Il tempo stringe per avviare la rivoluzione annunciata dal Governo Usa a marzo scorso (* vedi nota in fondo pagina), verso gestione internazionale e multistakeholder del coordinamento globale di nomi e indirizzi di Internet
Un grosso passo avanti, per caprire le direzioni verso cui si andrà, si è avuto al recente incontro ICANN a Singapore.
Uno dei piatti forti in agenda è stato indubbiamente quello relativo alla transizione IANA (Internet assigned number authoirty) e diversi sono stati gli eventi dedicati nei quali si sono incontrate le parti in causa interessate:
Lo Internet Engineering Task Force (IETF) che elabora gli standard della rete e quindi definisce i parametri dei protocolli che vengono registrati nello IANA data base; questo settore delle attività di IANA è quello che coinvolge meno problemi nella transizione. E’ già stato fornito un documento concordato. Si veda: https://www.ietf.org/iana-transition.html
I registri che allocano gli indirizzi numerici (sia IPv4 sia IPv6) ai quali fa riferimento la comunità interessata alle risorse numeriche che include i fornitori dei servizi di accesso e gli utenti. I registri che allocano gli indirizzi IP sono cinque, uno per ciascuna delle regioni riconosciute da ICANN; per la regione europea c’è RIPE/NCC, con sede ad Amsterdam. Si veda: https://www.ripe.net/internet-coordination
La comunità interessata ai nomi a dominio e funzioni relative. Il servizio IANA gestisce l’albero radice di tutti i nomi a dominio e tutte le variazioni che intercorrono nel tempo; in questo periodo l’implementazione del processo d’introduzione dei nuovi nomi a dominio di tipo generico ha comportato che ai precedenti ventidue gTLD presenti nella “root zone” se ne siano aggiunti già oltre cinquecento e almeno altrettanti ne saranno aggiunti presumibilmente entro la prima metà del 2017; il numero dei country code come il nostro “.it” resterà stabile intorno ai duecentoquaranta attuali. La comunità dei nomi a dominio è indubbiamente quella che comporta un maggior numero di operazioni singole sullo “IANA data base” rispetto alle categorie precedenti.
Riporto brevemente qui una sintesi di due d’interventi rilevanti che si sono tenuti nel primo giorno del meeting di ICANN.
Ira Magaziner – che, nella seconda metà degli anni 90, ha coordinato il gruppo di lavoro voluto dal Presidente Clinton che pose le basi per la costituzione di ICANN, nel 1998. Il gruppo, che aveva lo scopo di studiare future evoluzioni per una gestione più internazionalizzata dell’Internet, scartò l’ipotesi di una gestione dell’Internet con appoggio alle Nazioni Unite attraverso lo ITU perché inadatte alla velocità di decisione richiesta da Internet. Magaziner ha ricordato che sin dall’inizio si era progettato un termine della supervisione USA sulle attività di ICANN, che verrebbe e terminare adesso con l’interruzione del contratto con ICANN previsto entro la fine di questo anno. Ha chiarito come mai ci sono voluti così tanti anni per raggiungere questo scopo, spiegando che ICANN era una struttura sperimentale ed era necessario darle tutto il tempo per arrivare ad essere efficiente e universamente accettata; l’obiettivo è oggi maturo.
Larry Strikling, Direttore di NTIA, ha affermato che, qualora il progetto di transizione non fosse pronto o, pur essendolo, non incontrasse il favore del governo USA, il termine del contratto potrebbe essere esteso per un periodo sino a quattro anni. Ha confermato che ci sono ambienti politici in USA che non sono favorevoli a questa transizione poiché l’Internet è percepita come un’eccellenza nazionale e quindi funzioni rilevati come questa non dovrebbero essere alienate; tuttavia Strikling è convinto che la transizione potrà essere portata a buon fine purché vengano rispettate le condizioni poste, nell’interesse della comunità globale.
Può fare tutto ICANN ma ci vuole un’apertura per una eventuale soluzione esterna ad ICANN
Il Coordination Group si è posto il problema di come rimpiazzare il contratto in essere tra NTIA e ICANN ed ha elaborato in sostanza due possibili scelte:
La prima è che si costituisca una Contract Company che stipula un contratto in sostituzione di quello attuale stabilito con il governo USA e che questa assegni la gestione del servizio IANA inizialmente a ICANN ma senza garanzia che questo possa essere rinnovato negli anni; quindi, a ogni scadenza, potrebbe essere messa in piedi una gara per l’assegnazione, come del resto faceva NTIA, se pure in una modalità ritenuta solo di facciata.
La seconda è che si costituisca un “multistakeholder review team” che valuti, a periodi regolari, la efficacia di ICANN nel garantire il rispetto dei requisiti imposti e la fiducia degli utenti del servizio; qualora il giudizio non fosse positivo, la commissione imposterebbe le mosse per una gara per assegnare il compito della gestione di IANA a una diversa organizzazione.
La mia opinione è che la prima ipotesi debba essere scartata e mi pare che la maggioranza dei pareri vada in questa direzione poiché sarebbe alquanto complesso creare una nuova organizzazione e trovare un accordo sulle caratteristiche istituzionali e legali, in tempo utile.
La seconda ipotesi va nella direzione giusta che comunque espone ICANN-IANA a una revisione regolare, come del resto succede anche a ICANN sulla base del “Affirmation of Commitments” siglato da ICANN e NTIA nel 2009.
