Il ministero allo Sviluppo economico sta proseguendo con i bandi per colmare il digital divide di prima e di seconda generazione, ovvero per la banda larga e per quella Ultralarga ad almeno 30 mbps.
Dopo gli incontri bilaterali con tutte le regioni italiane, comprese le province autonome,avvenuti nel 2012 – ha bandito 353 milioni di euro per la banda larga completando così il piano nazionale iniziato nel 2009. Le regioni interessate a quest’ultimo intervento attuativo sono Veneto, Sicilia, Puglia, Toscana e Calabria. Ma si ricorda che il Piano Nazionale Banda Larga definito dal MISE in coordinamento con le Regioni ha interessato quasi tutte le regioni italiane che vi hanno aderito direttamente o lo hanno attuato autonomamente in coerenza con le linee guida nazionali.
Il Ministero dello sviluppo economico, per il tramite di Infratel Italia ha anche avviato il Piano strategico Banda ultralarga per raggiungere anche il secondo è il terzo obiettivo dell’Agenda digitale europea (garantire una copertura ad almeno 30 Megabit a tutti e assicurare che almeno il 50 per cento della popolazione sottoscriva abbonamento a servizi di connettività oltre i 100 mbps, entro il 2020. Ciò vuol dire che entro il 2020 dovranno essere coperti almeno il 70 per cento della popolazione. Una strategia ancor più sfidante della banda larga di base, che implicherà una regia nazionale ancor più forte. Ad oggi 383 milioni di euro sono stati banditi per la banda per ultra larga (a cui si somma il contributo degli operatori privati beneficiari) che permetteranno la copertura di circa 700 comuni a fallimento di mercato. In particolare, sono già assegnati i bandi in Campania e Molise e avviati in Calabria, Puglia, Lazio, Sicilia, Abruzzo, Lombardia e Comunità Montana Val di Sabbia.
Nella tabella che segue è riportato il quadro di sintesi degli interventi: