Per il 40% delle imprese italiane, internet non serve. Molti di noi avranno letto che è stato presentato nelle scorse settimane a Roma il Rapporto 2015 di UnionCamere. Quasi la metà del campione esplorato da Swg non ritiene il digitale uno strumento effettivo di crescita e comunque utile alla propria impresa. In sostanza il 40 % delle imprese italiane (incluse le micro imprese familiari) non crede nel digitale. Un dato sconcertante se pensiamo alla necessità di dare futuro alle nostre imprese, di ragionare in termini di crescita.
Ma la vera questione è che il sistema produttivo italiano è vecchio, diroccato, prima che dal punto di vista fisico, dal punto di vista culturale. Per questo ci stiamo battendo come Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici per la Fabbrica4.0.
Ora più che mai la digital transformation ci serve per cambiare l’Italia ! Il digitale è solo il pretesto per rivedere e reingenizzare i processi produttivi delle imprese.
Ma vediamo concretamente due esempi, uno al Nord uno al Sud di cosa può servire internet a diverse categorie di aziende tradizionali.
La prima azienda si chiama Berto’s: una realtà veneta, affermata in tutto il mondo nel settore della cottura professionale per la grande ristorazione collettiva e per locali di piccole e medie dimensioni.
Fondata nel 1973, è sempre stata caratterizzata da una significativa vocazione per l’export, 80% della produzione, pur mantenendo ben salde le proprie radici nel mercato interno.
Ad oggi, con un fatturato di oltre 21 milioni di euro, una sede di circa 14.000 mq, 2 showroom, 120 dipendenti, una produzione media annua di 25.000 pezzi, Berto’s è uno dei maggiori players mondiali del settore. Questi dati sono il frutto dell’impegno investito nello sviluppo e nel perfezionamento dei propri prodotti e servizi: il costante investimento degli utili in innovazione, ricerca tecnologica e formazione ci permette di fornire un prodotto di qualità elevata ad un prezzo decisamente competitivo.
Berto’s ha lanciato da pochi anni Service On Line, un nuovo servizio innovativo con cui è possibile ordinare on-line le parti di ricambio di qualunque prodotto. Service On Line è un sito realizzato in 8 lingue, sono caricati gli esplosi di circa 600 prodotti per un totale di circa 10.000 pezzi di ricambio. Ogni esploso è completamente interattivo, si possono visualizzare le foto, individuare i ricambi consigliati o quelli scaduti, è possibile salvare un pdf.
Utilizzare Service On Line è davvero semplice e conveniente perché permette di risparmiare tempo, consentendo di trovare rapidamente il ricambio desiderato scegliendo il metodo di ricerca più veloce, ottenendo anche un extra sconto. Dal momento in cui un cliente effettua una richiesta, entro 48h l’ordine viene evaso ed è possibile verificare lo stato della spedizione.
Service On Line ha permesso in questo modo di migliorare i processi interni e produttivi della Berto’s proiettando l’azienda su un’efficienza decisamente evoluta.
La seconda azienda si chiama Protom Group S.p.A., è di Napoli e si occupa di formazione manageriale, con servizi e sistemi per privati e PA.
La best practice che raccontiamo è Wall-T, un framework per la gestione di realtà immersive. L’innovazione introdotta riguarda soprattutto l’impatto sui processi degli utilizzatori finali: nel marketing offre la possibilità di presentare oggetti non ancora prodotti rilevandone i parametri di accettabilità del mercato in modo immediato, accurato e coinvolgente, nell’education e nella divulgazione culturale e scientifica attivando efficaci modelli didattici esperenziali, nella riabilitazione psicomotoria con processi coinvolgenti, agevoli e misurabili per il trattamento di numerose patologie e nell’industria per più efficaci azioni di collaborative design, di verifica dei requisiti e della manutenibilità e sicurezza dei propri progetti.
Il processo di qualificazione dell’offerta Protom Group, verso mercati e servizi a maggiore valore aggiunto è necessario a sostenere un piano di crescita aziendale nell’attuale contingenza.
Gli investimenti attuati sono orientati alla formazione di nuove professionalità, capaci di coniugare competenze di computer graphics, 3D animation e compu-elettronica governate da una sensibilità capace di declinare tali competenze nei vari domini applicativi e di processo/mercato. Il processo è ancora in corso e riguarda molti elementi aziendali, dai modelli di go-to market e quindi dei processi commerciali, a quelli dell’organizzazione del lavoro. Le risposte del mercato sono particolarmente incoraggianti con numerosi contratti e trattative avviatesi e conclusesi favorevolmente negli ultimi mesi dell’anno ed in crescita nel 2015. Un altro bell’esempio di digital transformation.
Abbiamo appena citato due storie, che chiunque sia interessato potrà approfondire sul web, ma di belle storie positive per fortuna ce ne sono tante, e in tutte, internet è il driver, è la “conditio sine qua non” dello sviluppo dell’impresa. Per fortuna per un Paese con un sistema industriale da rivedere e re-ingenizzare in molti casi, ci sono tante belle storie di un Italia che ce la fa.