Significato di accountability e conseguente legittimazione
Il progetto IANA Stewardship transition ha attratto l’attenzione di molti governi a livelli molto più alti di quanto normalmente concesso a ICANN poiché’ il significato politico, connesso al fatto che il governo USA si ritira dal controllo di uno dei gangli sensibili di Internet, è percepito come un arretramento sostanziale che potrebbe avere impatti anche nel settore industriale ed economico. In realtà non è cosi poiché il ruolo di supervisione di IANA aveva in sostanza una caratteristica di tipo segretariale e notarile e i valori economici coinvolti nella gestione del DNS e servizio IANA sono poco significativi rispetto a quanto muove la rete Internet con i servizi connessi. L’attenzione ai livelli alti su questa transizione si porta dietro delle considerazioni relative alla “accountabilty”, in buona sostanza responsabilità legale e legittimazione, non solo per l’argomento specifico del servizio IANA ma anche per ICANN nel suo complesso. Alcuni ambienti, non solo governativi, dei paesi in via di sviluppo o comunque antagonisti degli USA, dicono: “che diritto ha il governo USA di porre condizioni per il rilascio del controllo di una funzione d’interesse globale? “
Una cosa è ovvia: occorre non dare voce a questi pruriti poiché’ il risultato porterebbe certamente alla decisione del governo USA di mantenere la supervisione di IANA e questo sarebbe un freno a uno sviluppo positivo della Internet governance.
Considerazioni conclusive
Assistendo al meeting di ICANN, questa volta in remoto, sono confortato dai commenti prevalenti che, di fronte a studi molto approfonditi, con apertura a ipotesi varie per dare spazio alla complessità, sta prevalendo un’opinione di rendere la transizione più semplice possibile e di garantire a ICANN una continuità nel fornire il servizio, poiché si capisce che il tempo di maturare una condivisione nel progetto è ormai ridotto a poco più di tre mesi. Incontri vari ci saranno da parte del Comitato di Coordinamento e in pratica la conclusione si vedrà in occasione del prossimo meeting di ICANN che si terrà a giugno prossimo a Buenos Aires, giusto in tempo per presentare il progetto di transizione al governo USA.
Un’ultima nota sul comunicato del GAC in merito alla questione in oggetto. Sessantacinque governi presenti e nove osservatori hanno emesso l’usuale comunicato nel quale hanno messo in evidenza la partecipazione attiva del GAC nei gruppi interni ad ICANN: il CWG e CCWG menzionati sopra incoraggiando anche i singoli governi a seguire con attenzione le ultime proposte che riguardano sia i country code TLD che i temi della accountability di ICANN. I tempi per la convergenza verso la definizione del progetto di transizione sono ormai stretti e pertanto non si puo’ aspettare il prossimo meeting di ICANN alla data del quale le scelte definitive dovranno essere già fatte. Auspico che in Italia si possa organizzare nei tempi brevi una discussione con le parti interessate sulla transizione di IANA, in una logica multistakeholder.
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*Il Governo americano ha annunciato nel mese di marzo 2014 la volontà di trasferire la gestione del coordinamento globale di nomi e indirizzi di Internet alla comunità globale, in quello che potrebbe intendersi come un passo importante verso il rafforzamento del modello multistakeholder della Internet governance.
La transizione della gestione del servizio Internet Assigned Numbers Authority (IANA) il cui nome ufficiale è “IANA Stewardship transition” nasce con la dichiarazione del National Telecommunications & Information Administration (NTIA) del Department of Commerce (DC) del governo USA. In detta dichiarazione, emessa appunto il 14 marzo dello scorso anno, il governo degli Stati Uniti rende pubblica la propria intenzione di non rinnovare il contratto in essere tra il NTIA/DC e ICANN per la gestione del servizio IANA e sollecita ICANN a coordinare un dibattito allargato a tutte le parti interessate, anche esterne a ICANN, e ad elaborare una proposta per una transizione dell’attività sin qui svolta da NTIA ad altra struttura. Questa transizione porterà a termine la supervisione del servizio IANA da parte del governo USA e dovrà assicurare, tra gli altri, i seguenti principi fondamentali:
1- Essere basata su un principio di gestione multistakeholder
2- Assicurare la continuità della sicurezza, stabilità e resilienza del servizio offerto;
3- garantire che il passo indietro del governo americano non dovrà portare a una gestione che coinvolga altri governi oppure organizzazioni internazionali di natura governativa.
Il tempo disponibile, considerato che il contratto IANA verrà a scadenza il 30 settembre dell’anno in corso, avrebbe avuto una durata di un anno e mezzo. Un’enorme mole di lavoro è stata fatta sin qui.
E’ operativo dal giugno scorso lo “IANA Stewardship transition Coordination Group” formato da trenta persone in rappresentanza di tutti gli stakeholder interessati” che sta confrontando i vari documenti prodotti dalle parti coinvolte nel servizio IANA per elaborare una proposta unitaria. Nel gruppo sono presenti anche cinque rappresentanti governativi che rappresentano le regioni riconosciute da ICANN, nominati dal Governmental Advisory Committee (GAC) di ICANN; tra questi figura lo svizzero Thomas Schneider recentemente eletto come nuovo chair del GAC.
ICANN ha anche costituito due gruppi interni che ovviamente non sono in contrapposizione con il gruppo esterno allargato.
Il primo, chiamato Cross Community Working Group (CWG), dove sono rappresentate le constituency presenti nella struttura di ICANN, si occupa delle funzioni relative ai nomi a dominio. Il secondo, chiamato Enhancing ICANN Accountability Cross Community Working Group (CCWG) si occupa dei problemi relativi alla “accountability” non solo relativi alla transizione IANA ma a tutta la struttura di ICANN.