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Fornitura di servizi cloud e conformità al Gdpr: guida per le aziende



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La fornitura di servizi cloud è una componente essenziale per le aziende. Tuttavia, l’adozione del cloud comporta considerazioni in termini di sicurezza e conformità normativa, in particolare al GDPR. Le aziende devono valutare con attenzione i provider per garantire la protezione dei dati e la compliance

Pubblicato il 9 lug 2024

Paola Zanellati

Responsabile Protezione dei Dati – DPO Consulente Privacy



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Negli ultimi anni, la fornitura di servizi cloud è diventata una componente essenziale per molte aziende e organizzazioni di tutto il mondo. La capacità di archiviare, gestire e elaborare dati su piattaforme cloud offre numerosi vantaggi, tra cui scalabilità, flessibilità, e riduzione dei costi. Tuttavia, l’adozione del cloud computing comporta anche importanti considerazioni in termini di sicurezza, privacy e conformità normativa.

È fondamentale che le aziende considerino questi obblighi di conformità al GDPR fin dall’inizio nella scelta dei servizi di cloud computing e del relativo provider.

Tipologie di servizi cloud

I servizi cloud possono essere suddivisi in tre categorie principali:

  • Infrastructure as a Service (IaaS): fornisce infrastrutture IT virtualizzate, come server, storage e reti. Gli utenti possono affittare queste risorse e gestirle come se fossero proprie, senza doversi preoccupare della gestione fisica dell’hardware.
  • Platform as a Service (PaaS): offre piattaforme che permettono agli sviluppatori di creare, testare e distribuire applicazioni. PaaS include strumenti e servizi per lo sviluppo, come database e server web, senza la necessità di gestire l’infrastruttura sottostante.
  • Software as a Service (SaaS): fornisce applicazioni software attraverso Internet. Gli utenti accedono ai software tramite un browser web, eliminando la necessità di installare e mantenere applicazioni localmente.

Le caratteristiche fondamentali del cloud computing

Quando si discute delle caratteristiche del cloud computing, spesso ci si riferisce al cloud pubblico, anche se non è l’unica forma di utilizzo di questa tecnologia. Nel caso del cloud pubblico, l’intera infrastruttura è gestita dal provider, eliminando la necessità per le aziende di investire in hardware, software e personale specializzato. Questo aspetto è cruciale sia dal punto di vista economico che per la difficoltà di reperire risorse qualificate sul mercato. Tuttavia, questo non si applica al cloud privato, che è gestito internamente dall’azienda, ma torna rilevante nel caso del cloud privato ospitato.

Una delle caratteristiche principali del cloud è la sua elasticità e scalabilità, che permettono alle aziende di adattarsi automaticamente alle variazioni nella domanda di risorse (come picchi stagionali, promozioni speciali, o situazioni di crisi). Inoltre, il cloud offre una modalità di utilizzo self-service, riducendo la necessità di coinvolgere il personale IT, che può anche essere assente in alcuni casi, come nell’acquisto di un servizio SaaS da parte di una divisione aziendale specifica.

Il ruolo dei provider di servizi cloud

I provider di servizi cloud sono i principali attori della trasformazione dell’IT verso i modelli cloud. Questi provider, grazie a risorse dedicate, competenze specialistiche, certificazioni ed esperienza, offrono alle aziende la possibilità di sfruttare il cloud per favorire la crescita del business.

Esempi notevoli sono Amazon, Microsoft, Google e IBM, che mettono a disposizione infrastrutture e piattaforme di servizi sia a livello infrastrutturale che applicativo.

Questi provider supportano ambienti di sviluppo basati su risorse cloud, migrazione di applicazioni e fornitura di risorse infrastrutturali (IaaS: compute, storage, network).

Anche per il cloud privato ospitato, il provider si occupa della resilienza dell’infrastruttura, delle prestazioni e di servizi essenziali come la continuità operativa e la cybersecurity, erogati rigorosamente as-a-service.

Le caratteristiche da considerare nella scelta di un cloud provider

Quando si sceglie un provider cloud, ci sono alcune caratteristiche fondamentali da considerare:

Reputazione solida e stabilità finanziaria

    • Verificare che il provider abbia una solida posizione finanziaria e una buona reputazione.
    • Informarsi su eventuali partner, leggere recensioni e cercare confronti diretti con clienti attuali o passati.

    Affidabilità del servizio

      • Il provider dovrebbe dimostrare il rispetto delle best practice e degli standard di settore, spesso certificati.
      • È essenziale che il provider fornisca report sulle prestazioni in modo trasparente e offra un supporto amministrativo adeguato alle esigenze specifiche dell’azienda.

      Chiarezza operativa

        • I processi di distribuzione, gestione e aggiornamento di software e applicazioni devono essere semplificati.
        • Verificare che il provider supporti anche il modello di cloud ibrido, per poterlo implementare successivamente se necessario.

        Elevati standard di sicurezza e gestione dei dati

          • Scegliere un provider che garantisca audit periodici del sistema di gestione, applicazione di patch e protezione di tutti i sistemi.
          • Verificare la conformità alle normative sulla privacy, come il GDPR, e la capacità di proteggere i dati con crittografia e gestione delle identità.
          • Assicurarsi che il provider adotti misure di sicurezza fisica nei data center e disponga di piani di ripristino documentabili.

          Collocazione geografica adeguata

            • La posizione dei data center è importante per garantire una buona User Experience e rispettare le normative locali sulla sicurezza e conformità.
            • Allocare i dati in un data center geograficamente vicino agli utenti può migliorare le prestazioni delle applicazioni.

            Introduzione alla ISO 27018 e alla sicurezza nel cloud

            La ISO/IEC 27018 fornisce linee guida per la protezione delle informazioni personali (PII) in ambienti di cloud computing pubblici. La sua adozione aiuta le aziende a garantire che i fornitori di servizi cloud (CSP) adottino misure adeguate per proteggere i dati personali, rispettando le normative e garantendo la fiducia degli utenti.

            Con l’adozione crescente del cloud computing, la protezione dei dati personali è diventata una preoccupazione primaria per le aziende. La ISO 27018 si concentra specificamente sulla protezione delle PII nel cloud pubblico, fornendo un quadro per la gestione della privacy e della sicurezza dei dati. Aderendo a questo standard, i CSP possono dimostrare il loro impegno verso la protezione delle PII, facilitando le aziende nella scelta di fornitori affidabili.

            La scelta del cloud provider e la conformità al GDPR

            Oggi, i servizi cloud sono utilizzati da aziende e organizzazioni di ogni tipo e dimensione, gestendo spesso grandi quantità di dati personali, compresi quelli sensibili. Pertanto, il titolare del trattamento dei dati deve scegliere con attenzione il provider di servizi cloud, rispettando il principio di accountability. Questo principio non solo richiede di conformarsi alle normative sulla privacy (incluso il GDPR, le normative nazionali e i pareri delle autorità competenti), ma anche di poter dimostrare tale conformità.

            Principio di accountability e proattività: gli obblighi specifici

            Il principio di accountability implica che il titolare del trattamento deve adottare un approccio proattivo per rispettare la normativa, implementando misure tecniche e organizzative adeguate in base alla propria struttura, ai costi e allo stato dell’arte tecnologico.

            Trasparenza

            Il titolare del trattamento deve essere trasparente con gli interessati, informandoli che i loro dati saranno trasmessi e trattati da un provider cloud. Questo deve essere chiaramente indicato nell’informativa sulla privacy.

            Responsabilità del Cloud Provider

            Il cloud provider, agendo come responsabile del trattamento, tratta i dati personali per conto del titolare e secondo le modalità prescritte dall’art. 28 del GDPR. Questo articolo richiede che il titolare scelga un responsabile che offra sufficienti garanzie per implementare misure tecniche e organizzative adeguate.

            Due diligence e valutazione del provider

            Prima di concludere un contratto di cloud computing, il titolare del trattamento deve condurre una due diligence per verificare se il provider è in grado di rispettare la normativa sulla protezione dei dati. Questo include l’analisi del ciclo di vita dei dati e la gestione dei server utilizzati, compresa la loro ubicazione geografica.

            Ubicazione dei Server

            È essenziale conoscere l’ubicazione geografica dei server principali e di backup. Se i server si trovano fuori dall’UE, è necessario rispettare specifiche basi giuridiche per il trasferimento dei dati, come le decisioni di adeguatezza della Commissione europea o le garanzie adeguate, come l’adesione del provider a un codice di condotta.

            Sicurezza fisica e dei dati

            Il titolare del trattamento deve valutare se le misure di sicurezza adottate dal provider siano conformi al GDPR e alle proprie policy di sicurezza. Questo include la verifica delle certificazioni come SOC 2, SSAE 16 per la protezione fisica e ISO/IEC 27701:2019 per la protezione dei dati personali.

            Crittografia

            È cruciale che il provider utilizzi la crittografia per garantire che solo il legittimo proprietario possa accedere ai dati.

            Audit e certificazioni

            Il titolare non deve affidarsi solo alle certificazioni e alla documentazione fornita, ma deve includere nei contratti la possibilità di effettuare audit di seconda parte per verificare l’efficacia delle misure di sicurezza implementate.

