La situazione attuale nel Mar Rosso richiede attenzione a livello internazionale e da parte della comunità Internet.
Il recente incidente che ha portato al taglio dei cavi sottomarini nel canale di Suez, con un impatto sul 25% del traffico internet tra Asia e Europa (stima Hgc), mette in luce l’esposizione delle infrastrutture critiche su cui si basa il nostro mondo interconnesso.
L’era della “internet di periferia”: il ruolo degli Edge IXP
Sebbene non ci siano prove di un sabotaggio intenzionale, è chiaro che i conflitti nella regione aumentano esponenzialmente il rischio di taglio dei cavi sottomarini con conseguenti interruzioni significative nel traffico web globale.
Secondo alcune fonti di Reuters i cavi infatti potrebbero essere stati tranciati dall’ancora di una nave affondata dagli Huthi, i ribelli yemeniti vicini ad Hamas.
Ridondanza dei cavi è fondamentale
In questo caso il tema centrale è quello della ridondanza del collegamento tra Asia ed Europa, collegamento che in questo momento vede la maggior parte dei cavi passare dal Golfo di Aden (davanti allo Yemen) e dal Mar Rosso.
È essenziale che la comunità Internet agisca unita per affrontare le sfide emergenti e preservare la resilienza della nostra infrastruttura critica.
La sicurezza e la stabilità della nostra infrastruttura sono fondamentali per garantire la continuità delle comunicazioni globali e per sostenere lo sviluppo economico e sociale.
Lo chiede anche la Commissione europea, in una raccomandazione di fine febbraio: “La raccomandazione sulla sicurezza e la resilienza delle infrastrutture di cavi sottomarini presenta una serie di azioni a livello nazionale e dell’UE volte a migliorare la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini, attraverso un migliore coordinamento in tutta l’UE, sia in termini di governance che di finanziamenti”