Numerosi studi hanno evidenziato come ad oggi i consumatori esigano sempre più un accesso alle reti universale e convergente.
Per soddisfare questa esigenza occorre una rete ad alta velocità e, soprattutto, bisogna portarla fin dentro le case e perciò occorre operare all’interno dei condomini e quindi interfacciarsi con chi li amministra. Un’impresa le cui difficoltà rischiano di ripercuotersi sui consumatori.
Una rete ultra broadband contro il digital divide
Partiamo da un dato: la maggior parte del traffico è oggi già costituito da contenuti video per una percentuale superiore al 60% e si prevede che arriverà tra pochi anni all’80% con un tasso di crescita (CAGR) di circa il 30%. Non solo il volume del traffico continuerà a crescere ma anche la quota parte ad alta risoluzione: nel 2020 il video 4K sarà già il 20% circa di tutto il traffico video, con un CAGR di circa 50%. Questa grande crescita di traffico non può fare a meno di reti di telecomunicazione altamente perfomanti.
Per garantire a tutti la possibilità di sfruttare le enormi potenzialità offerte dalle nuove tecnologie è necessario dotare la nostra nazione di una rete ultra broadband.
Infatti, in Italia il digital divide, cioè il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi non lo ha, è una realtà che affligge molti cittadini italiani. Esistono ancora realtà che non sono raggiunte da internet o non hanno connessioni in grado di supportare l’inesorabile avanzare dei servizi digitali.
Open Fiber sta fornendo al Paese una rete adeguata alle esigenze della società e dell’economia odierna e del prossimo futuro.
Ad oggi l’azienda ha connesso in fibra ottica tutte le principali città italiane e sta procedendo con il cablaggio dei piccoli comuni che maggiormente soffrono la mancanza di una rete con alte performace. L’infrastruttura di rete in modalità FTTH (Fiber To The Home) permette di viaggiare fino ad 1 Giga al secondo e prevede che la fibra ottica sia portata dentro casa di ogni singolo utente. Per questa ragione, oltre alle normali autorizzazioni necessarie per operare sul territorio italiano, occorre operare all’interno dei condomini e quindi interfacciarsi con chi li amministra. Spesso però Open Fiber si trova di fronte ad ostacoli per accedere e far partire con i lavori all’interno degli stabili. Questo rappresenta un grande limite per un’azienda che deve cablare circa 20 milioni di unità immobiliari in tutta Italia. Tali resistenze non ricadono solo su Open Fiber, ma impediscono ai cittadini di avere una rete performante in tempi ragionevoli.
Gli interventi del legislatore contro le resistenze dei condomini
Il legislatore con più interventi ha cercato di limitare le resistenze e quindi rendere più rapido il passaggio nei condomini creando 3 norme ad hoc:
Art. 91 CCE
- l’impossibilità, per il proprietario o condomino, di opporsi al passaggio di condutture nell’immobile per soddisfare le richieste di utenza degli inquilini o dei condomini, oltre al diritto di passaggio nell’immobile per l’installazione, riparazione o manutenzione degli impianti. Inoltre, l’operatore di comunicazione durante la fase di sviluppo della rete in fibra ottica può, in ogni caso, accedere a tutte le parti comuni degli edifici al fine di installare, collegare e manutenere gli elementi di rete;
- la possibilità per l’operatore di comunicazione di installare a proprie spese gli elementi di rete, cavi, fili, ripartilinee o simili, nei percorsi aerei di altri servizi di pubblica utilità sia esterni sia interni all’immobile e in appoggio ad essi, a condizione che l’installazione medesima non alteri l’aspetto esteriore dell’immobile né provochi alcun danno o pregiudizio;
- è comunque stabilito l’obbligo per l’operatore di telecomunicazioni di ripristinare a proprie spese le parti comuni degli immobili oggetto di intervento nello stato precedente i lavori.
Dal 2008 l’articolo si applica anche senza alcuna preventiva richiesta di utenza da parte di uno dei condomini (art. 2 del D.L. 112/2008, conv. in l. n. 133/2008).
Decreto Fibra
Secondo tale disposizione gli operatori di rete hanno il diritto di installare la loro rete a proprie spese, fino al punto di accesso e hanno il diritto di accedere all’infrastruttura fisica interna all’edificio allo scopo di installare la rete di comunicazione elettronica ad alta velocità.
In assenza di un’infrastruttura interna all’edificio predisposta per l’alta velocità, gli operatori di rete hanno il diritto di far terminare la propria rete nella sede dell’abbonato, a condizione di aver ottenuto l’accordo con l’abbonato e purché provvedano a ridurre al minimo l’impatto sulla proprietà privata di terzi.
Se non viene raggiunto un accordo sull’accesso entro due mesi dalla data di ricevimento della richiesta, ciascuna delle parti ha il diritto di rivolgersi all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Decreto Semplificazioni
Ha equiparato i lavori – sia all’interno e all’esterno degli edifici – necessari a portare la rete sino alla sede dell’abbonato a lavori di manutenzione straordinaria urgente di cui all’articolo 1135 del codice civile.
Pertanto, per l’esecuzione dei lavori non è più necessaria delibera condominiale. È fatta eccezione per gli immobili sottoposti a vincolo paesaggistico.
Come provare a vincere le resistenze
Nonostante le norme siano molto chiare o per scarsa conoscenza della normativa o, più probabile, per poca conoscenza del valore dell’opera che Open Fiber sta realizzando, l’ostacolo rappresentato da molti amministratori di condominio rappresenta a tutt’oggi una percentuale importante di impossibilità per i cittadini a veder posata la fibra fin nelle loro case.
Per ovviare a questa situazione, Open Fiber, cerca continuativamente la collaborazione con coloro che gestiscono gli immobili. In particolar modo, è stato anche individuata e condivisa una modulistica e una procedura che garantisca gli amministratori nel momento in cui consentono l’accesso dei tecnici di OF all’immobile.
Quindi a valle di una comunicazione diretta all’amministratore di quanto stiamo per realizzare (via email o telefonicamente), vengono condivisi modelli di avvio che, nei tempi stabiliti,vengono affissi negli androni dei condomini e nei quali si spiega puntualmente come e in che tempi vengono eseguiti i lavori.
Va anche sottolineato che il cablaggio dell’edificio, con la sua connessione stabile e veloce, dota ogni unità abitativa di un valore aggiunto e che il processo di allaccio è totalmente gratuito e ad uso esclusivo del condominio. Inoltre la consueta autorizzazione richiesta agli amministratori non comporta alcuna sottoscrizione ad abbonamenti o simili.
L’attenzione di Open Fiber nei confronti degli amministratori di condominio è tale che sul sito aziendale è stata pubblicata una sezione rivolta proprio a questa categoria.
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L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner Open Fiber