Credo sia fondamentale, nell’ambito della strategia italiana per la banda ultralarga, privilegiare l’infrastrutturazione delle scuole, del settore sanitario e del settore turistico. Questo l’obiettivo di una risoluzione che abbiamo presentato in Commissione Trasporti, con firmatari di diversi gruppi parlamentari.
Per diverse ragioni, questi sono i settori dove la connettività può generare un notevole valore aggiunto in termini di contributo al radicamento di una cultura digitale nel Paese, un miglioramento della qualità dei servizi (scuola e sanità come servizi essenziali) e, nel caso del turismo, un importante volano per lo sviluppo competitivo del Paese (come previsto anche dal piano strategico per la digitalizzazione del turismo italiano, prodotto dal TdLab del Mibact).
Bisogna dare un carattere di priorità a questi settori nei bandi per accedere ai finanziamenti pubblici per la banda ultralarga, ma anche pensare, nel settore turistico, alla realizzazione di un’unica rete wifi ad accesso libero, con autenticazione federata tramite sistema pubblico d’identità digitale, presente in tutti i luoghi di particolare interesse turistico, prevedendo la possibilità di estendere il servizio anche ai non residenti in Italia, puntando alla semplificazione e alla velocità di accesso come obiettivi essenziali (oggi è quasi sempre necessario registrarsi a ogni rete cittadina), pensando anche a livelli diversi di accesso ai servizi, alcuni anche senza necessità di autenticazione.
Allo stesso tempo, bisogna spingere le strutture turistiche verso l’offerta di connessione gratuita come servizio qualificante. Per questo è importante agire anche sulla rivalutazione dei servizi secondo le nuove esigenze dei turisti, ad esempio legando l’attribuzione delle “stelle” anche alla disponibilità di wifi gratuito e con banda adeguata. Oggi abbiamo ancora hotel a cinque stelle che non offrono la connessione wifi gratuita ai propri clienti, ed è il segnale di un cambiamento necessario da avviare anche e soprattutto sul fronte culturale.