Autorità garante delle cmunicazioni

Agcom: “Semplificazione e interoperabilità necessarie per la PA digitale”

Affinché la digitalizzazione della PA possa essere efficace non sono sufficienti le prescrizioni astratte ma è indispensabile riesaminare ex-novo i processi amministrativi interni delle PA. Questi dovrebbero essere caratterizzati dalla semplicità e rapidità di esecuzione, dove dove ogni dipendente esegue il lavoro secondo tempi e modi digitalmente interoperabili, all’interno di un sistema di continuo monitoraggio di tutti i processi decisionali in corso

Pubblicato il 13 Giu 2016

agcom-120321114237

Ogni volta che si parla di pubblica amministrazione digitale, si è portati ad esaminare il tema dalla prospettiva del fruitore dei servizi, mentre resta sullo sfondo il tema delle modalità attraverso le quali le PA potranno garantire digitalmente e più celermente l’offerta di tali servizi. Tuttavia l’individuazione delle modifiche che dovrebbero subire gli attuali processi decisionali delle PA che portano alla fornitura di un servizio – tra cui la fornitura degli atti di un procedimento amministrativo, l’avvio e la gestione di una consultazione pubblica, oppure la decisione su una controversia tra imprese e utenti – appare fondamentale per il successo della trasformazione digitale.

Le PA svolgono un ruolo di garanti dell’imparzialità e delle tutele di soggetti che spesso presentano interessi contrapposti. Ciò è fonte di trade-off, tra processi decisionali celeri, da un lato, e garanzie di imparzialità dell’azione amministrativa, dall’altro. A questo riguardo, è noto come un procedimento di accesso agli atti detenuti da una PA debba contemperare i diritti alla trasparenza del procedimento con i diritti alla riservatezza di informazioni che potrebbero causare un pregiudizio a una delle parti interessate.

Affinché la digitalizzazione della PA possa essere efficace non sono sufficienti le prescrizioni astratte ma è indispensabile riesaminare ex-novo i processi amministrativi interni delle PA. Questi dovrebbero essere caratterizzati dalla semplicità e rapidità di esecuzione, dove ogni dipendente esegue il lavoro secondo tempi e modi digitalmente interoperabili, all’interno di un sistema di continuo monitoraggio di tutti i processi decisionali in corso. In un contesto siffatto, le modalità di interazione tra tutti i soggetti interessati (cittadini e imprese) e le PA dovrebbero assicurare che i canali di comunicazione per l’acquisizione di informazioni siano interoperabili.

Probabilmente nel trade-off tra garanzie e velocità di esecuzione delle funzioni amministrative, prevale nella maggior parte dei casi l’esigenza di vedere un servizio offerto in tempi rapidi. Solo in casi eccezionali i soggetti interessati dovrebbero avere esigenze indirizzate a voler fruire di maggiori garanzie. In questo senso, sarebbe forse ipotizzabile, laddove proceduralmente fattibile, sperimentare, a favore del fruitore del servizio, un doppio canale di scelta, dove esprimere la preferenza per un procedimento con maggiori garanzie ma temporalmente più lungo, oppure un procedimento più rapido con minori garanzie. Ciò sarebbe possibile, per esempio, in tutte le decisioni volte a dirimere le controversie tra soggetti che si impegnano a priori a rinunciare all’udienza a favore di una posizione espressa solo in formato digitale e nei casi più estremi in formato semplificato/interoperabile così da facilitare una decisione quasi automatica.

Una digitalizzazione della PA per essere efficace nei confronti dei fruitori dei servizi richiede dunque una normativa improntata sempre più verso la semplicità e la flessibilità, capace di sperimentare nuove soluzioni caratterizzate dalla rapidità dei processi decisionali della PA e dalla facilità di accesso per i cittadini.

Come conseguenza, non è sufficiente prevedere esclusivamente norme a favore dei fruitori, ma è indispensabile contemperare meglio le garanzie (es. diritto alla riservatezza) rispetto alla velocità di esecuzione (diritto alla trasparenza) e rendere digitale/interoperabile sia “i tempi e i modi” dei dipendenti pubblici nella gestione dei processi decisionali delle PA, sia l’accesso ai servizi della PA da parte dei cittadini e delle imprese.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati