lo studio

5G “standalone”, servizi innovativi e vantaggi: il caso Madrid



Indirizzo copiato

Il 5G standalone, già affermato in Asia, trova difficoltà in Europa per mancanza di investimenti in banda media. Uno studio Ericsson sul centro di Madrid mostra come questa tecnologia possa abilitare una redditizia economia di piattaforma, offrendo molteplici servizi innovativi e vantaggi significativi per gli operatori che decidono di investire

Pubblicato il 29 lug 2024

Giovanni Zappelli

Head of 5G Strategy & Innovation- Europe & Latin America, Ericsson



Connettività 5G: le applicazioni reali che stanno cambiando il mercato e la vita di tutti

Sviluppare una copertura capillare della connettività 5G standalone – il 5G disponibile end-to-end in modo autonomo – è una strada già intrapresa con successo in diversi mercati avanzati, soprattutto in area Asia Pacifico: allo stesso tempo notiamo in Europa un ritardo in tal senso soprattutto considerando gli investimenti in banda media per garantire prestazioni differenziate.

Siamo abituati a pensare che serva una “killer application” per monetizzare, così che il gioco valga la candela. Dove il 5G standalone è già disponibile, in realtà, la differenziazione basata sui servizi e le maggiori capacità e prestazioni abilitano non una, ma un insieme di applicazioni che possono rendere più appetibile la prospettiva di investire. Uno studio Ericsson sul potenziale di mercato in un ambiente urbano denso come il centro di Madrid evidenzia come la tecnologia possa abilitare una redditizia economia di piattaforma, anche nel contesto europeo.

Il 5G standalone come porta d’accesso per sviluppare servizi e soluzioni innovativi

Nel mercato delle telecomunicazioni c’è consenso sul fatto che il 5G standalone, ovvero il 5G disponibile end-to-end in modo autonomo – dal terminale alla rete, alla core network, senza essere supportato da tecnologie di generazione precedente- sia la porta d’accesso per sviluppare servizi e soluzioni innovativi. Ciò grazie alla possibilità di personalizzare l’offerta di connettività per soddisfare esigenze specifiche, con pratiche quali il network slicing, oltre che grazie alla minore latenza e le maggiori prestazioni in termini di capacità e velocità, che ben si prestano ad applicazioni ad alta intensità di dati e che tendono al tempo reale.

La situazione attuale del 5G standalone in Europa

Secondo i dati dell’Ericsson Mobility Report, a livello mondiale oggi sono circa 50 gli operatori che stanno offrendo a consumatori e imprese servizi basati sul 5G standalone, con casi d’utilizzo in vari ambiti, dall’intrattenimento e grandi eventi all’industria, ai servizi pubblici di sicurezza. Nuove applicazioni si stanno facendo strada anche in Europa: ad esempio, nel porto di Barcellona è in corso un progetto per potenziare le operazioni portuali grazie a una rete 5G SA privata. Ciò nonostante, molti operatori europei sono ancora cauti nell’investire, in particolar modo sulla connettività nella banda media, ovvero la fascia di frequenze che consente prestazioni superiori. Si cerca la “killer application”, ma al contempo non si creano le premesse tecnologiche per poterla realizzare: ad oggi, infatti, nell’area europea il 70% della popolazione è raggiunta da una copertura 5G ma solo il 30% usa le frequenze di banda media (fonte: Ericsson Mobility Report June 2024)

Il 5G standalone come piattaforma di innovazione

Da troppo tempo questo scenario somiglia a un “cane che si morde la coda”. Cambiando mentalità, però, è possibile forse trovare una chiave per uscire dall’impasse. Si tratta di guardare al 5G standalone che utilizza le frequenze nella banda media come una piattaforma di innovazione nel suo insieme, su cui è possibile realizzare, contemporaneamente, molteplici servizi e su cui si possono basare molteplici modelli di business.

Il caso di studio: potenziale del 5G SA a Madrid

Per mettere alla prova questo approccio, Ericsson ha realizzato uno studio su un contesto urbano, nel quale sviluppare una “zona 5G completa,” esplorando i diversi settori che potrebbero trarre vantaggio dalla disponibilità della connettività 5G SA su banda media.

Lo studio ha costruito il suo modello a partire da un caso concreto: il centro di Madrid, nel territorio compreso entro i limiti della tangenziale M30, che ha una popolazione residente di quasi 1 milione di abitanti e un vivace ambiente imprenditoriale e turistico.

L’analisi ha preso in considerazione le opportunità realizzabili con la connettività 5G SA su banda media tramite un’ampia gamma di servizi per consumatori, imprese e pubblica amministrazione. Si va dal network slicing per l’offerta ai consumatori di connettività differenziata in generale o su specifiche applicazioni (gaming, video…) o in specifici momenti come durante i grandi eventi, all’offerta di network slicing B2B per garantire una connettività più performante alle applicazioni aziendali; dalle soluzioni innovative per servizi B2B2C quali la sanità e le finanze (telemedicina, remote banking evoluto), fino alle opportunità per il settore pubblico di sfruttare una connettività dedicata a favore di servizi educativi, turistici, ed ospedalieri

In sostanza, lo studio ha considerato le esigenze di consumatori e imprese presenti nell’area del centro di Madrid, le strutture e infrastrutture esistenti e le attività o eventi che quella zona ospita ogni anno, ha stimato la base utenti che potrebbe essere indirizzata, ha creato un modello di utilizzo dei servizi e stimato i ricavi differenziali che i CSP potrebbero intercettare, oltre a quelli già legati alla connettività in banda larga mobile in generale.

Opportunità di mercato indirizzabili con il 5G SA

B2C
Connettività premium135.900 consumatori di servizi premium
Applicazioni premium26.400 cloud gamers, 162.300 abbonati a servizi TV premium
Acquisto di connettività extra “istantanea”333.000 partecipanti a 3 parade/anno; 70.000 spettatori, 1 stadio; 38.700 spettatori, 2 arene per concerti; 25.000 partecipanti per il DCode Festival; 1.600 partecipanti in 3 aree per eventi estivi; 60.000 studenti nel Campus universitario
B2B Enterprise
Connettività enterprise5.600 aziende – 522.000 dipendenti
B2B2C
Banking831.000 utenti di servizi banxari
Telemedicina212.000 pazienti con malattie croniche

Applicazioni verticali e settore pubblico
Edifici pubblici4 musei, 12 edifici governativi, 18 sedi di tribunale
Ospedali17 ospedali
Trasporti, logistica1 magazzino; 2 stazioni ferroviarie; 6 hub di trasporto
Istruzione2 campus universitari

Sulla base del modello di cui sopra, della curva di adozione prevista e del modello di prezzo, lo studio ha stimato ricavi indirizzabili del centro di Madrid per gli operatori che superano i 140 milioni di euro per la connettività differenziata nei primi 5 anni dopo aver trasformato il territorio in una vera e propria zona 5G StandAlone.

Su un ricavo totale, cumulato, di 141,9 milioni di euro, la “fetta” più ampia di ricavi stimati deriverebbe da servizi offerti a specifici settori verticali e al settore pubblico, con 54,4 milioni di euro; seguita poi dal mercato B2C con 43,1 milioni di euro e con i servizi B2B2C a 25,1 milioni di euro e B2B a 18,8 milioni di euro.

Vantaggi competitivi per gli operatori first mover

Il primo operatore che introducesse servizi basati su 5G Standalone in banda media, ovviamente, avrebbe un vantaggio nell’attrarre i clienti più preziosi e gli early adopter. Nello studio Ericsson ha quindi modellato la quota indirizzabile di utenti, e le rispettive entrate, che un first mover potrebbe intercettare, ed è emerso che nei primi cinque anni l’operatore più coraggioso potrebbe intercettare ricavi differenziali in eccesso pari a 100 milioni di euro complessivamente. Non solo: considerando esclusivamente la componente B2C, ciò risulterebbe in un aumento dell’ARPU (Average Revenue Per User), il ricavo medio per utente, tra il 12 e il 15%.

Analisi dei costi e dei benefici dell’implementazione del 5G SA

Sicuramente una prospettiva attraente, da considerare, naturalmente, in confronto ai costi necessari per creare la connettività. Per valutare i costi in cui un operatore dovrebbe incorrere sono stati considerati i seguenti componenti di rete:

  • Antenne radio, siti e tecnologie di trasporto
  • Core Network 5G Standalone
  • Soluzione di orchestrazione per abilitare il network slicing su larga scala
  • Local packet gateways per supportare i casi d’uso legati alle infrastrutture cittadine

A seguire, è stato elaborato un modello di traffico coerente con la diffusione prevista del servizio, per modellare la maggiore capacità necessaria a livello di radio e a livello di core network. Inoltre, sono stati stimati sulla base delle caratteristiche del mercato anche gli altri costi che un operatore dovrebbe sostenere per vendere, supportare, gestire il ciclo di vita dei nuovi servizi – quali costi generali, di vendita, amministrativi, marketing, costi operativi interni, costi IT e di supporto.

Considerando i ricavi ed i costi differenziali lo studio evidenzia che realizzare una infrastruttura di connettività 5G standalone su banda media nella zona centrale di Madrid potrebbe generare per un operatore first mover un ricavo differenziale di oltre 100 milioni di euro con un payback sull’investimento di due anni e mezzo, e un Net Present Value di 13 milioni di euro.

Implementazione in ambito urbano del 5G SA
Vantaggi per l’operatore first mover
Ricavi incrementali>100MEUR
ARPU incrementale consumer≈2.6EUR
EBITDA+46%
Margine EBIT+33%
ROI1.48 X
Payback2.5Y

Note – ROI calcolato come total EBIT/total CAPEX

Prospettive future e estensione del modello a altre aree urbane

Oltre ai vari, interessanti business case già considerati, implementare la soluzione 5G standalone completa su banda media nel tempo potrà portare a scoprire nuove opportunità, permettendo di introdurre nuovi servizi e di estendere la value chain al di là della mera connettività, per offrire piattaforme e applicazioni – e replicare il modello in altre aree urbane del paese. Il 5G Standalone e la banda media sono pronti per essere un utile strumento propulsivo per l’innovazione e la generazione di valore nel mercato europeo

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2