L’amministrazione comunale di Bergamo, ancor prima di parlare di strumenti per la didattica digitale e di scelte educative, ha ritenuto prioritaria l’infrastrutturazione di base in fibra ottica di tutte le 54 scuole statali di primo grado della città di Bergamo. E per finanziarla sono stati utilizzati anche i proventi del progetto Bergamo Cashless City. Ecco come.
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La fibra in tutte le scuole
La fibra è stata posata fin dentro l’edificio scolastico; sono poi state valutate le scelte distributive interne, via cavo o wifi, molte delle quali già impostate in precedenza. Contemporaneamente alla cablatura, abbiamo proceduto all’appalto della connettività geografica per tutte le sedi scolastiche: in pratica, abbiamo eliminato le linee telefoniche tradizionali e le ADSL, che le scuole avevano attivato e pagato autonomamente, per sostituirle con la connessione in fibra e, tramite questa, con il servizio VOIP per le telefonate.
Il costo della cablatura, della manutenzione e del servizio (le “bollette”) sono ora interamente a carico del Comune, con un significativo risparmio per le scuole che possono impiegare in altro modo le cifre precedentemente impegnate per il pagamento di alcune utenze. Lo stanziamento complessivo in 4 anni è di 393.800 euro (più IVA), di cui 240.000 euro provenienti dal progetto Cashless City.
Bergamo Cashless City
Il progetto è stato elaborato e condotto nel 2015 dal Comune di Bergamo insieme a Cartasì, Mastercard, Visa, Consorzio Bancomat, Banco Popolare e Ubi Banca per sensibilizzare i cittadini al pagamento elettronico quotidiano. La finalità è stata quella di migliorare la cultura dei pagamenti sicuri e tracciabili, e di arginare il fenomeno del “nero”. Abbiamo attivato collaborazioni tra tutti gli attori del tessuto economico e sociale, in modo da poter prevedere premi per la città ad ogni traguardo mensile raggiunto (uno dei quali proprio il contributo all’infrastrutturazione in fibra delle scuole) e premi individuali, per esercenti e consumatori.
Il progetto è anche stato occasione per avviare l’utilizzo dei pagamenti elettronici dei servizi comunali ed implementare il processo che ci ha portati ora ad essere pronti per l’adesione a PagoPA.
Le parole sono importanti
Il senso di tutte le azioni che il comune di Bergamo ha intrapreso per reimpostare l’organizzazione e il ruolo dell’Ente locale nel rapporto con le scuole può in qualche modo essere riassunto anche nella decisione di cambiare la denominazione di quelli che in precedenza i Servizi amministrativi e diritto allo studio” in “Servizi educativi per l’infanzia e l’istruzione”.
È solo un nome – si potrebbe pensare – se non fosse che le parole aiutano a identificare una visione, e, nel nostro caso, quella di un ufficio che, con finalità di supporto alle scuole del primo grado e alla loro vocazione a diventare poli educativi territoriali, ha rinforzato l’operatività pedagogico-progettuale in collaborazione con le scuole stesse, le associazioni dei genitori e il terzo settore. E, contemporaneamente, la comunicazione tra Ufficio e scuole sugli adempimenti amministrativi ha cambiato anche “colore”: da tonalità di controllo a tonalità di collaborazione per la ricerca di soluzioni semplici ed efficaci per tutti.
Non solo nome, quindi.
Attrezzature e arredi
L’acquisto annuale di arredi e attrezzature per le scuole è stato reimpostato a partire dall’ascolto molto dettagliato delle esigenze degli Istituti, anziché essere deciso univocamente e top down dall’Assessorato.
Contrariamente a ciò che avveniva fino al 2013, questi temi vengono oggi infatti discussi al tavolo di coordinamento tra Assessorato all’Istruzione e Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi della città denominato “La scuola in Comune”. Qui, ogni mese, si fa il punto su: progetti, anche dei servizi educativi musei civici e di altri enti e associazioni della città; finanziamenti, acquisti, bandi; servizi di supporto come assistenza educativa scolastica, trasporto, mense.
In generale, negli ultimi anni la richiesta degli Istituti si è concentrata su proiettori interattivi, rack di carica per tablet e, dallo scorso anno, anche in seguito alla nuova modalità di somministrazione delle prove Invalsi, su PC e notebook dedicati al ripristino dei laboratori informatici che avevano lasciato il posto alle aule attrezzate per la didattica quotidiana anche in digitale.
Abbiamo sempre sostenuto e incentivato l’opportunità di pensare ad ambienti di apprendimento meno tradizionali e più versatili: in questo senso, il riscontro non è stato numericamente consistente ma qualitativamente interessante. Per questa voce il Comune di Bergamo investe ogni anno circa 100.000 euro.
