LE LINEE GUIDA

Agenda digitale del Veneto, ecco i tre assi (nella manica)

Il Veneto vuole imporsi come regione leader nel grande ecosistema digitale e nei mercati ad esso collegati. Puntando su infrastrutture, dati aperti e cultura digitale

Pubblicato il 05 Apr 2017

Gianluigi Cogo

Consulente PA digitale, ex Regione Veneto

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Il percorso di rivisitazione e modernizzazione dell’Agenda Digitale del Veneto corre spedito e proprio ieri il Vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin, assieme al direttore dell’AD Lorenzo Gubian, hanno presentato ai 9 esperti che aiuteranno il Veneto a redigere le nuove Linee Guida per il digitale, i risultati emersi dai roadshow che fra gennaio e marzo hanno impegnato su tutto il territorio veneto gli Assessori della Giunta nel confronto sui temi del digitale con gli stakeholder.

Il lavoro degli esperti prevede ora una lettura analitica di questi risultati e una successiva proposta di posizionamento strutturata su tre assi che diventano anche i pilastri abilitanti dell’Agenda Digitale e della sua cantierabilità: Infrastruttura, Dati e Cultura Digitale.

Ma andiamo con ordine.

Questi tre assi nella manica che il Veneto si vuol giocare per far crescere digitalmente il proprio territorio, possono diventare dei Jolly vincenti che, non appena trasformati in veri e propri cantieri digitali, saranno la chiave di volta per rinforzare il ruolo dell’Ente, dei suoi cittadini e delle aziende come regione leader nel grande ecosistema digitale e nei mercati ad esso collegati. Va ricordato a tal proposito che sull’infrastruttura il Veneto è già operativo con il lotto 5 della prima gara Infratel per 388 milioni di euro.

Se sul piano BUL e su tutto il tema dell’infrastrutturazione digitale di base il disegno e le strategie (europee/nazionali/regionali) sono chiare e già conosciute, nonché essenziali e abilitanti, è proprio sui temi dei Dati e della Cultura Digitale il terreno più specifico dove i 9 esperti dovranno delineare invece una strategia ben precisa che, però, parte da alcuni assunti e consapevolezze che la Regione Veneto ha già maturato.

  • Non ci può essere sviluppo digitale senza empowerment! Ciò significa che per ogni metro di fibra deve corrispondere un’azione di acculturamento della popolazione.
  • Per ogni cittadino acculturato deve corrispondere un servizio pubblico pienamente digitale.
  • Per ogni azienda che ha affrontato il processo di trasformazione digitale va corrisposta una semplificazione degli adempimenti con la PA (leggasi servizi on-line pienamente e nativamente digitali).

Insomma, la logica one-click deve essere l’obbiettivo che accompagnerà d’ora in poi ogni servizio erogato, sia esso l’accesso alle banche dati pubbliche, piuttosto che il sistema di fatturazione elettronica o di pagamenti.

Ma la scommessa più grande è incentrata sul ruolo che il Jolly ‘Dati’ (e il sistema di API-management ad esso collegato) riuscirà ad ottenere in un ridisegno complessivo della strategia Ict dell’Ente Regione e nell’identificare l’Agenda Digitale del Veneto come la piattaforma abilitante per lo sviluppo del territorio.

Come ente di programmazione il focus prioritario verrà d’ora in poi dedicato proprio all’asset dei Dati, e soprattutto a quelli in formato aperto, nonché alla loro disponibilità attraverso API certificate e sicure, rilasciate secondo standard specifici che permettano al mercato di sviluppare servizi per gli Enti Locali, le aziende e i cittadini.

Come spiegato dal direttore Lorenzo Gubian nella sua esposizione agli esperti, la Regione Veneto è convinta che il digitale passi per la semplificazione dei processi e l’alleggerimento dei prodotti offerti sotto forma di servizi digitali nativi progettati in un’ottica di Open Innovation e dunque di co-design o di delega completa al mercato. I 9 esperti aiuteranno a sviluppare le linee guida per questo percorso e a consegnare un’idea di cantieri che poi troverà ossigeno, e dunque finanziamenti, attraverso i fondi strutturali UE e non solo.

Il vicepresidente Gianluca Forcolin ha chiesto espressamente che venga posta la giusta enfasi al percorso di acculturamento digitale a tutti i livelli (cittadini, imprese e operatori della PA) in modo che questo diventi un processo prioritario e strategico per poter cogliere le sfide del marcato e vincerle.

Val la pena dunque ripercorrere gli step dell’Agenda Digitale del Veneto:

  1. Roadshow tematici in tutte le province.
    Incontri a tema con gli Assessori, gli stakeholder e i cittadini.
    Modalità tavoli di lavoro e raccolta feedback.
  2. Presentazione ai saggi del lavoro di raccolta conseguente i roadshow e discussione.
  3. Prima bozza di Linee Guida presentate dai saggi e discussione interna con il management regionale.
  4. Stesura definitiva delle Linee Guida e delibera regionale.
  5. Presentazione plenaria agli stakeholder e ai cittadini delle Linee Guida
  6. Scelta delle azioni cantierabili e del piano programmatorio
  7. Apertura cantieri e dispiegamento delle azioni.

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