Due anni per vedere realizzato il grande edificio di una amministrazione pubblica tutta rinnovata, che abbia il cittadino al centro grazie alla leva rivoluzionaria del digitale. Possiamo riassumere così la sfida del momento, che impegna il Governo, gli enti pubblici e anche alcune aziende private che hanno deciso di accompagnarlo in questa evoluzione.
I target da raggiungere, in molti dei progetti dell’amministrazione digitale, guardano al 2018 per completare l’edificio, che adesso è un cantiere aperto. Possiamo vederne le impalcature, le colonne portanti già posate. Avere una idea del palazzo che ci ritroveremo. Ma abitabile ancora non lo è, questo no. Per il cittadino medio non è cambiato infatti ancora granché: non si può dire che la rivoluzione dell’amministrazione l’abbia lambito. Non a caso, la più grande novità compiuta- forse la sola- in questo percorso, finora, è la fatturazione elettronica, che però riguarda solo le aziende fornitrici della PA.
Ciò che manca non è solo il compimento dei singoli progetti di amministrazione digitale (dei quali l’Agenzia per l’Italia Digitale, con apprezzabile e nuova trasparenza, tiene qui traccia dell’avanzamento ). A mancare è la chiusura del cerchio. L’edificio completo, insomma, che è molto più della somma dei singoli progetti. I progetti infatti si incastrano tra loro come tasselli di un puzzle gigante, che equivale a una amministrazione pubblica trasfigurata. Non solo nella superficie, ma anche nella sostanza. Così e solo così la trasformazione non sarà una mera digitalizzazione dell’esistente, ma un cambio di paradigma.
La novità di quest’anno è che questa visione si sta finalmente sistemando. Dell’edificio cominciamo a vedere, almeno sulla carta, il disegno completo. A tal proposito, il compito fondamentale sarà del piano triennale di attuazione dell’Agenda, che l’Agenzia per l’Italia Digitale presenterà al FORUM PA 2016, il 25 mattina . Lo finalizzerà poi entro l’anno.