L’Agenda digitale è uno strumento decisivo per rafforzare l’accesso a quei servizi ed a quelle informazione necessari ad un Paese come il nostro che deve ritornare a crescere, ad essere competitivo e a creare nuovo lavoro, soprattutto per le giovani generazioni. In questa direzione ha lavorato l’UE negli ultimi anni assicurando tariffe roaming, favorendo l’accesso a Internet e la diffusione di servizi digitali nelle regioni europee più povere e promuovendo la diffusione della banda larga ad alta velocità. E grazie all’accordo di partenariato con Bruxelles, che si chiuderà nel corso di questo mese, circa 3,6 miliardi di euro saranno presto a disposizione dei progetti previsti nei sei ambiti tematici per implementare gli indirizzi dell’agenda digitale europea in campo nazionale.
Come ha avuto modo di dire il Presidente del Consiglio nel corso dell’evento Digital Venice dello scorso luglio, è in questo modo che si gettano le basi per un’apertura importante nei confronti del digitale e del suo ruolo nella trasformazione e modernizzazione dell’Italia, in tutti i livelli della società e dello Stato.
In questo contesto mi fa piacere ricordare anche il segnale di cambiamento arrivato con la nomina di una giovane donna, Alessandra Poggiani, a nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Con l’approvazione, nel mese di Agosto, del disegno di legge recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari, infine, sono state introdotte nuove norme in materia di AD. Queste novità avranno un grande impatto sull’organizzazione delle amministrazioni e sulla quotidianità di cittadini, professionisti e imprese per arrivare alla semplificazione, alla sburocratizzazione, alla trasparenza amministrativa e all’efficienza degli uffici pubblici. Con questi interventi si colmano lacune dell’attuale normativa, si accelera l’erogazione dei servizi on-line, si rende irreversibile il processo di digitalizzazione, anche con riferimento all’amministrazione della giustizia.
Il nostro Paese deve guardare avanti e prendere consapevolezza della necessità di investire strutturalmente sul digitale e sulla necessità che i propri cittadini siano consapevoli dei propri diritti digitali.
È questa oggi una sfida importante per il Governo, per le amministrazioni, per i cittadini e per le imprese.