In tutti i Paesi europei esistono ormai strumenti di monitoraggio dell’avanzamento delle reti di nuova generazione e anche in Italia, la Broadband Map dell’Agcom e i siti realizzati da Infratel consentono di verificare l’avanzamento dei progetti pubblici.
Uno sguardo all’estero può però essere utile per capire sia la velocità di realizzazione dei progetti di infrastrutturazione che il take-up dei servizi, aspetto che rimane un punto di attenzione.
L’occasione è la pubblicazione dei risultati trimestrali da parte dell’ARCEP (l’Autorità di settore) in Francia.
L’avanzamento della copertura FTTH
Il punto di partenza è l’avanzamento della copertura dei 44,1 milioni di unità immobiliari che sono potenzialmente oggetto dei piani di infrastrutturazione.
Al 31 dicembre 2023, la copertura era dell’86%, con un incremento di circa 1 milione di unità immobiliari nell’ultimo trimestre e 3,5 milioni nell’intero anno. Anche in Francia, gli interventi territoriali prevedono un diverso coinvolgimento dello Stato e delle Amministrazioni locali, in funzione del fallimento di mercato nelle diverse aree. Nell’ultimo anno, le varie forme di intervento pubblico hanno consentito la copertura di 2,8 milioni di unità immobiliari, mentre gli interventi esclusivamente privati hanno interessato le rimanenti 700 mila unità immobiliari.
Da notare come sia l’ARCEP francese a monitorare l’avanzamento degli impegni presi dagli operatori nell’ambito dei progetti pubblici.
Per verificare la situazione della propria abitazione basta andare sul sito maconnexioninternet e inserire il proprio indirizzo. In questo modo si può verificare la prestazione disponibile e l’avanzamento dei lavori sul singolo civico.
Fig. 1 – Mappa sviluppo FTTH in Francia
Fonte: ARCEP, 2024
L’adozione dei servizi
Una volta disponibile la rete la sfida è naturalmente quella di migrare i clienti sulla nuova infrastruttura e i numeri raggiunti in Francia sono importanti.
Complessivamente, il numero di accessi a banda larga e ultralarga è arrivato a 32,3 milioni. Gli accessi crescono su base annua dell’1%, con un incremento trimestrale di 80.000 unità a fine 2023.
A fine 2023, gli abbonamenti a banda ultralarga ≥100 Mbit/s erano 24,2 milioni, vale a dire circa il 75% del totale degli accessi complessivi a banda larga e ultralarga.
La componente FTTH è pari a 21,4 milioni di accessi, in crescita di poco meno di 1 milione nell’ultimo trimestre, mentre quella relativa alle soluzioni con cavo coassiale sono stazionarie attorno a 0,7 milioni). Nell’ultimo trimestre dell’anno, la crescita degli accessi FTTH è stata di 835 mila unità, contro le 965 mila dell’ultimo trimestre del 2022. Gli accessi FTTH rappresentano ormai il 66% del totale degli accessi banda larga e ultralarga (+9 p.p. nell’ultimo anno) e la penetrazione sugli accessi coperti (“passed”) è del 57% (+4 p.p.).
I rimanenti accessi a banda ultralarga (VDSL2, FWA, coassiale, satellite) con prestazioni tra 30 e 100 Mbit/s sono circa 2,1 milioni, in progressivo calo.
Fig. 2 – Dinamica accessi banda larga e ultralarga in Francia (milioni)
Fonte: ARCEP, 2024
Banda ultralarga: la situazione in Italia
Senza scomodare l’erba del vicino, si possono fare alcune considerazioni di sintesi con riferimento all’Italia.
In primo luogo, il mercato francese è decisamente più ampio di quello italiano, nonostante una popolazione sostanzialmente analoga. Vale la pena di ricordare come gli accessi fissi siano, in Italia, complessivamente circa 20 milioni, di cui circa 19 milioni a banda larga e ultralarga. In questo contesto, gli accessi FTTH sono circa 4,5 milioni, sebbene in progressiva crescita, e rappresentano il 22% degli accessi totali.
Riguardo invece al monitoraggio dell’avanzamento della copertura e delle dinamiche di mercato, l’approccio è sostanzialmente simile, ma si può sicuramente trarre spunto da quanto accade oltralpe in termini di facilità di accesso alle informazioni e di completezza delle stesse.