il manifesto

Tempo di “manutenzione evolutiva” per il sistema innovazione italiano

Per la prima volta nel nostro Paese, sette associazioni in ambito startup e investitori per innovazione si sono unite e hanno elaborato un manifesto condiviso. Proposte per rafforzare la politica industriale a sostegno dell’ecosistema dell’innovazione e della filiera delle startup innovative, per provare tutti a fornire un contributo, ciascuno sulla base delle proprie competenze e professionalità, facendo sistema e svolgendo la propria parte per tornare a essere un Paese innovativo e competitivo nel mondo

Pubblicato il 23 Dic 2016

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Per la prima volta nel nostro Paese, sette associazioni in ambito startup e investitori per innovazione si sono unite e hanno elaborato un manifesto condiviso. Proposte per rafforzare la politica industriale a sostegno dell’ecosistema dell’innovazione e della filiera delle startup innovative, per provare tutti a fornire un contributo, ciascuno sulla base delle proprie competenze e professionalità, facendo sistema e svolgendo la propria parte per tornare a essere un Paese innovativo e competitivo nel mondo.

Si tratta di organizzazioni no profit che rappresentano tutti i soggetti che rappresentano le differenti componenti che costituiscono la filiera del sostegno e del finanziamento alle startup: gli investitori informali e istituzionali nel capitale di rischio delle nuove aziende (rispettivamente IBAN e AIFI), gli imprenditori e le iniziative imprenditoriali nate sotto l’egida del nuovo inquadramento normativo (Italia Startup); gli incubatori universitari che accompagnano al mercato le nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza e di provenienza universitaria (PNICube); i parchi scientifici e tecnologici (APSTI); i cluster metropolitani (Roma Startup); i network internazionali di sostegno alle startup più consolidate (Endeavor).

Dal decreto D.L. 179/2012, i governi che si sono susseguiti hanno fatto numerosi interventi importanti nell’ecosistema delle startup, volti a semplificarne la costituzione e ad agevolare gli investimenti: penso all’addio al notaio e la costituzione gratis online, l’estensione del periodo di applicazione della normativa speciale a 5 anni, il portale unico dei bandi per le startup, il crowdfunding esteso anche agli strumenti finanziari emessi da Oicr che investono in start-up innovative, la possibilità per l’Istituto italiano di tecnologia di entrare nel capitale delle startup, l’esenzione dall’obbligo di apposizione del visto di conformità, a cui abbiamo contribuito come IBAN, sono tutti importanti miglioramenti che semplificano la vita alle nuove imprese e vanno anche nella direzione di un’agevolazione degli investimenti. E anche le ultime agevolazioni fiscali introdotte dalla legge di stabilità, con Industry 4.0 che confidiamo non vengano emendate durante l’iter parlamentare.

Dall’esperienza concreta maturata sul campo dalle organizzazioni firmatarie del presente documento, è emersa però la consapevolezza della necessità di una “manutenzione evolutiva” degli interventi normativi fin qui introdotti per fare realizzare al nostro Paese un ulteriore balzo in avanti nel sostegno all’innovazione e correggere le pratiche che non hanno dato gli esiti auspicati.

Lo scorso anno, con il Libro Bianco scritto da IBAN e CBA, oltre a fornire proposte concrete, auspicavamo anche un metodo condiviso, un manifesto scritto a più mani, che raccogliesse le istanze dei principali attori dell’ormai Sistema startup. Finalmente si è giunti ad un documento redatto da “stakeholder” del settore, che intende da un lato continuare a stimolare un dibattito tra gli addetti ai lavori dall’altro mostra l’intenzione di renderci tutti disponibili a partecipare al processo attuativo delle misure prospettate, declinandole attraverso gli spunti che sono emersi dal confronto con i nostri network.

Il documento, che indica proposte in merito alle quattro aree individuate – talenti, capitali, semplificazioni ed exit – ipotizza anche interventi concreti per sollecitare un maggior sforzo governativo in particolare in ambito di defiscalizzazione per incrementare. i vantaggi fiscali per gli investimenti diretti e indiretti (attraverso fondi di venture capital). Ad esempio: una detrazione Irpef per le persone fisiche almeno pari al 40% dell’investimento; 
una deduzione dall’imponibile Ires di almeno il 30% per le persone giuridiche. In alternativa, si potrebbe intervenire prevedendo la detraibilità, anziché la deducibilità, degli investimenti in startup innovative anche per le persone giuridiche. Inoltre, al fine di allineare maggiormente il valore incentivante dell’investimento tra quello effettuato da soggetto passivo Irpef e quello effettuato da un soggetto Ires – anche tenuto conto della riduzione dell’aliquota Ires operante a decorrere dal 2017 – sarebbe utile considerare la possibilità di estendere l’operatività dell’agevolazione anche ai fini Irap; 
l’eliminazione del limite temporale attualmente previsto (tre anni) entro il quale l’investitore persona fisica deve, a pena di decadenza, usufruire della detrazione Irpef; 
la detrazione integrale delle perdite.

Insomma, a quattro anni dall’illuminata task force istituita dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2012 di cui facevano parte Andrea Di Camillo, Annibale D’Elia,
 Donatella, Solda-Kutzmann, Enrico Pozzi, Giorgio Carcano, Giuseppe Ragusa, Luca De Biase, Massimiliano Magrini, Mario Mariani, Paolo Barberis, Riccardo Donadon, Selene Biffi coordinati da Alessandro Fusacchia, è nato un mondo di imprese innovative, è cresciuta la consapevolezza dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sull’importanza dell’innovazione a servizio del cittadino e delle imprese, oltre che della pubblica amministrazione. Non resta che fare quel passo in più che permetta finalmente alle startup di dare il loro contributo in termini di nuova occupazione e crescita economica al Paese.

Si ringraziano, per il supporto sui profili fiscali delle proposte contenute nel manifesto, Cristiano Garbarini (Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati Studio legale e fiscale), Luca Scarani (CBA Studio Legale e Tributario) e Sergio Sottocasa (TFP & Associati Studio Tributario e Legale).

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