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Digital decade 2030: i pochi successi e le troppe debolezze dell’Italia



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La Commissione UE ha rilasciato i dati 2024 sul progresso degli Stati Membri verso gli obiettivi della Digital Decade 2030. L’Italia mostra buoni risultati nelle infrastrutture di telecomunicazione, ma resta indietro su intelligenza artificiale, competenze digitali e servizi pubblici digitali. Serve un impegno maggiore per colmare i gap europei

Pubblicato il 15 lug 2024

Domenico Salerno

direttore Area Digitale dell’Istituto per la Competitività (I-Com)



digitale2

A che punto è l’Italia nel percorso verso gli obiettivi fissati dalla Ue con la comunicazione “Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale“?

A marzo 2021 la Commissione UE ha presentato la propria visione strategica e un relativo piano d’azione per il rafforzamento della sovranità digitale dell’Unione entro il 2030. Nella sostanza, il documento prevedeva il raggiungimento di un insieme di obiettivi condivisi, misurabili e vincolanti, che riguardano le infrastrutture di connettività, le competenze digitali e la digitalizzazione delle imprese e dei servizi pubblici.

Lo scorso 3 luglio 2024 sono stati rilasciati dalla Commissione gli ultimi dati sull’avanzamento verso gli obiettivi della digital decade nei vari Stati Membri. Visto l’approssimarsi del giro di boa della metà del decennio appare interessante fare un punto rispetto al percorso italiano verso i suddetti target. Nonostante le numerose pianificazioni realizzate negli ultimi anni e il 25,6% dei fondi del PNRR destinati alla digitalizzazione del Paese, gli obiettivi fissati, sia a livello nazionale che europeo, restano particolarmente sfidanti e vedono l’Italia procedere a velocità diverse sui vari ambiti.

Obiettivi Digital Decade al 2030Traiettoria ITalianaObiettivi UE
Copertura Rete fissa ad altissima capacità (VHCN)100%100%
Copertura in fibra ottica (FTTP)100%
Copertura complessiva 5G100%100%
Semiconduttori
Edge Nodes94610.000
PMI con almeno un livello base di intensità digitale90%90%
Cloud74%75%
Intelligenza artificiale60%75%
Data analytics60%75%
AI o Cloud data analytics75%
Unicorni16500
Competenze digitali di base74,60%80%
Specialisti ICT7,30%10%
ID scheme notification
Servizi pubblici digitali per i cittadini (punteggio)100100
Servizi pubblici digitali per le imprese (punteggio)100100
Accesso alle cartelle cliniche elettroniche (punteggio)100100

Digital Decade Country Report 2024

Le reti di telecomunicazione

Considerata l’importanza che hanno le reti nello sviluppo dell’ecosistema digitale, le infrastrutture di telecomunicazione rappresentano certamente il punto di partenza ideale nell’analisi sull’avanzamento del decennio digitale italiano.

Obiettivi ambiziosi

Per prima cosa è utile sottolineare come in quest’ambito gli obiettivi fissati a livello nazionale siano addirittura più ambiziosi di quelli europei. Nonostante entrambi puntino al 100% della copertura fissa e mobile della popolazione, le linee strategiche realizzate nel nostro Paese prevedono il raggiungimento di tale obiettivo entro il 2026, ben quattro anni in anticipo rispetto alla fine del decennio. L’ambizione italiana viene comunque supportata dagli ottimi risultati raggiunti fino a questo momento. Osservando i dati diffusi dalla commissione vediamo come la copertura in rete fissa VHCN ha raggiunto il 59,6% nel 2023, con un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente.

Il gap nelle aree rurali

La nota dolente riguarda le aree rurali: la copertura italiana in queste aree si ferma infatti al 37,7%, notevolmente al di sotto della media UE (55,6%).

Copertura mobile

Sul versante mobile i dati italiani appaiono ancor più positivi, individuando un livello di copertura della popolazione pari al 99,5%. Sebbene l’obiettivo in quest’ambito sembri ormai ad un passo, ad un’analisi più attenta emerge come tale livello sia stato ad oggi raggiunto grazie all’eredità storica della buona copertura 4G e dell’utilizzo della tecnologia DSS (Dynamic Spectrum Sharing) che abilita sulla medesima banda sia l’LTE 4G che il 5G FDD, gestendo attraverso una singola antenna in maniera dinamica ed intelligente l’allocazione di banda che è necessario mettere a disposizione delle due tecnologie. Il servizio di cui possono beneficiare gran parte degli utenti italiani, seppur di ottimo livello, è quindi ancora molto lontano dalle prestazioni che può offrire il 5G standalone (per i quali non sono disponibili dati di copertura recenti).

ConnettivitàItaliaUE
KPI digital decadeDESI 2023DESI 2024PROGRESSI ANNUALIDESI 2024PROGRESSI ANNUALI
Copertura Rete fissa ad altissima capacità (VHCN)53,70%59,60%11,00%78,80%7,40%
Copertura in fibra ottica (FTTP)53,70%59,60%11,00%64,00%13,50%
Copertura complessiva 5G99,70%99,50%-0,20%*89,30%9,80%

*La variazione non riflette un cambiamento nella copertura, ma è la conseguenza di piccoli affinamenti nei criteri adottati per stimare la copertura – Digital Decade Country Report 2024

Le competenze: tutti i gap dell’Italia

Un altro degli aspetti chiave nel processo di digitalizzazione del nostro Paese è quello delle competenze. Nel recente passato l’Italia ha sempre mostrato performance assolutamente negative in quest’ambito, posizionandosi sempre negli ultimi posti tra gli ultimi Stati Membri in UE per quota di individui con competenze digitali di base. Purtroppo questo trend trova conferma anche negli ultimi dati pubblicati, che vedono l’Italia al quintultimo posto con il 45,8%, oltre il 10% in meno della media comunitaria (55,6%).

La cronica mancanza di competenze ICT

Lo scenario si fa ancora più cupo se si considerano le competenze specialistiche. L’Italia è all’ultimo posto in UE per quota di laureati ICT sul totale, con appena l’1,5%, lontana sia dalla media europea (4,5%) che dalle altre principali economie dell’Unione come Germania (5,5%), Spagna (5,2%) e Francia (4,1%). La mancanza di profili specializzati si riflette sulla quota di addetti ICT presenti nel mercato del lavoro e, di conseguenza, sul potenziale innovativo delle aziende appartenenti al nostro tessuto economico.

La quota di specialisti ICT sull’occupazione totale in Italia si è attestata sul 4,1%, valore che posiziona il nostro Paese al quartultimo posto in UE, nettamente indietro rispetto alla media comunitaria (4,8%). Unico segnale positivo è quello relativo alla crescita anno su anno che si è mossa ad un ritmo lievemente più alto rispetto alla media dell’Unione, ma comunque ampiamente insufficiente per colmare il gap italiano rispetto alle altre grandi economie del vecchio continente.

Secondo le previsioni della Commissione, continuando di questo passo il nostro Paese non riuscirà a centrare gli obiettivi europei né sul versante delle competenze di base, dove si fermerà al 74,6% (stima già estremamente ottimistica considerando il dato odierno), né su quelle specialistiche che si attesteranno sul 7,3%.

CompetenzeItaliaUE
KPI digital decadeDESI 2023DESI 2024PROGRESSI ANNUALIDESI 2024PROGRESSI ANNUALI
Competenze digitali di base45,60%45,80%0,20%55,60%1,50%
Specialisti ICT3,90%4,10%5,1%4,80%4,30%

Digital Decade Country Report 2024

La digitalizzazione delle imprese e le nuove tecnologie

Il tema delle competenze è strettamente legato con quello della digitalizzazione delle imprese e della diffusione delle nuove tecnologie. Relativamente a questo argomento, i dati emersi dall’analisi della Commissione appaiono ampiamente positivi sotto alcuni aspetti e fortemente negativi sotto altri.

Positivo il bilancio per le PMI

Ottima è la quota raggiunta dal nostro Paese di PMI con un livello almeno di base di intensità digitale, pari nel 2023 al 60,7%, di 3 punti percentuali più elevato di quello euro unitario.

Buona la diffusione del cloud

Molto buona è anche la performance della diffusione del cloud, dove il valore italiano (55,1%) ha superato la media comunitaria (38,9%) del 16,2%. Osservando le proiezioni rispetto a questi due target, il raggiungimento degli obiettivi comunitari sembrerebbe ampiamente alla portata.

Male sull’intelligenza artificiale

Di converso, la situazione appare molto meno positiva sull’intelligenza artificiale. Infatti, dalle rilevazioni emerge come solo il 5% delle aziende ha adottato soluzioni IA nel 2023 a fronte di una media europea dell’8%. In generale, guardando le proiezioni al 2030 che vedono l’Italia raggiungere il 60% di penetrazione entro la fine del decennio, appare molto improbabile che, a meno di una notevole accelerazione nei prossimi 5 anni, il nostro Paese riesca a centrare il target europeo sull’IA fissato al 75%. Discorso simile per la data analytics dove l’Italia, con un tasso di penetrazione del 26,6%, si colloca nella parte bassa della classifica dei vari Stati Membri, ben al di sotto della media europea che si attesta sul 33,2%.

digitalizzazione impreseItaliaUE
KPI digital decadeDESI 2023DESI 2024PROGRESSI ANNUALIDESI 2024PROGRESSI ANNUALI
PMI con almeno un livello base di intensità digitale60,30%60,70%0,30%57,70%2,60%
Cloud51,90%55,10%3,00%38,90%7,00%
Intelligenza artificiale6,20%5,00%8,00%2,60%
Data analyticsNA26,60%NA33,20%NA
AI o Cloud data analyticsNA63,10%NA54,60%NA
Unicorni7263

Digital Decade Country Report 2024

I servizi pubblici digitali

L’ultima delle macrocategorie di obiettivi da raggiungere entro il 2030 riguarda i servizi pubblici digitali.

Accesso ai servizi

Sul versante dell’accesso l’Italia può contare di ben due modalità, la CIE e la SPID. In particolare, quest’ultima ha avuto un enorme successo raggiungendo a giugno 2024 38,4 milioni di individui. Questo dualismo è però destinato a non avere vita lunga: i due schemi di identificazione dovrebbero infatti confluire, insieme ad altri documenti come la patente e tessera sanitaria, all’interno del portafoglio elettronico ufficiale della Repubblica, ovvero l’IT wallet.

Erogazione dei servizi

Se sul fronte dell’identità digitale l’Italia ha performato bene negli ultimi anni, lo stesso non si può dire sul versante dell’erogazione dei servizi. Analizzando i dati della Commissione vediamo infatti come il nostro Paese fa segnalare un punteggio (in questo caso la valutazione non si basa sulla percentuale di penetrazione ma su un indice composito con valori che vanno da 0 a 100) nettamente inferiore alla media UE sia per quanto riguarda i cittadini che le imprese. Il ritardo accumulato dal nostro Paese non dovrebbe pregiudicare il raggiungimento dei target europei che prevedono servizi digitali al 100% sia sul versante dei privati che del business. Stesso obiettivo rispetto all’accesso alle cartelle cliniche elettroniche, dove però l’Italia sta performando meglio della media europea (79,1) con un punteggio di 82,7.

DIGITALIZZAZIONE SERVIZI PUBBLICIItaliaUE
KPI DIGITAL DECADEDESI 2023DESI 2024PROGRESSI ANNUALIDESI 2024PROGRESSI ANNUALI
ID scheme notificationSI
Servizi pubblici digitali per i cittadini (punteggio)67,968,30,50%79,43,10%
Servizi pubblici digitali per le imprese (punteggio)74,776,32,10%85,42,00%
Accesso alle cartelle cliniche elettroniche (punteggio)71,382,715,90%79,110,60%

Digital Decade Country Report 2024

Conclusioni

Dall’analisi dei dati della Commissione emerge un quadro in chiaroscuro. Se infatti su alcuni aspetti, come le reti di telecomunicazione, l’Italia pare ben lanciata verso l’obiettivo europeo, su altri come la diffusione dell’intelligenza artificiale, le competenze e la disponibilità di servizi pubblici digitali, il percorso per incontrare i target europei entro la fine del decennio sembra molto più in salita.

In generale, si può certamente affermare che il nostro Paese abbia fatto molti passi avanti negli ultimi anni. Nonostante ciò, per colmare i gap con le altre principali economie del vecchio continente è necessario incrementare ulteriormente gli sforzi. In particolare, un maggiore impegno va profuso nel migliorare la diffusione delle competenze digitali sia di base che specialistiche, che rappresentano la condizione essenziale per far sì che le nuove tecnologie e servizi digitali trovino terreno fertile per un’ampia diffusione anche in Italia.

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