L’inflazione nella supply chain influisce inevitabilmente sui costi logistici e di produzione come, ad esempio, la spesa per le materie prime, l’energia o il trasporto.
Il funzionamento della supply chain – in uno scenario inflazionistico – può essere alterato e causare problemi come ritardi nelle spedizioni, colli di bottiglia nelle linee di produzione o disruption negli stock dei magazzini.
Tuttavia, esistono strategie e soluzioni tecnologiche che possono aiutare a mitigare alcuni degli effetti collaterali dell’inflazione.
L’inflazione e le sue ripercussioni sul Supply Chain Management
Le supply chain di tutto il mondo si stanno confrontando con la sfida dell’inflazione. Ne consegue che esse dovranno sempre più essere in grado di rafforzare il loro controllo sullo stock, migliorare la pianificazione logistica e ridurre i costi di produzione per rimanere competitive.
È opportuno evidenziare che l’approvvigionamento diventa più complesso durante i periodi di inflazione: se il rincaro dei costi si ripercuote sull’acquirente, la domanda in genere diminuisce e i produttori, quindi, potrebbero richiedere meno beni o servizi. Inoltre, i processi operativi e di vendita necessitano di un approccio più mirato, dettagliato e agile alla pianificazione, supportato da tutte le parti interessate della supply chain, inclusi i team di vendita e marketing nonché di magazzino e di logistica.
L’aumento dei costi d’acquisto e la volatilità stanno spingendo quindi molte organizzazioni a rallentare gli investimenti. Tuttavia, investire in tecnologia può effettivamente aiutare le organizzazioni a gestire l’inflazione con maggiore successo, sfruttando il valore dei dati a disposizione in modo da: rispondere più rapidamente, pianificare meglio e prendere decisioni più accurate, migliorare l’efficienza e ridurre i costi.
La tecnologia come strategia per gestire l’inflazione e gli impatti sulla supply chain
Una leva strategica per gestire e mitigare gli effetti dell’inflazione sulla supply chain può rivelarsi l’Intelligenza Artificiale (IA). Il suo apporto aiuta a gestire e a mitigare gli effetti dell’inflazione sulla supply chain, prendere decisioni più informate e, utilizzando l’analisi preventiva, riuscire ad anticipare e a rispondere meglio ai cambiamenti di mercato. Vediamo quali sono i principali vantaggi scaturiti dall’adozione di piattaforme tecnologiche.
Efficienza e riduzione dei costi
Uno dei principali vantaggi dell’automazione e dell’IA nella supply chain è la capacità di migliorare l’efficienza e ridurre i costi. L’automazione può aiutare a semplificare processi come la gestione dell’inventario e le previsioni. Ad esempio, l’utilizzo di un sistema di previsione della domanda, basato sull’IA, aiuta le organizzazioni ad anticipare i cambiamenti della domanda e a adeguare il loro inventario, riducendo il rischio di scorte eccessive e scorte in eccesso.
Migliori decisioni strategiche
L’automazione e l’IA possono anche aiutare le aziende a prendere decisioni più informate sulla propria supply chain. L’IA, in particolare, analizzando i dati e identificando i modelli di business, è in grado di fornire informazioni su quelle aree in cui i costi possono essere ridotti e permettere l’identificazione sia di fornitori o di percorsi di trasporto alternativi in modo da adottare migliori decisioni strategiche per gestire gli effetti dell’inflazione.
Previsione delle tendenze
Un altro modo con cui l’automazione e l’IA possono aiutare le aziende a gestire l’inflazione è attraverso l’uso dell’analisi predittiva che permette di anticipare i cambiamenti del mercato e di adottare misure proattive per mitigare gli effetti dell’inflazione. Ad esempio, analizzando i dati sui prezzi delle materie prime e sui costi dei fornitori, le aziende possono anticipare gli aumenti dei prezzi e adeguare – di conseguenza – la loro supply chain.
Gestione dei fornitori
La tecnologia può anche supportare le organizzazioni nel migliorare la gestione dei fornitori. Automatizzando il processo di monitoraggio e la valutazione dei fornitori stessi, si possono identificare più facilmente i potenziali rischi e agire per mitigarli.
Altre strategie per la gestione dell’inflazione
Le organizzazioni, per mantenere bassi i costi a fronte dell’aumento dell’inflazione, devono altresì:
- Identificare i fattori ad alto impatto – Si tratta di esaminare l’aumento dei costi dell’inflazione su base end-to-end per ottenere piena visibilità della supply chain e comprendere quali rischi possono essere mitigati. Di fatto, le valutazioni del rischio aiutano a tenere sotto controllo i costi e permettono di individuare sia le aree in cui i processi stanno causando un aumento dei costi sia fonti sistematiche di spese nascoste.
- Comunicare ai clienti circa gli aumenti di prezzo – La condivisione delle informazioni con i partner è una best practice comprovata in qualsiasi situazione e, a maggior ragione, in un contesto di aumento dell’inflazione quando si tratta di costi aggiuntivi che devono essere in parte trasferiti ai clienti.
