispetto alle tradizionali ortofoto utilizzate per le verifiche ed i controlli ordinari. Attraverso specifiche forme di collaborazione avviate con l’Università degli Studi di Padova e l’Università IUAV di Venezia, l’Agenzia partecipa inoltre alla sperimentazione di innovative metodologie di rilievo orientate alla realizzazione di sistemi di classificazione dell’uso del suolo, secondo quanto richiesto dalla PAC 2014-2020.

Su questo versante abbiamo ottenuto risultati molto significativi garantendo la compilazione in modalità grafica dell’80% delle circa 71.000 domande di superficie presentate in Veneto nel 2017. Ciò ci consente di guardare con fiducia alla campagna 2018 quando, sempre in conformità alla regolamentazione europea, il 100% delle domande dovrà essere presentato esclusivamente con strumenti geospaziali (c.d. domanda grafica). La domanda così presentata permette di indicare un utilizzo dei terreni condotti dal singolo agricoltore coerente con quanto determinato dalla foto aerea degli stessi, con l’obiettivo di limitare il numero delle anomalie e assicurare quindi un processo più rapido in fase di pagamento delle domande.

Per la presentazione delle domande di aiuto e pagamento abbiamo inoltre sviluppato un middleware in grado di integrare gli applicativi gestionali con le funzionalità del protocollo informatico allo scopo di automatizzare la gestione documentale. Il nostro Sportello Automatico consente infatti di effettuare in modo del tutto automatico la registrazione, classificazione, assegnazione e fascicolazione delle domande, con la possibilità di registrarle con differimento automatico dei termini in modo da gestire eventuali “code” dovute ai picchi di lavoro a ridosso delle scadenze, senza pregiudicare il rispetto dei termini di presentazione da parte delle aziende richiedenti. Dal momento della sua attivazione a gennaio dello scorso anno, lo Sportello Automatico ha già gestito oltre 118.000 domande presentate in diversi settori di intervento dell’Agenzia ed è destinato a diventare il sistema di riferimento per la gestione documentale automatica di qualsiasi documento generato o acquisito dagli applicativi aziendali.

La progettualità dell’AVEPA nel campo dell’innovazione digitale, lungi dall’essersi esaurita, porterà nei prossimi mesi due novità significative: il lancio di un’app mobile per l’accesso ai dati del fascicolo aziendale con funzionalità integrate di georeferenziazione che consentiranno alle aziende agricole di interagire con l’Agenzia direttamente dallo smartphone, riducendo ulteriormente il tempo dedicato alle incombenze burocratiche, e l’utilizzo di SPID per l’accesso agli applicativi aziendali per la presentazione delle domande e la consultazione del fascicolo aziendale.

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