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Castellani: “Focus su governance e territorio per non vanificare il piano triennale”

Definire i ruoli dei vari livelli istituzionali e il modello attuativo, lavorare con Regioni e città metropolitane, monitorare costi, attività progettuali e KPI di monitoraggio in coerenza con quanto richiesto da Crescita Digitale per non perdere anche questa occasione di trasformazione

Pubblicato il 01 Giu 2017

Laura Castellani

Dirigente Infrastrutture e Tecnologie DG Organizzazione e Sistemi Informativi - Regione Toscana

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Il Piano Triennale costituisce uno strumento utile per fare davvero il salto e innovare davvero il nostro Paese e per attuare la vera e tanto attesa rivoluzione digitale. In esso troviamo tutti gli “attrezzi” che devono essere usati a tutti i livelli ed arrivare davvero alla digitalizzazione della PA. Se questi strumenti vengono usati nel modo giusto questo comporterà inevitabilmente anche una razionalizzazione della spesa, ma non deve essere questo l’unico scopo del Piano.

Perché questo avvenga occorre che sia definita bene la governance che spesso è stata il punto debole in questi anni sul tema dell’innovazione. Occorre che siano definiti bene i ruoli dei vari livelli istituzionali e che soprattutto ci sia chiarezza in un processo che deve essere molto snello.

In particolare dovrà essere fatto un lavoro congiunto con i cosiddetti “aggregatori” sul territorio che potranno essere Regioni o Città metropolitane per poter definire i piani triennali su tutte le Amministrazioni Locali.

Questi soggetti dovranno definire il Piano triennale locale in coerenza con quello nazionale identificando piattaforme aggreganti ad uso locale e dovranno aiutare a diffondere sul territorio le logiche e gli obiettivi del Piano. Dovranno inoltre monitorare costi, attività progettuali e KPI di monitoraggio in coerenza con quanto richiesto da Crescita Digitale.

Le Regioni che già da tempo esercitano questo ruolo di accompagnamento e affiancamento delle PA locali per l’attuazione dell’Agenda Digitale trovano quindi in questo piano uno strumento molto utile per un rafforzamento del ruolo dato da direttive nazionali.

Inoltre questo lavoro coordinato con le Regioni e con le Città metropolitane sul territorio nell’ambito del piano triennale dovrà costituire il piano dei fabbisogni necessario per le gare fatte dai soggetti aggregatori evitando così il proliferare di gare in ambito ICT e portare così anche ad una razionalizzazione vera della spesa.

Oltre al ruolo occorre definire velocemente il modello attuativo attraverso il quale questi soggetti aggregatori lavoreranno per attuare le azioni previste nel Piano, quali sono gli strumenti normativi, organizzativi e finanziari a disposizione.

Sfruttiamo al meglio questa ennesima occasione per non essere più uno dei fanalini di coda nelle classifiche dei paesi più digitalizzati!

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