il provvedimento

Codice Comunicazioni, Capitanio: “Le misure pro-consumatori che aspettiamo dal Governo”

Via libera dalla Commissione IX della Camera al parere sullo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche. Ma il Governo è invitato a una serie di valutazioni. Ecco quali

Pubblicato il 13 Ott 2021

Massimiliano Capitanio

Commissario Agcom

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Più attenzione agli utenti e maggior semplificazione per gli operatori delle telecomunicazioni, con una convinta accelerazione sullo sviluppo della radio digitale.

Sono queste le indicazioni arrivate dalla Commissione IX della Camera che ha approvato all’unanimità il parere sullo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.

Nuovo codice comunicazioni elettroniche: cosa cambia per i diritti dei consumatori

Codice Ue delle comunicazioni elettroniche, un provvedimento atteso da 18 anni

Un provvedimento molto atteso da tutto il comparto dal momento che il precedente provvedimento risaliva al 2003.

Gli obiettivi sono chiari: promuovere gli interessi dei cittadini dell’Unione, garantendo la connettività e l’ampia disponibilità e utilizzo delle reti ad altissima capacità, garantendo i massimi vantaggi in termini di scelta, prezzo e qualità sulla base di una concorrenza efficace, preservando la sicurezza delle reti e dei servizi; promuovere la connettività e l’accesso alle reti ad altissima capacità da parte di tutti i cittadini e delle imprese dell’Unione; promuovere la concorrenza nella fornitura delle reti di comunicazione elettronica e delle risorse correlate e nella fornitura dei servizi; rimuovere gli ostacoli burocratici.

Le richieste al Governo

Al termine di un lungo e intenso confronto durante le audizioni con Autorità garanti, associazioni di categoria, operatori ed esperti, la Commissione ha licenziato all’unanimità un parere favorevole, che invita però il Governo a una serie di valutazioni (25 per l’esattezza).

Durata dei contratti

Una di quelle che tocca più da vicino la sfera quotidiana di milioni di cittadini è la richiesta di “prevedere che il consumatore abbia il diritto di decidere il termine del periodo massimo di impegno con il fornitore del servizio tra 12 e 24 mesi con la possibilità di separare dal contratto del servizio telefonico l’eventuale contratto per l’acquisto di un device, prevedendo altresì che il consumatore non è obbligato a fruire di eventuali servizi aggiuntivi per un periodo eccedente la durata dell’abbonamento telefonico”.

Qualità del servizio offerto agli utenti

Altro tema caldo sono stati i disservizi lamentati dagli utenti di Dazn e di altre piattaforme analoghe. La Commissione auspica maggiori poteri di intervento da parte di Agcom, l’Autorità garante delle comunicazioni. In particolare, si chiede di “orientare efficacemente i comportamenti di soggetti non regolati, la cui offerta di servizi può nondimeno generare effetti concreti e rilevanti sulle infrastrutture di rete e, in ultima analisi, sulla qualità del servizio offerto agli utenti. Occorre infatti evitare asimmetrie concorrenziali tra soggetti già sottoposti alla regolazione dell’AGCom e soggetti che, allo stato attuale, non lo sono”.

Sviluppo tecnologico delle infrastrutture

Quanto allo sviluppo tecnologico delle infrastrutture, il parere ricorda la necessità di “recepire la previsione contenuta all’art. 40, comma 5-bis del decreto Semplificazioni che prevede che “il proprietario o l’inquilino, in qualità di utente finale di un servizio di comunicazione elettronica, deve consentire all’operatore di comunicazione di effettuare gli interventi di adeguamento tecnologico della rete di accesso, volti al miglioramento della connessione e dell’efficienza energetica. Tale adeguamento non si configura come attività avente carattere commerciale e non costituisce modifica delle condizioni contrattuali per l’utente finale, purché consenta a quest’ultimo di continuare a fruire di servizi funzionalmente equivalenti, alle medesime condizioni economiche già previse dal contratto in essere”.

Radio DAB

Diverse le sollecitazioni per lo sviluppo delle radio DAB, tra cui quella di “consentire agli operatori di rete radiofonica, fatto salvo il rispetto dei limiti di legge previsti per le emissioni elettromagnetiche, l’installazione degli impianti di radiodiffusione sonora in tecnica digitale terrestre sulle infrastrutture già esistenti per le diffusioni radiofoniche analogiche FM o di telecomunicazioni”.

Ulteriori interventi, infine, sono rivolti a sostenere gli operatori che usano tecnologia FWA, ritenuta fondamentale per il superamento del digital device.

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