Ci aspettiamo molto da questa consultazione pubblica, perché il 2015 è un anno decisivo per raggiungere gli obiettivi della strategia EU2020. Verificheremo un Sud che presenta un livello di servizio paragonabile a quello dei migliori Paesi europei e un Centro Nord con molte contraddizioni. Per la prima volta ci aspettiamo, infatti, una discreta copertura a 100 Mbps, come già annunciato dall’incumbent che dovrà però confermarlo ufficialmente a Infratel Italia, mediante questa consultazione. Una Italia dunque che al Sud vede una copertura del servizio a banda ultralarga per tutti, mentre al Centro Nord un servizio che riserva reti ultraveloci, in molti casi davvero all’avanguardia, alle città più importanti, rendendo quindi ancora più evidenti le differenze fra città e campagne.
Il mercato è giusto segua le sue logiche e il pubblico si è impegnato ad agire sussidiariamente per sanare i divari digitali entro i successivi 5 anni, evitando la creazione di squilibri socioeconomici determinati dall’assenza delle infrastrutture di accesso al mondo del futuro.
Cosa?
Infratel Italia, per conto del Ministero dello sviluppo economico, apre l’annuale consultazione pubblica per aggiornare la copertura a banda larga e ultralarga in tutto il territorio nazionale. Gli operatori chiamati a compilare la consultazione dovranno dichiarare, dunque, le aree che hanno coperto o che intendono coprire nei successivi tre anni.
Quando?
Dal 7 maggio 2015 al 20 giugno 2015
Dove?
Direttamente dal sito di Infratelitalia: www.infratelitalia.it si accede alla consultazione pubblica attraverso il portale http://www.consultazioneinfratel.it, che prevede un dettaglio subcomunale, suddividendo il territorio in 94.645 aree ottenute per accorpamento di sezioni censuarie Istat.
Chi?
Sono chiamati a partecipare tutti gli operatori che offrono servizi di connettività a internet di rete fissa, mobile e wireless, dichiarando non solo il livello di copertura attuale, ma anche le previsioni di investimento per i successivi tre anni, ovvero sino al 2018, in coerenza con il punto 78 degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato per la Banda Larga (2013C-25/01).
Perché?
Per identificare il livello di copertura del servizio di connettività in Italia, delimitando le aree bianche, ovvero quelle a fallimento di mercato in cui è necessario l’intervento pubblico per colmare il gap. Solo in queste aree si sviluppano i Piani pubblici, per non distorcere la concorrenza, come descritto nei piani in corso, già approvati dalla Commissione Europea per gli interventi per la Banda Larga e per la Banda Ultralarga, nonché nella nuova strategia Italiana per la Banda Ultra Larga” approvata con Deliberazione dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015, ora al vaglio di Bruxelles.
Come?
La compilazione della consultazione pubblica richiede un’analisi dettagliata della tecnologia, dei tempi e dei modi per raggiungere gli obiettivi prefissati, misurabili in percentuale della popolazione abilitata e le relative unità immobiliari connesse. Queste possono essere raggiunte negli anni con banda a 100 mbps, mediante architettura Fiber to the Node (FTTN), Fiber to the Distribution Point (FTTDP), Fiber to the Building (FTTB), Fiber to the Home (FTTH).
Altro da dichiarare?
L’operatore deve anche specificare le aree in cui l’attuazione dei propri piani è condizionata alla possibilità di acquisire infrastrutture realizzate con l’intervento pubblico acquisendo i diritti d’uso di coppie di fibra ottica o di cavidotti. Comprendere, infatti, dove l’operatore sarebbe interessato a fornire il servizio di connettività se incentivato consente di orientare al meglio l’intervento pubblico discriminando con certezza le aree bianche e quelle grigie per le quali l’intervento è ammissibile. Questo vale anche per la banda larga di base (da 2 a 20 mbps) per la quale, Infratel Italia pubblica l’elenco delle aree oggetto di indagine con i dati relativi alla copertura attuale e prevista della popolazione (in percentuale), alla tecnologia di accesso e alla banda disponibile.