Se pensiamo ai data center, potremmo immaginarli come enormi stanze piene di server, illuminate da luci fredde e percorse da un ronzio incessante. In realtà, queste infrastrutture sono il cervello pulsante della nostra società digitale: senza di loro, lo streaming si interromperebbe, le app smetterebbero di funzionare e persino i pagamenti con carta subirebbero blocchi.
Insomma, il caos totale. Fortunatamente, il settore datacenter in Italia è in forte espansione, con investimenti che stanno trasformando il Paese in un punto di riferimento europeo.
Lo mostrano gli ultimi dati, del Politecnico di Milano e di Tetra.
Indice degli argomenti
Tetra: boom delle richieste di connessione energetica grazie ai datacenter (cloud, AI)
Secondo i dati di Terna, le richieste di connessione per impianti rinnovabili in Italia hanno raggiunto 350 GW a febbraio 2025, con una suddivisione di 152 GW solare, 110 GW eolico on-shore e 86 GW eolico off-shore. Parallelamente, la domanda per sistemi di accumulo ha toccato 269 GW, evidenziando un leggero calo rispetto ai 277 GW di fine 2024.
Tuttavia, il dato più rilevante riguarda l’esplosione della domanda energetica da parte dei data center in Italia, che ha visto un incremento vertiginoso. Se nel 2021 le richieste di connessione erano di appena 1,25 GW, al 31 dicembre 2024 il valore ha toccato 30 GW, con un ulteriore balzo a 39,62 GW a febbraio 2025. Questo incremento del 24x in soli quattro anni è trainato dall’espansione del cloud computing e dell’intelligenza artificiale, con una forte concentrazione delle richieste in Lombardia e Nord Italia.
Il mercato globale dei Data Center sta vivendo un’espansione senza precedenti, con una crescita annuale stimata del 15% fino al 2027. Per rispondere a questa crescente domanda, Terna ha annunciato un Piano di Sviluppo 2025-2034, con investimenti superiori a 23 miliardi di euro per potenziare la rete elettrica e garantire un’infrastruttura più affidabile, resiliente e sostenibile.
Politecnico di Milano, boom dei datacenter in Italia
L’Italia si conferma un hub strategico per i Data Center, con investimenti senza precedenti, nota il Polimi: 5 miliardi di euro già spesi nel biennio 2023-2024 e oltre 10 miliardi previsti per il 2025-2026. Il 2024 ha segnato una crescita significativa della potenza energetica dei Data Center nel Paese, che ha raggiunto i 513 MW IT – un aumento del 17% rispetto all’anno precedente.
A guidare questa espansione è Milano, che con i suoi 238 MW IT (+34% sul 2023) si impone come un polo strategico a livello europeo. La città lombarda si posiziona in vantaggio rispetto ad altri mercati emergenti, come Madrid e Varsavia, consolidando il suo ruolo chiave nel settore delle infrastrutture digitali. Questo fenomeno non è isolato, ma rientra in un quadro più ampio di megatrends globali che vedono il supercalcolo e i Data Center come infrastrutture centrali per il futuro dell’innovazione digitale, dell’industria 4.0 e dell’Intelligenza Artificiale.
La sfida della potenza di calcolo
La ricerca dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “Data Century: le infrastrutture protagoniste del futuro”, conferma che il settore è in forte espansione. Il mercato italiano sta attirando sempre più investitori, grazie alla sua posizione strategica e al suo ruolo nell’economia europea. Tuttavia, le sfide non mancano – la questione energetica e il costo dell’energia restano elementi critici da affrontare.
Al momento, i data center occupano un’area di oltre 333.000 mq, con una crescita del 15% rispetto al 2023. La densità di potenza all’interno delle infrastrutture è in aumento, trainata dalla crescente domanda di intelligenza artificiale e cloud computing. Milano si impone come la nuova capitale emergente dei Data Center, superando altre città europee tradizionalmente dominanti come Londra, Francoforte e Amsterdam. La Lombardia, con i suoi 318 MW IT, concentra la maggior parte della capacità nazionale, seguita da Madrid (172 MW IT) e Varsavia (144 MW IT).
