“La sessione è aperta. Abbiamo già discusso a lungo ieri del Grande Ictus Mnemonico. Una cosa sola abbiamo definitivamente capito in queste ore… non sappiamo se le memorie azzerate, annullate, disconnesse sono tutte quelle esistenti, oppure sono rimaste attive delle serie di memorie particolari, o poche e isolate, oppure ancora solo in qualche zona della galassia”, il tutor speaker della Conversazione Globale Straordinaria lottava contro gli occhi piombati dal sonno. I 100mila tutor della galassia, membri a rotazione della Conversazione, si allucinavano nei pensieri cupi del vuoto mnemonico.
“Non credo che si debba parlare di cibo, non mi sembra questo il problema!”
“Non capisco una parola, ma avete torto…”
“Le movimentazioni delle colonie? Davvero credi che siano economiche?”
“Non capisco una parola! Questa delle memorie è una scusa!”
“È una perdita di prestigio confinare tutte le riserve sul pianeta Luna!”
“Non capisco una parola… siete dei delinquenti, bugiardi, infami!”
“Ci sono 14 miliardi di esseri viventi che esigono una risposta sulle tecnologie dell’invadenza!”
“Non capisco una parola. Siete dei ladri!”
“È chiaro ormai che tutti traduttori automatici semantici sono andati in tilt!” Akila Khaspros, la comandante della Memory Squad 11, innervosiva. “Avevamo, fino a ventiquattro ore fa, 241mila lingue che si capivano fra loro…”“Ora come faremo? Non torneremo alla guerra delle lingue che infestò tutto il XXI secolo!?” L’agente Sama Hargo, analista del linguaggio e delle memorie, guardava sullo schermo aereo la mappa delle aree linguistiche, con minoranze anche di due isolati di una città…
“Non capisco una parola!!! Lasciamo alle maree il compito!”
“Quando la vita è eterna… non ci sono più colpe o responsabilità…!”
“Non capisco una parola… il valore di un essere umano sta in quello che lascia.”
“Degli assassini, ecco cosa siete!”
“Non capisco una parola! Cosa c’entra l’amore? Sono secoli che l’utilizzate come arma impropria!”
“La segretezza è inutile. È solo un ricatto dal fiato corto…”
“Non capisco una parola! Questo lo dirai a tua sorella!”
“I fiori non sono certo il problema degli ingegneri spaziali!”
“Non capisco una parola! Sarebbe come dire che gli sponsor si ritirano dal senato…”
“Quando si è totalmente imbecilli non si può rimediare neppure coi soldi!”
“Non capisco una parola! Meritereste la vecchia pena di morte!”
“Sono in corso duecentoquarantasette guerre civili!”
“Non capisco una parola! Tu, tutor, sei una fogna, un liquame, una merda!”
“Inoltre come condurre dei purosangue alla vittoria senza sudore?”
“Non capisco una parola! Vi porteremo davanti a un giudice!”
“La vecchia scuola! Ecco cosa ci vuole!”
“Non capisco una parola! Quando poi l’ipocrisia diventa la vera regola morale…”
“Forse è solo una vecchia astronave che si è persa nello spazio…”
“La conversazione in corso è impossibile… i centomila tutor non si capiscono più…” strepitò la comandante Khaspros “Dopo due secoli, tutto questo non poteva accadere, non doveva…”
Fu una nuova, sublime, Babele.
(29-continua la serie. Ogni episodio è “chiuso”)