La Commissione d’Inchiesta appena varata, sulla spesa IT (proposta da Coppola, Ndr.) serve per capire se e dove ci sono sprechi. E così sostenere i piani della Crescita digitale dell’Italia.
La sensazione generale- guardando i nostri ritardi digitali- è che 5 miliardi l’anno di spesa sull’IT non diano i risultati che ci si aspetterebbe.
E non è sufficiente una indagine conoscitiva per scoprire gli sprechi: ci darebbero solo dati che già conosciamo. Bisogna andare più a fondo, per capire perché alcuni progetti sono stati così dispendiosi, perché hanno dati risultati così delundenti; perché ci sono differenze così grandi tra le Regioni.
Se c’è uno spreco- ne sono convinto- questo è dovuto sia a scarse competenze sia a corruzione nella pubblica amministrazione.
Ma lo scopo ultimo non è tanto risparmiare, bensì riqualificare la spesa e risalire la classifica del digitale in Europa. Questo obiettivo si incardina anche nella nuova Legge di Stabilità. I risparmi poi verranno dagli altri settori grazie al digitale. E a questo scopo anche sulla spesa digitale bisogna stare attenti a non sprecare denaro pubblico: solo così possiamo sperare di raggiungere i risultati che vorremmo, per la crescita del Paese.
Per quanto riguarda i prossimi passi da fare, aspettiamo di vedere chi saranno i membri e il presidente della Commissione. Già la prossima settimana dovrebbero essere indicati.