L’Europa ha grandi ambizioni in tema blockchain (come si è visto da ultimo con una risoluzione il 3 ottobre 2018 dal Parlamento europeo sulle tecnologie di registro distribuito e blockchain) e l’Italia le sta andando dietro con tempestività. Lo si è vista con la sua recente adesione alla EU Blockchain Partnership; si segnala anche l’annuncio del vicepremier Di Maio di investire fondi pubblici in tecnologie blockchain.
Facciamo il punto per capire dove stiamo andando.
Eu blockchain partnership
EU Blockchain Partnership: l’Italia si è aggiunta poche settimane fa ai 26 Stati membri e alla Norvegia che hanno firmato una dichiarazione in cui accettano di cooperare allo sviluppo di un’infrastruttura europea di servizi Blockchain, per sostenere la fornitura di servizi pubblici digitali transfrontalieri da parte di autorità pubbliche.
Entro la fine del 2018 sono previsti i primi risultati:
- una roadmap dei servizi transfrontalieri da realizzare,
- un modello di governance,
- specifiche funzionali dell’infrastruttura.
Le prime realizzazioni sono previste nel corso del 2019.
EU Blockchain Observatory and Forum
EU Blockchain Observatory and Forum: lanciato 1 febbraio 2018 dalla Commissione Europea per creare un centro di competenza per accedere, condividere, produrre e diffondere le conoscenze sulle tecnologie blockchain, con i seguenti obiettivi:
- mappatura delle iniziative esistenti, con focus sull’Europa ma anche a livello mondiale;
- monitorare l’evoluzione tecnica e i trend;
- sviluppare le competenze e la crescita della comunità attraverso la mobilitazione e l’impegno delle parti interessate;
- affrontare questioni settoriali e trasversali come governance, giuridico e normativo, scalabilità, interoperabilità;
- fornire contributi per le politiche e le azioni dell’UE.
Report tematici dell’Osservatorio:
- innovazione con blockchain in Europa
- Blockchain e GDPR (prevista per la prossima settimana)
- Servizi pubblici e identità digitale (previsto per il 18 novembre)
- Scalabilità, interoperabilità, sostenibilità (lavori in corso)
Risoluzione del Parlamento europeo
Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione il 3 ottobre 2018 sulle tecnologie di registro distribuito (distributed ledger technologies, DLT) e blockchain: creare fiducia attraverso la disintermediazione[1].
Si tratta di un testo molto esteso che inizia con tre paragrafi di carattere generale:
- sottolinea che la DLT riduce i costi di intermediazione in un ambiente di fiducia tra le parti di una transazione e consente scambi di valore tra pari suscettibili di rafforzare l’autonomia dei cittadini, destrutturare i modelli tradizionali, migliorare i servizi e ridurre i costi lungo le catene del valore in un’ampia gamma di settori chiave;
- sottolinea il profondo impatto che le applicazioni basate sulla DLT potrebbero avere sulla struttura della governance pubblica e sul ruolo delle istituzioni e chiede alla Commissione di effettuare uno studio per valutare i potenziali scenari di una più ampia diffusione delle reti pubbliche basate sulla DLT;
- pone l’accento sull’ampia gamma di applicazioni basate sulla DLT che potrebbero potenzialmente interessare tutti i settori dell’economia;
e prosegue prendendo in considerazione i campi di applicazioni più promettenti:
- Applicazioni a basso consumo energetico e rispettose dell’ambiente
- Trasporti
- Settore sanitario
- Supply chain
- Istruzione
- Industrie creative e diritti d’autore
- Settore finanziario
Prende poi in esame una serie di aspetti che vengono collettivamente indicati come “ecosistema delle DLT” includendo:
- Auto-sovranità, identità e fiducia (possibilità di identificarsi mantenendo la facoltà di controllare i dati personali che si intende condividere)
- Smart contract e relative implicazioni legali
- Interoperabilità, standardizzazione e scalabilità, sottolineando l’importanza di un approccio globale in materia di definizione degli standard per impedire che le imprese innovative vengano regolamentate al di fuori dell’UE
- Sicurezza delle infrastrutture DLT
Viene quindi sottolineata l’importanza strategica delle DLT per le infrastrutture pubbliche ad esempio per la riduzione della burocrazia, il decentramento della governance ed il rafforzamento dell’esercizio dei diritti dei cittadini, pur tenendo conto dei rischi associati all’uso delle blockchain pubbliche per attività criminali come evasione ed elusione fiscale e riciclaggio di denaro.
Gli ultimi raggruppamenti considerati sono “PMI, trasferimento di tecnologia e finanziamenti” e le “Politiche di stimolo delle DLT in Europa” dove, all’ultimo punto, si “sottolinea che l’Unione dispone di un’eccellente opportunità per divenire leader mondiale nel campo delle DLT ed essere un attore credibile nel guidarne lo sviluppo e i mercati livello globale, in collaborazione con i partner internazionali”. Un auspicio che è certamente condivisibile e si rimanda alla lettura diretta del testo della Raccomandazione per maggiori dettagli più specifici.
Standard
Per quanto riguarda e attività di standardizzazione in Europa, la cui importanza è pienamente riconosciuta dalla Raccomandazione del Parlamento UE, due degli enti di standardizzazione europea (CEN e CENELEC) hanno stabilito quest’anno un focus group con segreteria e presidenza italiane, con lo scopo di individuare le esigenze specifiche europee in tema di standardizzazione mappandole sulle attività in corso a livello internazionale in ISO ed evidenziando le attività che dovranno essere svolte a livello europeo.
Il Focus Group mediante uno specifico gruppo di lavoro guidato da AgID, ha sviluppato un White Paper contenente raccomandazioni per la positiva adozione in Europa di norme tecniche in fase di sviluppo su DLT e Blockchain che si prevede che sarà approvato la prossima settimana e successivamente reso disponibile al pubblico. Presenteremo il focus group e il white paper a Mosca alla plenaria del comitato ISO TC 307 il prossimo 21 ottobre.
- http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//NONSGML+TA+P8-TA-2018-0373+0+DOC+PDF+V0//IT ↑