Per rafforzare la propria rete satellitare, gli USA stanno per lanciare una tecnologia che creerà una nuova rete di intelligence nello spazio. Comunicazioni tra satelliti che permetteranno di velocizzare la trasmissione dati e di garantire maggiore segretezza delle operazioni.
Satelliti spia commerciali: così stanno cambiando la prospettiva della guerra
L’importanza strategica dei satelliti per la Difesa
I satelliti sono infrastrutture militari cruciali per lo spionaggio e le comunicazioni. Già a pochi mesi dallo scoppio del conflitto Russia-Ucraina abbiamo visto che le forze militari ucraine si stavano servendo delle immagini fornite dai satelliti spia commerciali per tracciare i movimenti delle truppe russe. Tra le società a rilasciare queste immagini la Maxar Technologies, azienda di tecnologia spaziale con sede a Westminster, Colorado, Stati Uniti, specializzata nella produzione di satelliti per comunicazioni, osservazione della Terra, radar e servizi in orbita, prodotti satellitari e servizi correlati.
Questi dati venivano inviati agli Stati Uniti e ai governi alleati, ma anche, appunto, all’Ucraina per supportarli nella difesa e a gruppi umanitari per mappare le zone più a rischio e far evacuare in sicurezza i civili. Dall’altra parte, i satelliti rappresentano un bersaglio per il cybercrime in quanto possono essere violati e disturbati, come già successo anche prima dell’invasione russa, quando un satellite ucraino in disuso è stato colpito da un missile.
Cos’è lo Space Bacn, Space-Based Adaptive Communications Node
Gli Stati Uniti d’America, percependo una certa debolezza della propria rete satellitare, hanno deciso di lanciare una nuova tecnologia per lo spazio, lo Space Bacn, Space-Based Adaptive Communications Node, che potrà creare una rete internet militare abilitata al laser in orbita intorno alla Terra, in appoggio ad altri satelliti.
L’idea viene da Darpa, la Defense Advanced Research Projects Agency, agenzia governativa americana che si occupa dello sviluppo di tecnologie militari, e rimanda al progetto Arpanet, che poi si è evoluto in Internet, e che è stato chiamato così quando Darpa non aveva ancora nel nome la D di “defence”.
Space Bacn permetterà di dotare i satelliti appena lanciati, o perlomeno la maggior parte di loro, di ricetrasmettitori laser che saranno capaci di comunicare tra loro fino a 5.000 km di distanza. I ricetrasmettitori saranno pagati dai proprietari dei satelliti, che a loro volta saranno finanziati dal governo americano per il loro utilizzo.
I vantaggi di Space Bacn
Grazie a Space Bacn, che sfrutta le potenzialità del laser e non più la radio per trasmettere con e tra satelliti, sarà più difficile intercettare e disturbare le comunicazioni, garantendo una maggiore riservatezza operativa. Inoltre, la trasmissione laser velocizzerà il passaggio di dati, basti pensare che i satelliti che attualmente usano questa modalità raggiungono 2 gigabit al secondo, quasi 200 volte più veloci delle onde radio. Per lo Space Bacn si sta lavorando per arrivare ai 100 gigabit al secondo in un singolo raggio. Per fare un esempio, si riuscirebbe a inviare numerosi film ad alta definizione in un secondo.
In più, rispetto agli altri satelliti, che comunicano solo con membri della stessa rete, quelli del sistema Space Bacn riescono a trasmettere dati anche a satelliti appartenenti ad altro operatore, in un’orbita diversa, che a loro volta trasmettono ad altro satellite fino a raggiungere l’antenna terrestre adatta. L’interoperatività delle reti, in questo modo, eliminerà il ritardo nelle segnalazioni, che attualmente può verificarsi.
Altro vantaggio del sistema Space Bacn degno di nota viene da Arpanet, ossia il reindirizzamento automatico di un messaggio se un nodo (cioè un particolare satellite o stazione di terra) è disattivato. Inoltre, coinvolgendo praticamente tutte le stazioni di terra interessate, i dati particolarmente sensibili possono, come osserva Greg Kuperman, responsabile del programma Space Bacn, essere instradati attraverso antenne situate in luoghi in cui i tentativi di origliare l’ultimo tratto del viaggio, quello radiotrasmesso, sono considerati meno probabili.
I colossi coinvolti nel progetto
Da Amazon a SpaceX a Viasat, l’interesse per Space Bacn è già ampio e sono già in cantiere architetture di comando e controllo per il nuovo sistema. Al momento Darpa vuole attestarsi sui 100.000 dollari a satellite, così da favorire un coinvolgimento più ampio.
Se Amazon vuole lanciare una serie di satelliti leo, Low Earth Orbit, ossia orbita terrestre bassa, a banda larga, dal nome Project Kuiper, che potrebbe incorporare Space Bacn, SpaceX sta lavorando all’espansione di Starlink, che dai circa 3.500 satelliti a banda larga passeranno a decine di migliaia, altra situazione favorevole all’adozione del sistema Space Bacn.
Per quanto riguarda Viasat, in questo caso abbiamo cinque grandi satelliti in orbite geosincrone a 36.000 km sopra la Terra, ai quali se ne aggiungeranno altri 3 nei prossimi 14 mesi e in più c’è una vasta rete di stazioni di terra. Secondo il responsabile dei sistemi governativi di Viasat, Craig Miller, man mano che la rete cresce, calcolare i percorsi più efficienti diventa sempre più difficile, e non solo perché i nodi si muovono. L’azienda deve anche assegnare e tenere conto dei punteggi di “fiducia variabile” per i potenziali hop di dati, poiché alcuni sono più vulnerabili di altri all’azione nemica.
Darpa selezionerà nei prossimi mesi i migliori sottosistemi e prevede il lancio del prototipo pronto per essere testato in Leo per prima del 2025.