Agenda digitale Campania

Regione Campania, banda ultralarga dove si produce e si fa ricerca

In una logica di sviluppo integrato e di sistema, la finalità dell’azione regionale è quella di portare le connessioni più veloci fin dentro gli stabilimenti industriali, nei singoli impianti produttivi, nelle università e nei centri di ricerca

Pubblicato il 28 Giu 2017

Amedeo Lepore

Assessore Attività Produttive della Regione Campania

banda ultralarga - infrastrutture digitali PNRR

La Regione Campania ha inserito nel Programma Operativo Regionale, approvato dalla Commissione Europea nel dicembre 2015, un asse dedicato allo sviluppo dell’Agenda Digitale per il territorio. E successivamente, con una delibera di Giunta Regionale del novembre 2016, ha approvato il documento “Agenda Digitale Campania”, che descrive il contesto di sviluppo e le linee strategiche di intervento sul territorio. Con la politica economica regionale e con le scelte per la digitalizzazione della Campania si guarda alla possibilità di una crescita equilibrata di tutto il territorio, che permetta di dare un ruolo, attraverso la rete telematica, anche alle zone a fallimento di mercato, alle aree interne, ai luoghi più lontani dagli agglomerati urbani, a tutti gli insediamenti industriali e ai nuclei di ricerca.

In questo modo si potranno creare nuove opportunità e fare massa critica, in una logica di sviluppo integrato e di sistema. Non vi saranno più aree della polpa e aree dell’osso, ma anche i territori interni della Campania andranno considerati come zone con un potenziale di crescita molto elevato, grazie alla loro capacità di connessione, oltre che alle loro caratteristiche economiche specifiche. Se una volta, quando non si trovava lavoro, bisognava spostarsi altrove o addirittura partire con i bastimenti per solcare l’oceano, adesso è possibile rimanere dove si risiede e si vive grazie alla rete. Anziché far partire i bastimenti si possono far arrivare i bit.

Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi la Giunta De luca sta lavorando alacremente, seguendo l’attuazione del primo bando nazionale che interessa la Campania, con una dotazione specifica di 170 milioni, cui se ne aggiungeranno, nell’insieme, altri 400. La priorità assoluta non è solo quella di coprire con la banda larga e ultra larga tutto il territorio regionale, ma anche quella di arrivare in tutti i luoghi, dove si fa ricerca e si produce, con la digitalizzazione più avanzata, integrando i network digitali con tutte le altre infrastrutture di rete presenti in Campania. Non basta avere una rete all’avanguardia e degli snodi molto avanzati: nella strategia di sviluppo della Campania, il primo obiettivo è legato all’esigenza fondamentale di privilegiare l’“ultimo miglio”. Ovvero la connessione di rete più veloce con le attività produttive e di ricerca, per le quali è vitale possedere uno strumento di collegamento, in tempo reale, con i centri nei quali si dipana l’assetto della nuova economia.

Il secondo scopo, altrettanto prioritario, si sta sviluppando attraverso un lavoro attento, che tende a creare connessioni tra le reti digitali, le reti elettriche, le reti di trasporto e ogni altro vettore che può aumentare il livello di informazione e comunicazione di ogni territorio della Regione. Un gruppo di lavoro sta svolgendo questa azione, che consente, anche sulla linea dell’alta capacità Napoli-Bari, di realizzare tutte le integrazioni necessarie, soprattutto a favore degli stabilimenti industriali. Insomma, la finalità dell’azione regionale è quella di portare le connessioni più veloci fin dentro gli stabilimenti industriali, nei singoli impianti produttivi, nelle università e nei centri di ricerca.  In questo modo, si intende evitare di possedere, da un lato, delle piattaforme all’avanguardia e, dall’altro, dei collegamenti finali che fanno perdere ogni capacità e potenza all’infrastruttura digitale di partenza. Una parte della strategia dell’Agenda digitale riguarda proprio il tema dell’ultimo miglio, che è stato oggetto dell’Accordo con il Governo. Si tratta di un traguardo fondamentale, al quale si sta puntando con decisione, realizzando una connessione “iperveloce” dovunque sia necessaria.

Naturalmente, i finanziamenti per la digitalizzazione di alcune Regioni sono stati già attivati, mentre per altre devono ancora passare, sia pure in parte, al vaglio del Cipe: questa procedura va completata, evitando il ricorso a una clausola sospensiva contenuta nel testo dell’intesa nazionale.

In una logica di sistema-Paese, oltre che di solidarietà con le Regioni che nella realizzazione della digitalizzazione sono più indietro, la Campania ha condiviso il criterio di una ripartizione delle risorse fondata sul fabbisogno territoriale. Tuttavia, si è anche concordato che venissero premiate le Regioni virtuose e che, quindi, emergesse, dall’intesa con il Governo, un quadro equilibrato per fornire organicità all’intervento. In questo quadro, la Campania ha sostenuto l’idea di un rapporto di grande collaborazione con le altre amministrazioni per fare dell’Italia un Paese sempre più progredito in termini di dotazione digitale, recuperando antichi impedimenti.

Questa forma di solidarietà dovrebbe valere anche in altri campi e quando non sono le Regioni del Nord a essere in ritardo, come è accaduto nel caso dell’Agenda digitale: infatti, uno spirito di reciprocità può far raggiungere risultati di eccellenza all’Italia nel suo insieme. Ma può anche contribuire a porre su basi giuste una competizione tra i territori, che pure ci deve essere, per raggiungere mete sempre più complesse e avanzate.

Nell’intesa sottoscritta in sede di Conferenza Stato-Regioni una parte consistente delle risorse è stata indirizzata alle Regioni del Nord, ma si è trovata anche una buona compensazione per rafforzare e consolidare la digitalizzazione di tutto il Mezzogiorno, che in molte aree ha già raggiunto livelli elevati e rappresenta concretamente l’avamposto dell’innovazione e dello sviluppo digitale dell’intero Paese.

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