Digital divide e Ricerca e Innovazione per le Smart cities fanno il grosso della copertura finanziaria per il decreto Crescita 2.0, ma ci sono milioni anche per il Documento digitale unificato (carta d’identità e tessera sanitaria), la Giustizia digitale, le minori entrate fiscali per incentivare le start up. Per molte altre misure però si è stabilito che non debbano derivare “nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica” oppure “minori entrate per l’Erario”.
Nell’ordine:
1)240 milioni per per la definizione e lo sviluppo di grandi progetti strategici connessi alla realizzazione dell’Agenda digitale, selezionati sulla base di manifestazioni di interesse sollecitate dall’Agenzia per l’Italia digitale. Equivale a mettere a sistema i progetti di smart cities, come spiegato.
2)150 milioni per eliminare il digital divide.
3)30 milioni di euro e un finanziamento a regime (a decorrere dal 2014) di circa 82 milioni di euro all’anno, per il Documento digitale unificato.
4)15 milioni per il 2012, il 2013 e 3 milioni a partire dal 2014 per l’Anagrafe digitale.
5)1,3 milioni nel 2012 e 1,5 l’anno prossimo per la Giustizia digitale.
6) 25 milioni l’anno a coprire le minori entrate fiscali per le start up.
A questo si aggiungono misure fuori decreto, tra cui
1)600 milioni di euro per banda larga e ultra larga al Sud (fondi europei già disponibili).
2)Circa 900 milioni già stanziati per i bandi smart cities (fondi europei).
3)110 milioni di euro l’anno promessi da Sviluppo economico per finanziare le risorse disponibili al venture capital per le start up