PIANO TRIENNALE ICT

Cloud Pa e Datacenter pubblici, siamo in ritardo: tutti i nodi da sciogliere

La definizione del modello per i Poli strategici nazionali diventa la base effettiva per comprendere tempi, strumenti e modi per procedere con il programma di razionalizzazione ICT. Non solo ha, quindi, una priorità assoluta, ma una criticità elevatissima

Pubblicato il 08 Nov 2017

Nello Iacono

Esperto processi di innovazione

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In attesa della circolare AgID per la qualificazione di un Polo Strategico Nazionale (PSN) della PA (prevista nel Piano Triennale per l’informatica della PA per settembre 2017), è utile qualche riflessione sui principali nodi che dovrebbero essere sciolti prima della definizione di dettaglio dei requisiti e dei servizi dei PSN.

Il Piano Triennale prevede, infatti, che AgID nei prossimi mesi, in riferimento al piano di razionalizzazione delle risorse ICT della PA:

  • si occupi di individuare un insieme di infrastrutture fisiche esistenti di proprietà della PA che verranno elette a Poli strategici nazionali (PSN);
  • definisca il percorso delle PA verso il modello cloud, anche attraverso le risorse rese disponibili dai Poli strategici nazionali e le risorse messe a disposizione tramite SPC-Cloud;
  • definisca un processo di qualificazione dei PSN;
  • definisca regole e procedure per la qualificazione di altri Cloud Service Provider (CSP).

I tempi previsti sono molto stretti, e puntano al completamento entro il 2018 delle attività principali di definizione e progettazione. In particolare le principali milestone sono (secondo la versione ad oggi del Piano Triennale ed in ordine temporale):

  1. Circolare AgID per la qualificazione di un Polo strategico nazionale della PA (data di rilascio: settembre 2017);
  2. Linee guida per lo sviluppo e la manutenzione di applicazioni per il cloud della PA (data di rilascio: dicembre 2017);
  3. Rapporto del censimento del patrimonio ICT delle PA (data di rilascio prima release: dicembre 2017 – ulteriori rilasci ogni 6 mesi).
  4. Linee guida per la razionalizzazione del patrimonio ICT delle Pubbliche amministrazioni (data di rilascio prima release: gennaio 2018);
  5. Piano di razionalizzazione del patrimonio ICT delle PA (da febbraio 2018 ad aprile 2018)
  6. Risultanze assessment AgID su candidati a Polo strategico nazionale (maggio 2018);
  7. Elenco Ufficiale dei Poli strategici nazionali (data di rilascio: giugno 2018);
  8. Linee guida per la migrazione di applicazioni Legacy verso l’ambiente di cloud della PA (data di rilascio: giugno 2018)
  9. Studio strategico per la definizione di ambiente cloud multifornitore per la PA (data di rilascio: entro giugno 2018)
  10. Schema di convenzione AgID-Poli strategici nazionali (data di rilascio: luglio 2018);
  11. Stipula convenzioni AgID-Poli strategici nazionali (entro dicembre 2018);

Una tempistica molto stretta, forse troppo, e che però in gran parte dipende, per la sua attuazione, dal modello di servizi che sarà definito per i PSN, soprattutto sciogliendo alcuni nodi principali, tra i quali:

  • sull’estensione dei servizi forniti (già definito? Legato alle specificità della PA “aderente” al PSN? Negoziabile? Semplice hosting dei sistemi di altre PA, o anche fornitura di servizi di gestione?);
  • sull’ampiezza delle PA che possono aderire (già definito secondo criteri di territorialità e/o di tipologia dell’amministrazione? Lasciato alla discrezionalità e alla scelta di ciascuna PA aderente? Negoziabile, e in che modo, da parte di ciascun PSN? Definito sulla base della “classe di dimensione” di ciascun PSN?);
  • sul modello economico di riconoscimento dei servizi forniti e quindi (anche) sull’impatto di questi sul bilancio e sulle spese per la manutenzione, la gestione e sulle spese di investimento per l’evoluzione;
  • sulle policy pubbliche rispetto all’utilizzo del Cloud (identificando, ad esempio, criteri omogenei per la scelta tra cosa può andare su Cloud pubblico e cosa, invece, deve rimanere nel “Cloud PA”).

Infatti, mentre la definizione di “soggetto aggregatore”, almeno per le amministrazioni locali, inizia a essere già più delimitato, il concetto di PSN è ancora poco circostanziato, sia per il censimento non ancora ultimato sia per la governance complessiva che nel Piano Triennale si limita all’individuazione di alcuni compiti base per AgID e Consip.

Accogliendo però la sollecitazione che viene da esperti come Stefano Tomasini (direttore Organizzazione Digitale di Inail, ad un seminario Gartner) su una rapida definizione dei servizi che i PSN dovranno fornire e, di conseguenza, il modello di business che dovranno adottare, sarebbe molto auspicabile una definizione “partecipata” del modello complessivo, con la previsione di un ascolto attento e approfondito delle PA (coprendo lo spettro ampio di quelle che possono candidarsi a PSN e quelle che certamente non possono farlo).

Sciogliere questi nodi è già definito come uno dei compiti assegnati ad AgID nel Piano Triennale: “AgID regolerà il rapporto tecnico e il modello di servizio ed economico con i Poli strategici nazionali attraverso la definizione di un Protocollo di adesione che permetta anche di identificare l’eventuale percorso di adeguamento normativo, tecnico ed organizzativo, cui le PA dovranno aderire per regolare la loro qualificazione e mettere a disposizione delle altre PA le risorse ICT e gli spazi di cui sono proprietarie”.

La definizione del modello diventa la base effettiva per comprendere tempi, strumenti (anche normativi) e modi per procedere con il programma di razionalizzazione. E quindi non solo ha una priorità assoluta, ma una criticità elevatissima, anche perché a queste scelte sono legate ingenti spese e la qualità stessa dei servizi per i cittadini.

In un passaggio delicato di legislatura e di mandati , focalizzarsi primariamente su questi punti e aprire il processo di definizione “partecipato” già da subito, può rappresentare, per AgID e l’intero Ict pubblico, uno dei pochi approcci in grado di elevare le probabilità di successo di questo ambizioso programma di cambiamento.

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