Consapevolezza ed educazione sono due concetti chiave anche quando si parla di fibra ottica. O forse dovremmo dire soprattutto quando si parla di fibra ottica. Eppure, se, e giustamente, c’è molta attenzione all’education in tema di utilizzo del web e dei social network, non lo stesso si può dire quando si tratta di educazione alle infrastrutture.
E invece, essere consapevoli di cosa c’è dietro alla parola “connettività”, di cosa è fatta la spina dorsale di quello strumento che ogni giorno di più diventa fondamentale per la nostra vita professionale, per lo studio e il tempo libero è fondamentale se vogliamo che i consumatori siano consapevoli di quello che acquistano quando sottoscrivono un contratto per un servizio di connettività a banda ultralarga.
La fibra in tutte le sue declinazioni e in tutte le sue opportunità deve insomma diventare un elemento centrale dell’educazione digitale, perché un consumatore informato difficilmente cade nelle trappole della reclame e sa come auto-tutelarsi: quando sceglie un prodotto lo fa perché ne conosce e ne comprende i vantaggi rispetto a un altro.
Di fibra ce n’è una sola
Perché di fibra “vera” ce n’è una sola, e non come vorrebbero farci credere gli spot di cui siamo bombardati, nei quali ogni operatore presenta la sua offerta come “la fibra più fibra che c’è”.
Non è così, dicevamo, ed è per questo che contro le pubblicità ingannevoli che spacciavano per fibra ciò che fibra non è, la scorsa estate è dovuta intervenire l’Agcom con un’iniziativa volta a creare nei consumatori la consapevolezza di cosa veramente può essere definito fibra.
L’Autorità, ha, in sostanza, introdotto un sistema di bollini che gli operatori, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018, hanno dovuto integrare nelle loro comunicazioni pubblicitarie, con dei simboli volti a categorizzare le diverse soluzioni tecnologiche e a fare in modo che il consumatore sia consapevole di quello che compra. Agcom ha quindi stabilito che il termine “fibra” potrà essere utilizzato solamente da chi ha un’infrastruttura costituita esclusivamente da una rete di accesso in fibra.
I “bollini” Agcom
Nel sistema ideato da Agcom, il colore verde e la lettera “F” contraddistinguono le offerte di fibra ottica in modalità FTTH (letteralmente “fibra fino a casa”): l’unica connessione che permette di ottenere il massimo delle performance. Con il colore giallo e la denominazione “FR” vengono indicate le altre architetture con fibra solo fino a nodi intermedi e con il colore rosso tutte le altre architetture che non prevedono fibra nella rete d’accesso o che comunque non abilitano l’utilizzo di servizi a banda ultra larga.
Il consumatore compra in ogni caso quello che vuole, ma almeno è consapevole che quando vede il bollino verde sa che quella è vera fibra e può aspettarsi una connettività a una larghezza di banda e latenza ben definite. E sa cosa conviene scegliere a parità di prezzo tra le offerte, innescando così un circolo competitivo virtuoso tra gli operatori del settore.
Un’iniziativa eccellente quella dell’Autorità che ha inteso responsabilizzare, da un lato, gli operatori rispetto alla veridicità della loro offerta, ponendo l’attenzione sull’importanza di conoscere cosa si acquista. Tanto più che potrebbe essere presa ad esempio anche a livello europeo.
La risposta dei consumatori
Per promuovere il bollino verde Agcom è scesa anche Open Fiber, con una campagna di education partita il 31 gennaio.
La risposta dei consumatori, monitorata sia sui social che sul sito dedicato, è stata molto positiva: dopo 2 settimane di campagna, il video che spiega le caratteristiche della connessione FTTH e invita il pubblico a prestare attenzione al bollino che la identifica ha registrato quasi 4.000.000 di visualizzazioni e la pagina sul sito di Open Fiber dedicato alla campagna è stata visionata circa 72.000 volte.
Lo step successivo
Quello che servirebbe ora per massimizzare i vantaggi dell’iniziativa della nostra Autorità per le tlc potrebbe essere l’obbligo a integrare il bollino non solo sulle pubblicità ma anche sui contratti sottoscritti dagli utenti per evitare che quanto reclamizzato si perda per strada.
Guardando a come sono cambiate le cose già rispetto a un anno fa, possiamo affermare a ragion veduta che tra i consumatori la consapevolezza sul tema delle fibra ottica, si sta diffondendo a macchia d’olio. Lo confermano i dati della nostra campagna.
Una campagna nelle scuole
Sarebbe auspicabile, ora, pensare anche a una campagna nelle scuole con una regia pubblica che, insieme alla sacrosanta alfabetizzazione digitale volta al contrasto delle minacce legate all’utilizzo del web, istruisca anche sul tema delle infrastrutture e delle opportunità di una connessione in fibra ottica nelle aziende, nelle scuole, in casa propria.
Perché far conoscere in maniera il più possibile neutrale anche ai bambini le opportunità offerte dalla fibra a casa per lo studio (un esempio su tutti: la possibilità di seguire le lezioni da casa in caso di malattia) e per il tempo libero significa far crescere cittadini consapevoli e non semplicemente consumatori.
L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner Open Fiber