Realizzare tutte le infrastrutture fisiche e fornire la connettività per la pubblica amministrazione cedendo l’eccesso di capacità trasmissiva agli operatori di telecomunicazioni per fornire banda larga ai cittadini. E contemporaneamente cablare con tecnologia Ftth le 80 zone industriali che fanno capo ai Consorzi e Distretti industriali produttivi. Spinge sulle infrastrutture la Regione Friuli Venezia Giulia che ha appena approvato il piano triennale (2014-2016) per l’Ict, l’e-government e le infrastrutture telematiche. “Il Piano non è la replica in ambito regionale dell’Agenda digitale italiana, ma ne ha i contenuti fondamentali”, spiega Mariagrazia Santoro, assessore alle Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione territoriale e Lavori pubblici. “Relativamente al superamento del digital divide, per il 2014 ci attendiamo l’inizio delle attività di cessione di capacità trasmissiva regionale agli operatori delle telecomunicazioni, i quali hanno dimostrato un forte interesse per l’utilizzo dell’infrastruttura costituita dalla Rete Pubblica Regionale in fibra ottica”.
L’iniziativa viene portata avanti da Insiel, la società in-house che opera su tre fronti: pubblica amministrazione, cittadini e aree produttive. “Insiel si preoccupa di realizzare tutte le infrastrutture fisiche e di fornire la connettività per la pubblica amministrazione. L’eccesso di capacità trasmissiva viene poi ceduto agli operatori delle tlc per fornire banda larga ai cittadini. Stiamo inoltre operando in maniera mirata nelle aree produttive, cablando con tecnologia Ftth le 80 zone industriali che fanno capo ai Consorzi e Distretti industriali. Non mi risulta che in Italia ci siano iniziative pubbliche così capillari e paragonabili alla nostra, se non forse quelle della Provincia Autonoma di Trento”, ci tiene a puntualizzare l’assessore. Vero è però che il Fvg non è fra le regioni in alto nella classifica nazionale “digitale”. “Le altre Regioni hanno beneficiato nell’immediato di interventi, come quelli sostenuti dal Ministero dello Sviluppo Economico, nei quali si punta essenzialmente al superamento del digital divide per i cittadini, incentivando le connessioni a banda larga di base (Adsl). Noi invece abbiamo fatto una scelta diversa”, spiega Santoro. Attraverso il programma Ermes (partito nel 2005) il Fvg si è dato l’obiettivo di costruire una rete infrastrutturale pubblica in fibra ottica: “Quando partì il programma gli operatori si misero alla finestra per capire che cosa stava succedendo. Congelarono gran parte dei loro investimenti, a parte gli interventi relativi alle reti Ngn a Trieste e a Udine che sono in corso. In altre regioni si è optato per una rete promiscua pubblico-privata. Noi abbiamo forse rinunciato ad un vantaggio in termini di velocità, ma abbiamo puntato sull’elemento competitivo di coesione territoriale, con maggior lungimiranza”, evidenzia l’assessore.
Il ritardo si deve anche alla scelta di far confluire la società Mercurio in Insiel, “una scelta – spiega Santoro – che ha ritardato l’attuazione del programma di almeno un anno, senza aggiornamenti sostanziali della strategia, a cui ora stiamo cercando di porre rimedio”.
I riflettori sono dunque principalmente puntati sull’infrastruttura in fibra: “Non esiste domanda di servizi telematici né alfabetizzazione informatica per la popolazione se prima non c’è l’infrastruttura di base – ne è convinta Santoro -. L’obiettivo del programma Ermes è quello di raggiungere tutto il territorio con la Rete Pubblica Regionale, quantomeno dove manca la connettività fornita dagli operatori”. L’assessore fa inoltre sapere che “a seguito dell’incontro che ho avuto lo scorso 11 novembre a Bruxelles con i referenti europei del progetto Ermes, la Commissione europea ha accettato le nostre proposte migliorative per la cessione della fibra ottica ai privati, sgombrando ogni ostacolo alla possibilità di imprimere un’accelerazione al processo di superamento del digital divide”. La realizzazione della rete farà il paio anche con il risparmio sui costi di connessione a favore delle telco. “Sarà un primo risultato tangibile per la PA, senza dimenticare che in generale l’informatizzazione di processo aiuta ad aumentare l’efficienza e la trasparenza dei procedimenti amministrativi con conseguenti risparmi”, sottolinea l’assessore.
Secondo Santoro la coesione territoriale deve poi allargarsi al territorio nazionale: “Le Amministrazioni regionali possono fare molto per l’attuazione dell’Agenda Digitale nazionale, essendo in grado di coordinare sul loro territorio la realizzazione delle infrastrutture. Mi risulta però esserci una situazione molto disomogenea fra regioni, che non hanno avuto evidentemente la stessa sensibilità nei confronti del tema. In questo campo il Mise ha operato come catalizzatore contribuendo, con importanti finanziamenti, alla realizzazione di una rete tendenzialmente omogenea”, sottolinea Santoro. Il Fvg potrà inoltre contare sulla presidente Debora Serracchiani, da poco nominata delegato delle Regioni alla Cabina di regia per l’Agenda digitale.
La Regione è a lavoro anche sul fronte della razionalizzazione dei Ced: del piano si occupa il Servizio servizi informativi ed e-government. Allo stato attuale sono già consolidati i Data Center dell’Ente Regione, degli Enti Strumentali, di 11 Aziende Socio Sanitarie, Ospedaliere ed Ircss nonché di 220 Enti Locali.