Supercomputer e data center: il motore di industria e ricerca
Il bisogno di capacità di calcolo è ormai un requisito imprescindibile per le aziende di settori chiave. Nell’ambito aerospaziale, Leonardo e Thales Alenia Space sfruttano la potenza di calcolo dei Data Center per analizzare i dati provenienti dai satelliti e migliorare le previsioni atmosferiche e i sistemi di navigazione. Il settore del motorsport è un altro esempio di dipendenza dai Data Center: la Ferrari a Maranello utilizza queste infrastrutture per la simulazione aerodinamica delle monoposto di Formula 1, garantendo un’ottimizzazione delle prestazioni in gara.
Il comparto nautico, con aziende leader come Benetti e Ferretti, impiega i Data Center per simulare la resistenza idrodinamica degli scafi e migliorare la progettazione delle imbarcazioni di lusso e da competizione. Nel settore energetico, aziende come ENI e Terna utilizzano il supercalcolo per la gestione della rete elettrica e la previsione della domanda energetica, mentre la ricerca geologica per l’individuazione di nuove fonti di energia si avvale di enormi capacità computazionali per l’analisi dei dati sismici.
Bologna si prepara all’arrivo di un nuovo supercomputer
Bologna si prepara ad accogliere un nuovo High Performance Computing (HPC), che andrà ad affiancare il già noto supercomputer Leonardo, attualmente tra i più potenti al mondo. Questa nuova infrastruttura aumenterà significativamente la capacità di calcolo del Paese, con impatti rilevanti per la ricerca scientifica, l’analisi dei dati climatici e le simulazioni industriali. L’arrivo del nuovo HPC conferma il ruolo della città come centro nevralgico per il supercalcolo in Europa, attirando nuove opportunità di investimento e creando un indotto tecnologico di rilievo.
Real estate e datacenter: il boom del mercato immobiliare tecnologico
L’espansione del settore Data Center in Italia ha un impatto significativo anche sul mercato immobiliare. La necessità di realizzare nuove infrastrutture sta trasformando il mercato del real estate, con sempre più aree industriali riconvertite in campus tecnologici. Città come Milano, Roma e Bologna stanno vivendo una forte crescita nella richiesta di spazi per Data Center, spesso situati in prossimità di snodi logistici o autostradali per facilitare il trasporto delle apparecchiature.
Numerosi operatori internazionali, tra cui Equinix, Microsoft e Google, stanno investendo in nuove installazioni nel nostro Paese, contribuendo a trasformare l’Italia in un hub di riferimento per il cloud computing e i servizi digitali. Questo fenomeno sta portando alla creazione di nuovi poli tecnologici che generano opportunità di lavoro e attraggono talenti nel settore IT.
Investire nei datacenter: un’opportunità senza precedenti
Con il crescente sviluppo dei Data Center in Italia, emergono numerose opportunità di investimento in vari ambiti. Il settore del real estate è uno dei più promettenti: la domanda di spazi dedicati ai Data Center è in forte aumento, e gli investitori immobiliari stanno guardando con grande interesse alle possibilità di riconversione di ex siti industriali in poli tecnologici.
Le applicazioni tecnologiche legate ai Data Center stanno aprendo nuovi scenari per startup e aziende innovative. La crescente necessità di soluzioni cloud, Intelligenza Artificiale e analisi dei Big Data sta favorendo lo sviluppo di software e piattaforme in grado di sfruttare al massimo la potenza di calcolo disponibile. Inoltre, l’industria dell’indotto sta vivendo un’importante fase di espansione. Dalla gestione dell’efficienza energetica ai sistemi di raffreddamento avanzati, fino alla sicurezza informatica, l’intero ecosistema che ruota attorno ai Data Center è in continua crescita.
Il futuro dei Data Center in Italia: una corsa verso l’innovazione
Nonostante le sfide legate ai costi energetici, l’Italia si sta imponendo come un attore chiave nel panorama dei Data Center in Europa. Con un potenziale di investimenti che potrebbe superare i 15 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, il settore è destinato a giocare un ruolo fondamentale nel futuro economico e tecnologico del Paese. Saranno le politiche di supporto e gli incentivi a determinare se l’Italia saprà cogliere questa opportunità e diventare un leader nella rivoluzione digitale globale.