case study

Datacenter per l’Agenda digitale, quali caratteristiche: il caso Infocamere

Approfondiamo gli aspetti innovativi dei due datacenter Infocamere, per la gestione del Registro Imprese telematico, con cui contribuisce all’attuazione delle politiche di semplificazione amministrativa e di trasparenza nelle transazioni economiche delle imprese

Pubblicato il 15 Feb 2017

Enrico Martini

ministero dello Sviluppo Economico

icona-170214232642

Una delle infrastrutture digitali strategiche della nostra PA è il Registro delle Imprese, che contiene i dati di 10 milioni di persone fisiche (imprenditori, soci, amministratori, sindaci e dirigenti), di oltre 6 milioni di imprese e di 900.000 bilanci societari depositati ogni anno.

InfoCamere, società consortile delle Camere di Commercio italiane, gestisce tale immenso patrimonio attraverso il suo Data Center situato a Padova, collegando tra loro le sedi camerali tramite una rete dati che unisce il territorio nazionale. L’area del CED copre oltre 1.300 mq, di cui 700 sono attualmente occupati (53%); inoltre, il 40% dello spazio è disponibile per futuri ampliamenti dell’infrastruttura.

Un secondo Data Center, situato a Milano, funziona come Disaster Recovery Center (la soluzione di DR è di tipo cold di TIER 3) e come secondo access point di rete, intervenendo in caso di indisponibilità o guasto del primo CED, in modo da garantire sempre la copertura dei servizi.

I due Data Center sono interconnessi da 4 circuiti trasmissivi in fibra ottica, di tipo Gigabit Ethernet, forniti da due diversi operatori. I collegamenti verso Internet sono realizzati tramite circuiti trasmissivi in fibra ottica di capacità pari a 1 Gigabit/s, e con una banda minima garantita dimensionata in base alle effettive necessità. Caratteristiche analoghe sono disponibili anche per il collegamento tra i due Data Center.

La capacità complessiva dello storage è di 2724 TB (di cui: 960 di tipo NAS, 900 di tipo SAN, 864 di tipo CAS). L’occupazione totale, controllata automaticamente tramite strumenti di Capacity Management, è costantemente inferiore al 70%, mentre la capacità totale degli storage dedicati ai backup è di 760 TB.

Le altre caratteristiche dell’infrastruttura sono anch’esse eccellenti, a partire dall’impianto elettrico ad elevata affidabilità del tipo a doppio anello ridondato con Gruppi di Continuità rotanti e Gruppi Elettrogeni per una potenza complessiva di oltre 3.800 KVA.

Quello di InfoCamere è un CED virtuale di servizi per i propri clienti in grado di offrire livelli di servizio evoluti con costi di esercizio contenuti e costi energetici in continua diminuzione. Ad oggi il Data center possiede tanta potenza da poter alimentare un paese di 5.000 abitanti, ma utilizzata per il 90% attraverso ‘sistemi virtuali’ a basso impatto energetico, ‘blindati’ dietro sofisticate tecnologie di sicurezza informatica per essere sempre accessibili online a cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni.

Presso il centro di Padova, inoltre, un sistema di monitoraggio controlla continuamente l’efficienza del servizio, rileva il verificarsi di inconvenienti tramite opportuni strumenti diagnostici, attiva i necessari interventi specialistici e fornisce un supporto operativo on line. Il controllo dei servizi nasce dall’interno della sala console, dove i servizi vengono disegnati, registrati ed equipaggiati con sonde che ne monitorano il comportamento e ne segnalano eventuali anomalie

Il CED è dotato di un piano di sicurezza e di un’apposita struttura per il coordinamento e la gestione dello stesso. Vengono svolti test periodici di vulnerabilità atti a prevenire eventuali rischi di attacchi informatici ed accessi indesiderati: ogni giorno vengono condotte oltre 80.000 simulazioni di accesso alle applicazioni con procedure automatizzate per monitorare i tempi di risposta e la disponibilità dei servizi. Grazie agli oltre 18.000 controlli automatici quotidiani e all’automazione di oltre 35.000 operazioni, l’intervento umano è limitato esclusivamente ad eventi straordinari.

Nell’ambito della sicurezza informatica e della protezione delle infrastrutture, il livello di operatività è stato adeguato alle normative sempre più pressanti. Questa risposta si è articolata in una serie di attività, quali ad esempio la costituzione di un Security Operation Center (SOC) e il coinvolgimento del sistema camerale nell’articolato sistema di regole e di contromisure.

Nell’ambito della Business Continuity, per contrastare situazioni di grande impatto per la disponibilità dei servizi, è in fase di sviluppo una soluzione denominata Continuous Availability.

Grazie a questa dotazione infrastrutturale, InfoCamere ha fornito con il Registro Imprese telematico un importante contributo all’attuazione delle politiche di semplificazione amministrativa e di trasparenza nelle transazioni economiche delle imprese, gestendo 66 milioni di operazioni ogni anno.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati