l’analisi

Fair share, cammino in salita: ecco perché non ha fatto presa



Indirizzo copiato

Il fair share non ha attirato il consenso che ci si aspettava e il suo cammino rischia persino di complicarsi. Le critiche di avversari inattesi, inclusi governi europei e associazioni tecnologiche, le analogie con la direttiva sul copyright, la necessità di ulteriori analisi sui presupposti della proposta e sulle opportunità alternative

Pubblicato il 3 lug 2023

Innocenzo Genna

giurista specializzato in diritto e policy europee del digitale



Telecommunication,Tower,For,2g,3g,4g,5g,Network,During,Sunset.

Il dibattito sul fair share è sicuramente l’hype delle telecomunicazioni del 2023, sia a livello europeo che nazionale, ma non sappiamo fino a quando durerà e se le aspettative dei proponenti saranno soddisfatte. Il tema è divenuto una priorità assoluta per le principali telco europee, assumendo un ruolo di grande rilievo nell’agenda politica della Commissione europea gestita, per quanto riguarda il digitale, dal francese Breton, così creando una incredibile massa di lavoro per consulenti, lobbisti ed organizzatori di conferenze.

Ma dopo oltre un anno di discussioni, position paper ed eventi, il bilancio non può certo dirsi positivo.

Fair share, si allarga il fronte degli scettici

Il fronte dei sostenitori non si è affatto allargato, mentre invece è cresciuto quello degli scettici, se non addirittura dei contrari, dando vita ad un variegato raggruppamento ostile al fair share che, come si vedrà nel prosieguo, comprende ben più degli OTT e dei suoi simpatizzanti tradizionali. In questo scenario grigio sembra fare eccezione solo la posizione del Parlamento europeo, poiché l’assemblea, probabilmente anche in virtù dell’attivismo di qualche bravo lobbista, lo scorso 15 giugno ha inserito una frase favorevole al fair share in un documento che tuttavia si occupava di tutt’altro (il Report annuale sulla concorrenza). Si tratta peraltro di un’apertura mitigata dal riferimento a concorrenza e net neutrality. Sarebbe però azzardato affermare che il Parlamento europeo si sia già schierato nel dibattito in corso: è più ragionevole invece supporre che la maggioranza dei deputati non abbia sufficientemente valutato l’estemporaneo paragrafo e che la partita sul fair share in seno all’assemblea europea debba ancora partire, se mai partirà.

Fair share, anche gli avversari storici delle Big Tech lo osteggiano

È di grande rilevanza il fatto che molti soggetti, i quali normalmente non avrebbero interesse a difendere le Big Tech, si siano schierati contro il fair share, o quanto meno lo considerino un tema problematico o affrettato. Tra questi vale la pena ricordare numerosi governi europei (con Germania, Olanda, Danimarca ed Austria tra i più ostili), il Berec, le televisioni commerciali, le associazioni della comunità tecniche Internet (come ISOC e RIPE), persino organizzazioni telecom (come MVNO Europe, EuroIX, e varie associazioni di operatori alternativi), le associazioni dei diritti civili ed i consumatori. Si tratta di soggetti che normalmente criticano Google & Co per motivi diversi: sovranità digitale, privacy, diritti dei consumatori, concorrenza. Il fatto che costoro, pur così diversi, si siano invece schierati contro il fair share, ed indirettamente a favore dei grandi OTT, è significativo e bisognerebbe rifletterci sopra. Tali soggetti non sembrano interessati a partecipare al dibattito posizionandosi a favore o contro le telco o le Big Tech, semmai essi appaiono preoccupati circa le potenziali conseguenze negative che potrebbero derivare da improvvidi ed inutili interventi regolatori.

Il punto di forza del fair share: il commissario Breton

In altre parole, non solo il dibattito sul fair share non ha sfondato, ma rischia persino di complicarsi man mano che prevarranno le voci di coloro che chiedono di analizzarne più compiutamente i presupposti. Tutto ciò non sembra però aver scalfito la fiducia dei proponenti, i quali probabilmente contano molto sull’impegno profuso dal commissario europeo Breton, schieratissimo a favore del fair share dalla prima ora. L’attivismo di Breton è il vero punto di forza del fair share, ma anche un motivo di imbarazzo, perché sia le origini manageriali di Breton (Orange, una delle telco più impegnate nel dibattito), sia le sue estemporanee uscite pubbliche a favore dell’iniziativa, tramite social o interviste, hanno un po’ adombrato la terzietà che ci si aspetterebbe dall’istituzione che promuove una riforma così delicata.

Le analogie con la direttiva copyright

L’atteggiamento fiducioso dei sostenitori del fair share è inoltre rafforzato dalla stampa generalista, che sostiene questo intervento regolatorio riportandolo peraltro in modo superficiale, come se fosse una sorta di wrestling tra grandi Tech e piccoli operatori telecom. Questa semplificazione manichea (Google & Co usano le nostre reti!) riflette un tema altrettanto caro agli editori, quello cioè di come addebitare alle piattaforme online le difficoltà di adattamento ad Internet di parte dell’editoria (Google & Co usano i nostri contenuti!). In effetti, l’Internet tax ricorda molto la “link tax” previsto all’art. 15 della Direttiva 2019/790, in base alla quale le piattaforme online devono pagare un compenso agli editori per remunerarli dell’uso (anche nella forma della semplice indicizzazione) di semplici estratti di contenuti giornalistici. La dinamica del dibattito presenta analogie tra entrambi i campi, in particolare nel fatto che il soggetto che dovrebbe pagare (l’OTT) ritiene il balzello ingiusto in quanto i benefici forniti dalle piattaforme sarebbero prevalenti rispetto all’ipotetico uso di diritti altrui: nel caso del copyright, alla richiesta di equo compenso degli editori si contrappone l’argomento degli OTT secondo cui le loro piattaforme aiuterebbero a distribuire i contenuti giornalistici, senza alcuna appropriazione parassitaria; nel caso del fair share, alla richiesta di Internet tax delle telco gli OTT controbattono che sono proprio i loro servizi a promuovere il take-up delle reti broadband, e quindi a dare un senso agli investimenti delle telco. E’ quindi lecito supporre che i proponenti del fair share si siano ispirati proprio alla recente direttiva sul copyright nell’immaginare il funzionamento di una sorta di Internet tax, ma a mio parere ne hanno sottovalutato l’impatto: mentre nel caso delle notizie online siamo di fronte ad un segmento economicamente poco significativo del settore digitale (benché rilevante dal punto di vista del pluralismo), con il fair share si rischia invece di portare sconquasso al funzionamento delle reti digitali veri e proprie.

Il ruolo del Telecom Act

Ad ogni modo, il giorno del redde rationem si avvicina. Per concretizzare il proprio progetto, il commissario Breton dovrebbe depositare una proposta legislativa quanto prima, poiché il mandato di questa Commissione si avvia verso la scadenza: le elezioni europee sono previste per giugno 2024 e vige la regola del semestre bianco secondo cui ad un certo momento non possono essere più depositate proposte legislative. Per via di questo timing ristretto, Breton ha annunciato (in modo peraltro irrituale, cioè con una intervista ad un giornale nazionale) una nuova iniziativa legislativa, denominata “Telecom Act”, da presentarsi ad ottobre 2024, quindi quasi al fotofinish. Stando all’annuncio dello stesso Breton, la proposta intenderebbe imbastire una nuova politica industriale europea delle telecom mirante ad un nuovo assetto strutturale e normativo. Il fair share non vi è ancora menzionato esplicitamente, ma il sospetto è che ci entrerà, magari in modo non plateale, ad esempio all’interno di un noioso ed anonimo capitolo dedicato all’interconnessione. Ci si potrebbe persino aspettare una mera clausola di principio, lasciando poi l’attuazione vera e propria della Internet tax alla Commissione stessa sulla base delle sue competenze secondarie (atti delegati o implementativi), che gli uffici di Breton potrebbero adottare senza il controllo ordinario di Consiglio e Parlamento. Tanto machiavellismo sembra inevitabile a meno che Breton non riesca a capovolgere il fronte negativo emerso nel Consiglio Telecom del 2 giugno a Lussemburgo, nel corso del quale almeno 19 paesi europei si sono dimostrati contrari o quanto meno perplessi sul fair share.

Insomma, è legittimo il sospetto il Telecom Act possa strumentalmente servire per far passare il fair share in modo discreto, confondendolo in mezzo ad altre proposte più o meno suadenti da usare come merci di scambio con la Internet tax: il sempiterno mercato unico delle telecom, gli aiuti alla ricerca, gli operatori paneuropei ecc.. Bastone e carota insomma.

Le alternative: dall’uso di software codec all’edge computing

A dispetto delle motivazioni di Breton, del fair share sappiamo ormai abbastanza per suggerire invece prudenza. Nonostante numerosi dibattiti e studi, l’idea resta fortemente controversa poiché i principali presupposti su cui si fonda appaiono opinabili e contraddittori non appena ci si distacca dagli slogan politici. Ci riferiamo, ad esempio, alla cosiddetta “crisi” delle telecom, al cosiddetto “uso” delle reti da parte degli OTT, alla legittimità di una ulteriore remunerazione delle reti a carico degli OTT, ai costi solo marginali dovuti all’incremento del traffico, al reale tasso di riempimento delle reti, alla reale situazione degli investimenti in fibra o 5G in Europa, alla precisa utilizzazione dei proventi della Internet tax, per finire con l’impatto su concorrenza e net neutrality.

Vi sono inoltre dei temi che andrebbero maggiormente analizzati in quanto potrebbero giovare al mercato molto più di un sussidio regolamentato. Ad esempio, occorrerebbe valutare come promuovere se non addirittura imporre software codec più efficienti di quelli attuali, in modo da ridurre il peso del traffico Internet nelle reti di trasporto ed alleggerire i costi delle telco. Inoltre, piuttosto che promuovere l’antagonismo tra i player del settore, sarebbe più opportuno spingerli a cooperare negli investimenti, ad esempio promuovendo l’edge computing da cui entrambi gli schieramenti, OTT e telco, potrebbero trarre sia guadagni che risparmi.

Tutti aspetti che gli spettatori neutrali del dibattito considerano degni di ulteriore analisi, e motivo per non accelerare una riforma legislativa così delicata ed impattante.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3