            Service Level Agreements (SLA) e Data Protection Agreements (DPA)

            Per i provider di grandi dimensioni con un forte potere contrattuale, è essenziale definire con precisione gli SLA e verificare se il livello di servizio sia compatibile con le strategie aziendali e le policy di sicurezza. È utile stabilire dei DPA per garantire un livello di protezione dei dati personali in linea con gli obiettivi aziendali e prevedere penali per violazioni delle clausole.

            Data breach

            Il GDPR impone ai titolari del trattamento di notificare le violazioni dei dati personali entro 72 ore. È cruciale vincolare il provider a comunicare qualsiasi violazione entro un termine inferiore, ad esempio 24 ore, per consentire al titolare di condurre rapide indagini tecniche. Solo il titolare del trattamento può determinare se l’incidente costituisca una violazione dei dati personali, ma il provider può aiutare nella gestione operativa dell’incidente.

            Gestione dei sub-responsabili

            Il titolare del trattamento deve informarsi sui sub-fornitori del provider, che devono essere esplicitamente autorizzati. Questo è importante, specialmente se i sub-fornitori sono ubicati in giurisdizioni diverse, il che può complicare la gestione legale in caso di controversie.

            Il decalogo per scegliere il fornitore giusto sulla base della ISO 27018

            Per scegliere un fornitore di servizi cloud che offra adeguate garanzie e misure tecniche robuste, le aziende dovrebbero seguire un decalogo basato sui principi della ISO 27018 e sulle migliori pratiche di sicurezza nel cloud. Ecco i dieci punti fondamentali da considerare:

            Verifica della Certificazione ISO 27018

            Dettagli: la prima cosa da verificare è se il CSP ha ottenuto la certificazione ISO 27018. Questa certificazione dimostra che il fornitore ha implementato misure specifiche per la protezione delle PII e aderisce alle linee guida internazionali di sicurezza e privacy.

            Azione: richiedere copia del certificato ISO 27018 e verificare la sua validità attraverso l’organismo di certificazione che l’ha rilasciato.

            Valutazione delle misure di sicurezza

            Dettagli: un fornitore di servizi cloud deve implementare robuste misure di sicurezza per proteggere i dati dei clienti. Queste misure includono la crittografia, il controllo degli accessi, la gestione delle vulnerabilità e la prevenzione delle intrusioni.

            Azione: richiedere dettagli specifici sulle misure di sicurezza adottate dal CSP e valutarne l’efficacia e l’adeguatezza rispetto alle esigenze aziendali.

            Trasparenza nei processi di gestione dei dati

            Dettagli: la trasparenza è fondamentale per instaurare la fiducia tra l’azienda e il fornitore di servizi cloud. Il CSP deve essere chiaro riguardo ai processi di gestione dei dati, comprese le modalità di raccolta, elaborazione, archiviazione e condivisione delle PII.

            Azione: richiedere documentazione dettagliata sui processi di gestione dei dati e verificare che siano conformi alle normative sulla protezione dei dati applicabili.

            Gestione dei diritti degli interessati

            Dettagli: la ISO 27018 richiede che i CSP facilitino l’esercizio dei diritti degli interessati, come l’accesso, la rettifica, la cancellazione e la portabilità dei dati personali.

            Azione: valutare le procedure messe in atto dal CSP per gestire le richieste degli interessati e assicurarsi che siano efficaci e conformi alle leggi sulla protezione dei dati.

            Conformità alle normative locali e internazionali

            Dettagli: oltre alla conformità alla ISO 27018, è importante che il CSP rispetti anche le normative sulla protezione dei dati, come il GDPR in Europa o il CCPA in California.

            Azione: verificare la conformità del CSP alle normative specifiche del settore e della nazione in cui l’azienda opera.

            Affidabilità e continuità del servizio

            Dettagli: la disponibilità e l’affidabilità del servizio sono essenziali per garantire la continuità delle operazioni aziendali. Il CSP deve avere piani di continuità operativa e di disaster recovery ben definiti.

            Azione: richiedere dettagli sui piani di continuità e disaster recovery e valutare la loro adeguatezza in base alle esigenze aziendali.

            Audit e monitoraggio continui

            Dettagli: gli audit regolari e il monitoraggio continuo delle misure di sicurezza aiutano a identificare e correggere tempestivamente eventuali vulnerabilità o violazioni.

            Azione: verificare se il CSP sottopone regolarmente le proprie infrastrutture a audit di sicurezza indipendenti e quali strumenti di monitoraggio utilizza.

             Gestione dei contratti e degli SLA

            Dettagli: gli accordi contrattuali e i Service Level Agreements (SLA) devono definire chiaramente le responsabilità del CSP e dell’azienda cliente in termini di sicurezza dei dati, tempi di risposta, e livelli di servizio garantiti.

