Convertire gradualmente l’amministrazione verso l’utilizzo di formati digitali, possibilmente aperti, e piena attuazione del Cad (Codice amministrazione digitale). Questi due principali obiettivi alla base del processo di digitalizzazione del Comune di Bolzano. “Il percorso è in atto”, sottolinea Danila Sartori, direttrice della Ripartizione Programmazione, Controllo e Sistema informativo del Comune.
“E l’amministrazione comunale è coinvolta anche nei progetti definiti nell’Agenda digitale della Provincia Autonoma di Bolzano”, puntualizza. Il Comune sta lavorando in particolare alla progettazione e allo sviluppo di servizi infrastrutturali “per l’integrazione col sistema di autenticazione e autorizzazione messo a disposizione da Siag (Provincia Autonoma)”, dice Sartori. “In questo modo si potranno mettere a disposizione della cittadinanza applicazioni che siano pienamente integrate nel portale della rete civica e quindi da lí accessibili come unico punto di accesso ai servizi offerti della PA, che consentano di sfruttare l’area privata della rete civica come strumento di comunicazione col cittadino e permettano di accreditarsi utilizzando la Carta Nazionale o Provinciale dei Servizi”.
Affinché tutto ciò sia reso possibile “l’infrastruttura a banda larga riveste carattere propedeutico ed è quindi essenziale”, sottolinea Sartori. “Il Comune di Bolzano, con grande lungimiranza, si è dotato di una vasta rete in fibra ottica e da diversi anni le proprie sedi sono collegate con l’infrastruttura. Ciò pone il Comune di Bolzano in una situazione infrastrutturale favorevole. E collaboriamo con la Provincia Autonoma all’ampliamento della rete della PA altoatesina”.
Il digitale può, inoltre, rappresentare una fonte di risparmio importante “in quanto consente, in linea teorica, un ‘efficientamento’ in numerosi ambiti. Ma perché questo possa avvenire deve essere compiuto un grande sforzo organizzativo di revisione dei processi, in modo che questi siano effettivamente adatti all’informatizzazione nonché un investimento in termini di infrastrutture e know-how informatici”. Purtroppo – puntualizza però la dirigente – “la normativa attuale non rende semplice nessuno dei due prerequisiti, imponendo fra l’altro l’adozione della digitalizzazione, senza maggiori oneri per l’amministrazione”. La “rivoluzione” digitale della PA necessita anche di competenze: “Sono stati svolti per i dipendenti corsi sull’Agenda Digitale, obblighi e opportunità. Ed un’offerta più specifica – annuncia Sartori – è in corso di elaborazione”.