- Massimizzare la tecnologia disponibile. Un recente studio di Bain & Company ha mostrato che gli investimenti in tecnologia hanno consentito alle organizzazioni di ridurre i tempi di consegna e fornire un aumento della rotazione delle scorte dal 10 al 40%, migliorando al tempo stesso il flusso di cassa. Alcune delle soluzioni più promettenti includono l’IA, capace di sviluppare tutti i vantaggi che abbiamo poc’anzi descritto. Ancora, l’iper-automazione semplifica la logistica eliminando le attività manuali e garantendo che le strategie di spedizione soddisfino le aspettative dei clienti. L’aggiunta della robotica aumenta, altresì, la precisione degli ordini, migliora i tempi di consegna e, se abbinata all’IA, aiuta a gestire l’inventario, migliorare la comunicazione e migliorare la soddisfazione del cliente.
- Tagliare i costi – Si tratta di determinare le spese di trasporto, di inventario e di stoccaggio, che rappresentano il 92% di tutti i costi della supply chain, in modo da mettere in atto strategie opportune. Ovvero:
- Ridurre i costi di trasporto attraverso:
- Un migliore utilizzo di camion e container (i.e.: consolidamento delle merci e riduzione del numero di spedizioni).L’ottimizzazione dei percorsi (i.e.: adeguamento dei percorsi per movimentare meglio i prodotti dall’origine alla destinazione).
- La negoziazione di merci ibride (i.e.: tariffe contrattate e spazio garantito da vettori e da spedizionieri diversificati ).
- Ridurre i costi di trasporto attraverso:
- Avere una visibilità dell’inventario per :
- Mantenere l’inventario in base alla domanda ed evitare la necessità di un trasporto “accelerato”.
- Implementare in modo mirato l’automazione per ridurre le spese di manodopera e consolidare ed ottimizzare le operazioni.
- Rafforzare le partnership con i fornitori e diventare un cliente privilegiato per assicurarsi una migliore disponibilità dei prodotti al miglior prezzo. Di fatto si tratta di:
- Assicurarsi di sfruttare i volumi o di firmare contratti pluriennali quando possibile per negoziare prezzi più bassi.
- Considerare se è possibile cambiare materiale se un determinato indice è in forte aumento o luogo di produzione se i costi di trasporto influiscono negativamente sul profitto. Soprattutto, si tratta di essere “creativi” sul miglioramento del margine, ad esempio vendendo ulteriori spazi di marketing ai fornitori per generare maggiori entrate nonostante l’aumento dei prezzi di acquisto.
- Collaborare con i partner per esaminare ciascun componente separatamente e comprendere appieno i fattori di costo e, quindi, ridurre il costo totale di proprietà, gli impegni di volume e, ove applicabile, ottimizzare l’inventario e le scorte per creare un buffer.Qualificare nuovi fornitori con un mix globale/regionale per gestire meglio la supply chain in caso di crisi e negoziare meglio i contratti, ad esempio privilegiando prezzi basati su indici.
- Standardizzare i processi di produzione in tandem con i fornitori in modo da collaborare con le linee di produzione per ottimizzare la velocità, l’agilità e la qualità dell’output.
- Riconsiderare il re-shoring e la sostenibilità – Si tratta di mitigare i rischi globali e lavorare anche per migliorare la sostenibilità della supply chain. Ovvero:
- Riconsiderare qualsiasi strategia make vs. buy. Si tratta, ove appropriato, di stabilire percorsi di approvvigionamento duali (ad es. near-shoring e off-shoring) per ridurre al minimo il rischio di approvvigionamento. Valutare la produttività della produzione e, se si sta acquistando materie prime, assicurarsi la fornitura anticipatamente per evitare interruzioni della produzione.
- Prendere decisioni in anticipo rispetto al mercato globale, concentrandosi sulla pianificazione strategica per anticipare eventuali continue interruzioni nei prossimi mesi, adattandosi di conseguenza (ad esempio, ove possibile, pianificando anticipatamente da un anno con l’altro per tenere conto dei tempi di consegna).
Conclusioni
Molte organizzazioni esitano a adottare le tecnologie digitali per la gestione della supply chain, ma a fronte del continuo contesto erratico e caratterizzato da una persistente inflazione, dovranno necessariamente usufruirne per evitare shock inutili.
Si ritiene che la tecnologia, attraverso la sua capacità di ridurre i costi operativi e aumentare l’efficienza, svolgerà un ruolo sempre più importante nell’aiutare le organizzazioni a ridurre non solo l’inflazione, ma anche altri fastidiosi problemi della catena di approvvigionamento. Ovvero, una leva strategica per gestire le sfide contingenti e future, rendendo più facile per le organizzazioni affrontare le crescenti pressioni inflazionistiche, prevedere i picchi della domanda, pianificare le contingenze e coordinare i programmi di risposta. Si tratta di costruire supply chain anti-fragili e digitalizzate capaci di essere resilienti in un’epoca di particolare volatilità economica e geopolitica.
In poche parole, la tecnologia è una realtà oramai connaturata nella società e nelle sue articolazioni. Non è più un modo di operare: è il modus operandi. I dirigenti della supply chain dovrebbero prenderne atto e agire di conseguenza, prima che sia troppo tardi e ci si trovi a inseguire (con poca speranza) una concorrenza più vigile e previdente.