            Azione: esaminare attentamente i contratti e gli SLA per assicurarsi che coprano tutte le esigenze di sicurezza e operatività dell’azienda.

            Formazione e consapevolezza

            Dettagli: la formazione continua del personale del CSP sulle pratiche di sicurezza e privacy è cruciale per mantenere un alto livello di protezione dei dati.

            Azione: richiedere informazioni sui programmi di formazione e sensibilizzazione sulla sicurezza che il CSP implementa per i suoi dipendenti.

            Valutazione della reputazione e delle referenze

            Dettagli: la reputazione del CSP e le referenze di altri clienti possono fornire indicazioni preziose sulla qualità dei servizi e sulla capacità di gestire i dati in modo sicuro e conforme.

            Azione: raccogliere feedback e referenze da altre aziende che utilizzano i servizi del CSP e valutare la reputazione del fornitore nel settore.

            I vantaggi della conformità alle normative

            Il cloud computing rappresenta una svolta epocale per le aziende di tutte le dimensioni, offrendo vantaggi significativi in termini di efficienza, scalabilità e flessibilità operativa. Tuttavia, per trarre pienamente beneficio da queste tecnologie, è cruciale scegliere attentamente il cloud provider, considerando aspetti come la reputazione, l’affidabilità del servizio, la chiarezza operativa, gli standard di sicurezza e la posizione geografica dei data center.

            La conformità alle normative, in particolare al GDPR, è un elemento chiave che deve guidare la selezione del provider. Le aziende devono assicurarsi che il provider scelto non solo rispetti le normative sulla protezione dei dati, ma che sia anche in grado di dimostrare tale conformità attraverso certificazioni e audit indipendenti. Inoltre, un’attenta valutazione delle misure di sicurezza implementate e la capacità del provider di supportare modelli di cloud ibrido possono fornire ulteriore garanzia di protezione e flessibilità.

            Conclusioni

            In sintesi, il passaggio al cloud richiede una pianificazione strategica e una valutazione approfondita dei potenziali fornitori per garantire che le soluzioni adottate non solo rispondano alle esigenze operative e di business, ma anche a quelle normative e di sicurezza. Solo così le aziende potranno sfruttare appieno il potenziale del cloud computing, mantenendo al contempo la fiducia e la sicurezza dei propri dati.

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            Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
            Prospettive
            Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
            Analisi
            Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
            Decarbonizzazione
            Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
            Unioncamere
            PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
            I fondi
            Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
            CODICE STARTUP
            Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
            DECRETI
            PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
            IL DOCUMENTO
            Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
            STRUMENTI
            Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
            STRATEGIE
            PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
            FONDI
            Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
            GREEN ENERGY
            Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
            TECNOLOGIA SOLIDALE
            Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
            INNOVAZIONE
            Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
            STRATEGIE
            PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
            ANALISI
            Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
            Strategie
            Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
            Strategie
            PNRR, opportunità e sfide per le smart city
            Strategie
            Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
            Strategie
            PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
            Formazione
            Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
            Strategie
            PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
            Dispersione idrica
            Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
            PNRR
            Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
            Formazione
            Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
            Iniziative
            Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
            Competenze e competitività
            PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
            Finanziamenti
            PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
            Sanità post-pandemica
            PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
            Strategie
            Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
            La relazione
            Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
            L'editoriale
            Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
            Strategie
            Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
            Transizione digitale
            Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
            L'analisi I-COM
            Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
            Cineca
            Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
            L'indice europeo
            Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
            L'approfondimento
            PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
            Servizi digitali
            PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
            Legal health
            Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
            Servizi digitali
            PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
            Digital Healthcare transformation
            La trasformazione digitale degli ospedali
            Governance digitale
            PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
            Servizi digitali
            Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
            La survey
            Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
            Missione salute
            Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
            Servizi pubblici
            PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
            Skill gap
            PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
            Il Piano
            Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
            FORUMPA2022
            PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
            I contratti
            Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
            Next Generation EU
            PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
            Fondi
            Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
            Servizi comunali
            Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
            Healthcare data platform
            PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
            Skill
            Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
            Gli obiettivi
            Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
            Sistema Paese
            PNRR 2, è il turno della space economy
            FORUM PA 2022
            FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
            Analisi
            PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
            Innovazione
            Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
            FORUM PA 2022
            PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
            Analisi
            PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
            Rapporti
            Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
            Analisi
            Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
            Progetti
            Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
            Analisi
            PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
            La Svolta
            Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
            Analisi
            Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
            FORUM PA 2022
            Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
            Il Piano
            Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
            Analisi
            PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
            Analisi
            PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
            Webinar
            Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
            Analisi
            Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
            PA e Sicurezza
            PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
            PA e sicurezza
            PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
            Water management
            Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
            LE RISORSE
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