La convenzione con il Centro Studi ImparaDigitale
Il tema della formazione critica, e non solo strumentale, alla didattica digitale ci sta a cuore, sempre con la finalità di supportare le scuole e i docenti.
Anche se il Piano Nazionale Scuola Digitale negli ultimi due anni ha molto implementato l’offerta formativa per gli insegnanti, il Comune di Bergamo ha stipulato una convenzione con ImparaDigitale, ente di formazione riconosciuto dal Miur, a cui è stata destinata una sede di proprietà comunale a fronte sia dell’offerta di corsi didattici sperimentali in sinergia con gli Istituti Comprensivi della città, sia dell’organizzazione di eventi formativi gratuiti per le scuole (ad esempio, l’Olimpiade del Videogioco nella didattica, Game@School), per i docenti (ad esempio, il Seminario dello scorso 21 maggio con Daniela Lucangeli) e gli Stati Generali della Scuola Digitale, che si avviano alla terza edizione.
Le azioni qui brevemente descritte costituiscono uno dei cinque assi di lavoro dell’assessorato all’Istruzione del Comune di Bergamo, che sono:
- scuola digitale (in sinergia con l’assessorato all’Innovazione);
- scuola inclusiva;
- scuole aperte;
- educazione alla cittadinanza;
- alimentazione e sport.
Così abbiamo configurato un Piano dell’Offerta Formativa Territoriale a disposizione delle scuole della nostra città.
Stati Generali della Scuola Digitale 2018Il prossimo 26 novembre si terrà a Bergamo la terza edizione degli Stati Generali della Scuola Digitale. Un’iniziativa che si basa sull’idea, lanciata da Dianora Bardi, che i docenti di ogni ordine e grado di scuola e gli studenti degli ultimi anni della secondaria di secondo grado possano incontrarsi annualmente per fare il punto sui temi della dinamica tra innovazione e tradizione a scuola, delle metodologie didattiche, in particolare di quelle che prevedono l’utilizzo di strumenti digitali. A conclusione dell’edizione 2017 è stato prodotto un documento di sintesi dei gruppi di discussione, poi consegnato al Ministro dell’Istruzione. L’edizione del 2016, la prima in assoluto, ha visto la partecipazione di poco meno di 1000 tra insegnanti, dirigenti scolastici, genitori, amministratori degli enti locali e studenti. I 10 temi di approfondimento ruotavano attorno al tema della scuola in cambiamento, tra innovazione e tradizione, con particolare riferimento al primo anno di applicazione del Piano Nazionale Scuola Digitale. La sessione plenaria ha visto i contributi di Davide Faraone, Laura Galimberti, Donatella Solda, Marco Gui, Roberto Cavallaro e Giuseppe Riva. Nel 2017, edizione di consolidamento, la partecipazione è arrivata a 1200 persone. Il focus si è soffermato su “ Scuola, lavoro, competenze digitali e soft skills. Quali competenze per quali società?” con interventi di Agostino Santoni, Stefano Quintarelli, Francesca Fedeli, Valerio Saffirio, Dianora Bardi, Sabrina Bono e della Ministra Valeria Fedeli, cui sono seguiti 14 tavoli di discussione in parallelo. Anche quest’anno replicheremo la stessa formula della sessione plenaria, che ruoterà attorno alla presentazione della ricerca “Digitale sì, Digitale no. Educare al digitale.” a cura di CNIS Padova e Centro Studi Imparadigitale, problematizzando il tema della quantità e delle modalità di utilizzo del digitale a scuola e fuori. Interventi di Daniela Lucangeli e Dianora Bardi. I concetti di cittadinanza digitale, consapevolezza d’uso in adulti, giovani e piccoli, stili di apprendimento ma anche stile di vita adottato da genitori e figli, ci ha portato ad elaborare un programma che contiene interventi di Francesco Sacco e Ferdinando Pennarola (Big data nella scuola e nella didattica), di Gianluca Nicoletti (Cervelli Ribelli) e ad invitare, oltre al Ministro dell’Istruzione Bussetti, anche il Ministro della Salute Grillo. Pensiamo infatti che le opportunità aperte dagli strumenti digitali debbano essere approfondite con senso critico e con rigore scientifico, anche dal punto di vista della tutela della salute, in particolare dei più piccoli. Su questo tema interverrà Ernesto Burgio (Digitale e telefonia mobile). Nel pomeriggio, l’approfondimento nei 14 gruppi di lavoro, organizzati anche su temi segnalati dai docenti come: metodologie didattiche a confronto; emozione digitale; fakenews; devices individuali in età prescolare; realtà virtuale e realtà aumentata; il videogioco nella didattica; ambienti di apprendimento; privacy e sicurezza a scuola. |