LE E-AGENDE DEI COMUNI

Firenze investe nello smart gov: asset digitali per la città del futuro

L’assessore Lorenzo Perra: “Servizi e informazioni in real time per rispondere ai city users”. Open data, pratiche online, wi-fi gratuito e banda larga i quattro assi. Ma attenzione: “L’Ict non è a costo zero”

Pubblicato il 14 Nov 2014

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Ha una lunga tradizione in materia di e-gov la città di Firenze. Era il 2006 quando il Comune attivava i primi servizi di tipo transnazionale che rendevano possibile inoltrare pratiche all’Ente per via telematica avviando e concludendo il procedimento online. Ma è la nuova programmazione europea 2014-2020 la leva su cui la città farà forza per spingere la messa a punto e l’erogazione dei servizi digitali. “L’evoluzione nel settore in direzione della semplificazione e l’esplosione dei social media e di nuove forme di acceso al web sempre più rapide ed in tempo reale pone la Pubblica Amministrazione di fronte alla necessità di pensare e ripensare a servizi ed informazioni real-time fino a qualche anno fa nemmeno immaginabili – sottolinea l’assessore comunale all’Innovazione tecnologica e sistemi informativi, Lorenzo Perra -.La Firenze ‘smart government’ a cui pensiamo ha il suo punto di partenza nel modello di governance cittadina prevista nel Manifesto per Firenze Digitale che permetterà di mettere a fattore comune tutti gli asset digitali offerti ai city users e di definire un catalogo di offerta digitale della città unificato”.

Secondo l’assessore smart fa anche rima com sostenibile: “Lo spostamento, ad esempio, per recarsi allo sportello per il disbrigo di una pratica comporta necessariamente un aumento nelle emissioni di CO2: la possibilità di poter accedere a servizi e pratiche on line, incrementando l’offerta dei servizi digitali,comporta una stima de minimis di riduzione di circa 20/30 tonnellate di CO2 all’anno. Permettere di accedere agli sportelli digitali consente inoltre non solo una razionalizzazione ed ottimizzazione nell’organizzazione della giornata del cittadino/utente, ma anche il garantire piena autonomia e indipendenza anche a coloro che hanno difficoltà a recarsi fisicamente allo sportello”.

A partire dalla fine del 2013 e durante il primo semestre del 2014, il Comune di Firenze ha messo a punto il primo documento di ricognizione delle azioni di innovazione digitale in città, prendendo a riferimento il benchmark nazionale denominato Smart City Index. “Il documento, denominato Manifesto per Firenze Digitale, rappresenta sia una fotografia dello stato attuale dell’innovazione in città – puntualizza l’assessore – sia una prima forte valorizzazione delle iniziative di collaborazione reciproca fra soggetti che erogano servizi pubblici per la produzione di servizi digitali a valore aggiunto per i cittadini. Al termine del documento sono inoltre indicate le principali direttrici entro cui l’Amministrazione Comunale intende muoversi nei prossimi anni per colmare il gap nei settori in cui l’offerta di servizi digitali risulta ancora da migliorare ulteriormente”. Con l’insediamento della nuova Giunta sono state inoltre avviate una serie di azioni per mettere in pratica le azioni di innovazione individuate nel Manifesto, individuando i soggetti pubblici e privati con i quali sono in corso iniziative di progettazione congiunta di servizi digitali e azioni di diffusione delle nuove tecnologie verso cittadini e imprese.

Molti i fonti “innovativi” che vedono impegnato il Comune di Firenze “a partire dall’apertura dei dati che vede Firenze ancora fra le prime quattro pubbliche amministrazioni italiane in termini di dati pubblici aperti, proseguendo per la continua offerta aggiornata di servizi online per inviare pratiche per via telematica all’Amministrazione Comunale, risparmiando tempo, riducendo gli spostamenti verso gli sportelli pubblici ed il conseguente inquinamento atmosferico”, evidenzia Perra. Si stanno producendo inoltre nuove app per dispositivi mobili, soprattutto sul fronte del turismo e dei contenuti digitali, e continua la diffusione delle app di dialogo con i cittadini come Scuola Mobile.

In aumento poi gli hotspot cittadini della rete gratuita FirenzeWiFi. E da segnalare anche il sistema di infomobilità integrato con le sale controllo di livello provinciale e comunale, che prevede la diffusione di contenuti su molteplici canali digitali (app, pannelli informativi, web). E sempre sul fronte dei sistemi telematici a supporto della mobilità il Comune offre da tempo la possibilità di pagare il biglietto degli autobus via sms, e sta avviando – annuncia l’assessore – la realizzazione di un sistema di pagamenti e prenotazione dei parcheggi sugli stalli di sosta all’aperto.

È dei giorni scorsi inoltre la notizia che Firenze sale sul podio delle città più intelligenti d’Italia: è la terza città, lo dicono i risultati di ICity Rate 2014, la ricerca annuale che produce il rating dei capoluoghi di provincia smart. Un balzo in avanti di quattro posti dal 2013, con un primo posto assoluto per numerosità dei dataset liberati (ovvero per iniziative di open data), gamma di strumenti di comunicazione e di rendicontazione sociale attivati dall’amministrazione comunale. “Un motivo in più per investire nella Firenze digitale e per migliorarsi”, dice Perra.

Servizi ma anche reti: il Comune è proprietario da diversi anni di una rete in fibra ottica di proprietà che copre praticamente l’intera città, connettendo uffici pubblici e anche, tramite convenzioni apposite, altri enti pubblici. “Le reti a larga banda saranno sempre più necessarie per poter interconnettere la futura Internet delle cose, collegando sensori, videocamere, sistemi di digital signage, e sistemi ad interazione touch ai server che erogano o gestiscono i contenuti digitali e che permettono ai city users di apprendere, sapere e muoversi consapevolmente. È nei nostri obiettivi – annuncia l’assessore – poter estendere la fibra soprattutto in quelle aree ed edifici la cui storicità rende il Wifi non sempre facilmente o speditamente utilizzabile”.

L’innovazione, per le reti come per i servizi, se da un lato consentirà risparmi e tagli di sprechi, dall’altro ci tiene a puntualizzare Perra “non è a costo zero come a volte erroneamente si pensa”.

“L’Ict non è ad effetto automatico, non produce risultati magicamente e senza sforzi – puntualizza Perra -: un giovane programmatore che lavora per un mese per produrre un nuovo servizio digitale o una app per un Ente ha diritto a veder riconosciuto il proprio lavoro (anche economicamente) al pari di un altro lavoratore in settori tradizionali. A nostro avviso, valorizzando gli investimenti nell’Ict e rendendoli prioritari al pari degli altri settori si contribuisce anche a dare maggior valore ai lavori della società dell’informazione, e dunque si promuove anche lo sviluppo di questo mercato che è cruciale per lo sviluppo del Paese così come di una città metropolitana o di un capoluogo come Firenze in cui tradizione e innovazione sono un binomio imprescindibile per il suo sviluppo e la sua sostenibilità, ambientale e non solo”.

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