Miglioramento della qualità della vita, aumento dell’attrattività del territorio e modernizzazione della pubblica amministrazione. Queste le priorità della “Strategia per la specializzazione intelligente (S3)” della Regione Friuli Venezia Giulia – la cui ultima versione è stata approvata dalla giunta il 10 luglio 2015 – che ha definito la Strategia regionale per la crescita digitale.
“Le priorità si suddividono in aree tematiche all’interno delle quali si collocano i progetti strategici per l’Agenda digitale regionale – spiega Paolo Panontin, l’assessore alle Autonomie locali della Regione -. I principali sono le infrastrutture e la sicurezza (banda larga e ultra-larga, disaster recovery, business continuity e servizi cloud), l’identità e l’anagrafe digitale (Spid e Anpr), i pagamenti e la fatturazione elettronica, la sanità digitale, la riforma degli enti locali, i servizi per l’impresa, gli open data.
Quattro le aree di intervento che riguardano l’erogazione di nuovi servizi. Si parte dalla riforma per il riordino del sistema Regione-Autonomie locali “che non può prescindere da un forte investimento nelle nuove tecnologie finalizzato, in primo luogo, a rendere effettivo il processo di semplificazione amministrativa”, puntualizza l’assessore. In tal senso la giunta ha messo al centro lo sviluppo dell’economia digitale regionale, una “digital review” per portare anche grandi risparmi di spesa. La roadmap prevede la messa a disposizione delle unioni territoriali intercomunali (UTI) dei servizi informatici di base quali e, a partire dal 1° gennaio 2016 – annuncia Panontin – i primi servizi collegati alle funzioni attivati dalle Uti.
In cantiere anche la digitalizzazione dell’amministrazione regionale: “Stiamo attuando una profonda revisione dei processi interni con il fine di realizzare il procedimento digitale – sottolinea l’assessore -. La strategia della Regione prevede l’implementazione di tutta una serie di funzioni base che si integrano in una architettura infrastrutturale comune andando a costituire un procedimento digitale”. Si va dai front end per l’acquisizione online delle domande ai sistemi per la firma digitale (anche remota), dal sistema di autenticazione federata al il protocollo informatico, dalla gestione dei flussi documentali al fascicolo informatico, dai back end per la gestione dell’istruttoria di una pratica ai decreti digitali. “I bandi della prossima programmazione europea 2014-2020 (POR-FESR e POR-FSE) saranno gestiti utilizzando questi nuovi sistemi”, annuncia Panontin.
Relativamente ai servizi per le imprese la Regione è impegnata soprattutto sul Suap con il portale telematico dello sportello unico “Suap in Rete” per lo svolgimento informatizzato delle procedure e delle formalità relative all’insediamento e allo svolgimento delle attività produttive e all’avvio e allo svolgimento delle attività di servizi nel territorio regionale e la banca dati unificata a livello regionale dei procedimenti e della modulistica in formato aperto. “Per fine anno – annuncia Panontin – è previsto il rilascio delle funzioni di back office per lo scambio degli allegati pesanti con gli enti terzi andando a risolvere uno degli ostacoli principali all’uso dei documenti in formato digitale”.
Fra le priorità anche la sanità digitale: la priorità è garantire soluzioni informatiche per l’integrazione socio-sanitaria e la continuità della cura, servizi sanitari e sociali più accessibili unitamente ad una organizzazione più efficiente sia dal punto di vista amministrativo che, soprattutto, clinico nelle sue fattispecie specialistiche. I progetti più rilevanti, in corso di realizzazione, riguardano il Fascicolo Sanitario Elettronico, la Prescrizione e la Dematerializzazione delle ricette, il collegamento in rete dei Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, il Progetto Pacs.
Last but not least i sistemi di pagamento online e la fatturazione elettronica: la Regione possiede una piattaforma di pagamenti online già dal 2008 che a breve verrà integrata con il nodo dei pagamenti nazionale.
Ma i servizi – puntualizza l’assessore – “non possono essere erogati se non supportati da infrastrutture adeguate, per questo un altro progetto prioritario è Ermes (Excellent Region in a Multimedia European Society) per la rete pubblica a banda larga e i progetti di cessione della banda pubblica ai gestori privati di telecomunicazioni”. Ad oggi si registra la realizzazione di 1.390 chilometri di infrastruttura su un totale di 1.679 chilometri previsti (83%) e l’attivazione di 159 comuni su 216 (73%). “Entro il 2015 i comuni attivati saranno 200, per giungere al completamento delle connessioni entro i primi mesi del 2016”, annuncia ancora Panontin. Un altro fattore per stimolare la digitalizzazione è l’accesso gratuito alla rete. La rete regionale Wi-Fi pubblica conta oggi 397 access point in 114 comuni e più di 25.000 utenti registrati, con 50 nuovi utenti giornalieri e un traffico quotidiano di 130 GB.
Per il programma Ermes la regione ha stanziato 122.297.910 di euro di cui 56.662.729 già erogati. Per la banda ultra-larga sono già stati stanziati 2,5 milioni di euro con l’assestamento di Bilancio 2015 per la progettazione della BUL, mentre altri 12,3 milioni sono ricompresi nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020. A queste risorse regionali si aggiungono altre risorse a valere sui fondi comunitari (FSE e FESR). Inoltre, entro settembre, la Regione presenterà al Governo un progetto per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale 2020 e richiedere un co-finanziamento all’interno del Piano Nazionale per la BUL, in elaborazione, e attraverso le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020.
“Un tema fondamentale per la crescita digitale della regione (e del paese) è quello della cosiddetta e-inclusion ovvero del livello di inclusione dei cittadini nella società dell’informazione”, ci tiene a evidenziare Panontin “Emerge con chiarezza come le lacune sulle competenze digitali rappresentino uno dei maggiori ostacoli all’uso delle tecnologie. Basti pensare che, nel 2014, tra le famiglie della Regione che hanno dichiarato di non usare internet, il 57,2% ha indicato come causa il fatto di non saperlo usare e il 30,8% lo ritiene inutile. Quindi, da una parte è essenziale che i servizi digitali diventino facili da usare, intuitivi e accessibili e, dall’altra, servono azioni sul territorio per aumentare la e-inclusion. Per quest’ultimo punto da lodare sono iniziative come i Digital Champions e il programma Go On Italia che si propone di avvicinare gli studenti al digitale e gli anziani a familiarizzare con gli strumenti informatici al quale, non a caso, la Regione ha aderito per prima con Go On FVG”.
Per l’Agenda digitale regionale il prossimo passo sarà quello di dotarsi, entro la fine dell’anno, di uno strumento strategico e di indirizzo che possa guidare in modo unitario le politiche Ict regionali per raccordarle con quell’idea di futuro rappresentata dall’Agenda digitale e con gli obiettivi di Europa2020. “Tale strumento – conclude l’assessore – consentirà sia di definire le strategie attraverso le analisi del contesto e il confronto con i portatori di interessi e di diritti, sia di monitorare le azioni per verificarne gli impatti per poter, se necessario, intervenire con misure correttive”.