banda ultra larga

Fibra ottica di qualità per entrare nella società dei Gigabit

Per avviare realmente la digital economy è necessario realizzare un’infrastruttura a banda larga capillare e affidabile nel tempo. Questo impone di lavorare sulla base di una componente imprescindibile: la qualità dei componenti della reta (fibra, cavi, connettori). All’Unione europea spetta ora creare una prospettiva di lungo termine, che finora è mancata

Pubblicato il 05 Set 2016

fibra-120706134308

Nel mondo, e così anche in Italia, si sta vivendo un momento cruciale per le telecomunicazioni. E’ ormai chiaro a tutti che la mole di dati che giornalmente verranno sempre più trasferiti è in crescita esponenziale, come effetto dell’aumento dei contenuti multimediali, dell’utilizzo degli smartphone per l’accesso, dello sviluppo dell’IoT, e Governi e operatori si stanno attrezzando per il futuro. In questo contesto, l’innovazione che si può portare nel campo della fibra ottica – e su cui Prysmian da sempre è in prima linea con costanti e importanti investimenti – è determinante.

C’è la consapevolezza diffusa che le infrastrutture a banda ultra larga siano necessarie per la crescita dell’economia e, aggiungerei, della cultura, proprio come lo furono nella prima metà del ‘900 le autostrade. In Europa, in particolare, la sfida maggiore che l’industria dei cavi deve affrontare in questo contesto è quella della difesa della qualità dei prodotti (fibra, cavi, connettori), essenziale per dotarsi di un’infrastruttura “future-proof” per lo sviluppo digitale.

Tuttavia vi sono ancora alcuni passi determinanti da compiere al fine di raggiungere l’ambizioso obiettivo di costruire una “società Gigabit” supportando il roll-out di tecnologie basate sulla fibra ottica.Prysmian Group, ha presentato un nuovo studio sulla diffusione della banda larga in Europa, invitando la Commissione europea a creare una prospettiva di lungo termine, al di là del principio di neutralità tecnologica. Solo una determinazione chiara della Commissione europea in questo senso potrà garantire che la domanda in rapida espansione di connettività venga soddisfatta attraverso adeguati investimenti in infrastrutture di telecomunicazione di prossima generazione.

C’è sempre un limite alla capacità di finanziamento dei progetti, quindi si può decidere di fare un piano progressivo di penetrazione della fibra sul territorio, ma quello che conta di più è la consapevolezza di dove vogliamo andare. Se oggi si prendono decisioni per mettere la rete esistente nella condizione di essere pronta al tutto fibra nei prossimi anni, va bene, altrimenti se l’architettura non è pronta per andare verso questa direzione, si dovrà reinvestire.

L’incontro tenutosi al Parlamento europeo, anche alla presenza di Anna Krzyżanowska, Direttrice dell’Unità Banda larga della Commissione Europea, è stato l’occasione per presentare un recente studio, condotto da Wolter Lemstra, Senior Researcher and Telecoms Specialist di TU Delft (University of Technology di Delft, NL).

L’analisi, che ha evidenziato molteplici aspetti, parte dalla considerazione che in un’economia di mercato il ruolo principale è attribuito ad attori privati che operano in mercati competitivi. I mercati hanno un ruolo centrale, ma il governo agisce sulla base di una vision e permette ai mercati di attuarla operando innanzitutto attraverso la condivisione della vision stessa: definisce gli obiettivi, monitora i progressi e facilita i mercati laddove i soli interessi commerciali non riescano a realizzare gli obiettivi che erano stati posti.

Questo è l’approccio dell’Unione Europea in cui ci si muove in base a una vision condivisa che trascende gli interessi del singolo stato per creare una regione con un mercato unico che permetta all’Europa di essere leader in un contesto sempre più globale. Un percorso, iniziato negli anni ’50 con una convergenza incentrata sui settori dell’acciaio e del carbone, e che attualmente si sta concentrando sulla creazione di un Mercato Unico Digitale.

Per realizzare questa vision è fondamentale riconoscere che ci troviamo nel mezzo di una “fase di deployment” della rivoluzione industriale basata sull’ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e come in ogni rivoluzione industriale serve una nuova infrastruttura che permetta la diffusione delle innovazioni di grande portata che la caratterizzano. Per questo per avviare realmente la Digital Economy è necessario realizzare un’infrastruttura a banda larga capillare e affidabile nel tempo. Questo impone di lavorare sulla base di una componente imprescindibile: la qualità dei componenti della reta (fibra, cavi, connettori).

Qualità significa, infatti, non solo rispondere alle richieste di “capacità di trasmissioni di oggi”, ma superare di qualche decennio tale capacità, con cavi che abbiano caratteristiche elevatissime di resistenza alla deteriorabilità, innalzando costantemente gli standard, e abbassando contemporaneamente i costi delle soluzioni complessive, in un contesto sempre più competitivo.

Un’infrastruttura in fibra ottica deve durare con alti livelli di performance per almeno 20-30 anni: l’Italia è indietro in questo, ma come sempre per chi parte dopo c’è il vantaggio dato dalla possibilità di utilizzare le tecnologie più avanzate e dobbiamo cogliere questa opportunità per far si che il nostro Paese diventi un esempio per l’Europa.

Prysmian continua a generare innovazione nel settore delle fibre ottiche. Di recente, abbiamo registrato un record mondiale con il nostro prodotto Flextube®, inserendo il ragguardevole numero di 2112 fibre all’interno di un cavo di 24 mm. È una soluzione che fa la differenza in città, dove lo spazio conta molto. Un traguardo importante dove però non ci fermiamo, ma continuiamo a lavorare per rispondere a clienti che devono istallare (il più velocement possibilie, a un costo ottimizzato) cavi di vari dimensioni in tutti tipi di ambianti, dal centro città alle campagne, tra i continenti e tra i palazzi.

C’è ancora tanto da fare e Prysmian Group, l’unico produttore italiano di fibra ottica, sta già tracciando il futuro, certi che il nostro impegno sulla qualità si traduca in vantaggi non solo per gli operatori ma anche, naturalmente, per l’utente finale che può usufruire di connessioni più veloci e in linea con i contratti di connessione sottoscritti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati