Alimentare l’innovazione sul territorio e stimolare la crescita economica connessa al digitale: sono questi i due obiettivi che la Regione Marche ha messo in cima alla lista delle azioni che compongono l’Agenda digitale regionale. “La Regione Marche ha avviato nel 2013 una complessa attività progettuale volta a definire la strategia della Agenda Digitale Marche (approvata con DGR 1686 del 16/12/2013, ndr), in collaborazione con tutti gli attori del territorio e i cittadini – racconta Fabrizio Cesetti, assessore all’informatica e reti Ict -. L’Agenda regionale è dunque il risultato di una lunga campagna di sensibilizzazione dei territori e di ascolto delle loro esigenze”.
La roadmap procede velocemente: è in corso il completamento del progetto banda larga e si lavora ai progetti di banda ultralarga e di digitalizzazione e semplificazione dell’attività amministrativa. E altre iniziative sono in fase di avvio, a valere sui fondi della nuova programmazione comunitaria 2014/2020. “Entro il primo semestre del 2016 verranno definite la strategia per la banda ultralarga e le priorità di intervento nella realizzazione delle infrastrutture di accesso nei distretti produttivi e nelle aree rurali ed interne”, annuncia Cesetti.
La Regione considera determinante l’infrastrutturazione broadband per abilitare l’erogazione di nuovi servizi, ma considera altrettanto determinante l’infrastrutturazione immateriale “che rappresenta la chiave di volta non solo per supportare in modo organico il processo di rinnovamento della pubblica amministrazione, ma anche una preziosa opportunità di crescita economica connessa al digitale per lo sviluppo delle imprese del territorio marchigiano, per fornire servizi in ambiti importanti come la sanità, l’istruzione e la formazione, il turismo e la cultura, la cittadinanza digitale, la protezione civile e la sicurezza urbana, l’ambiente e l’agricoltura, la mobilità e i trasporti”, spiega l’assessore.
Dal sistema di accesso e di gestione dell’identità digitale al Polo di conservazione digitale (per archiviare a norma documenti amministrativi, tecnici e sanitari) dalla cooperazione applicativa tra i sistemi informatici all’avvio di un sistema di pagamento on line, da una piattaforma che abiliti la collaborazione e la condivisione di documenti tra PA e cittadini ad un’infrastruttura di cloud computing al servizio del territorio. Questi alcuni dei progetti su cui la Regione sta puntando a cui si aggiunge una forte spinta alla sanità elettronica. “È in fase di pubblicazione un primo bando rivolto agli enti locali articolato in sei linee di intervento: servizi di pagamento on line; fatturazione elettronica; adesione al Polo di conservazione Marche DigiP; alimentazione banca dati regionale dei procedimenti ProcediMarche; Marlene, piattaforma regionale di e-learning; integrazione con il Sistema Pubblico di Identità Digitale”, annuncia Cesetti aggiungendo che le risorse economiche in campo ammontano a 1,8 milioni.
“Metteremo a disposizione di tutti infrastrutture qualificate e digitali al servizio della PA, dei cittadini e delle imprese per tenere il passo con il mondo – puntualizza l’assessore -. Punteremo alla creazione di un Data center unico regionale non solo per fornire un supporto al sistema produttivo, ma anche affinché possa costituire un altro elemento di impulso allo sviluppo economico della nostra regione. A tale scopo si renderanno disponibili applicativi, gestionali, commerciali e soluzioni di e-commerce in modalità condivisa a costi limitati per effetto delle economie di scala della conoscenza. Infine renderemo disponibili e fruibili in formato open data i dati delle pubbliche amministrazioni”.
Per spingere l’innovazione “bisogna effettuare interventi formativi per la creazione di nuove figure professionali, i cosiddetti abilitatori digitali, in grado di sostenere il processo di trasformazione in atto e dare una risposta concreta alle nuove esigenze del mondo del lavoro. Contemporaneamente occorre effettuare interventi di alfabetizzazione digitale, seguendo nuovi percorsi formativi informali per ridurre i casi di digital divide e promuovendo azioni di contaminazione digitale tra le generazioni e i diversi skill professionali.
Solo in questo modo l’Agenda Digitale Marche potrà trasformare le Marche nella smart land che stiamo immaginando e che sono certo riusciremo ad ottenere”.