L’ulteriore restringimento del perimetro di sicurezza imposto al Golden Power 5G con l’introduzione del nuovo decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri ha due effetti importanti, ma anche limiti di cui tenere conto.
Gli effetti del decreto Golden Power 5G
Garantisce da un lato il censimento governativo puntuale, in tempi compressi (entro 10 giorni dati alle aziende) dei contratti che afferiscono all’impiego di infrastrutture critiche nazionali ed in particolare a quelle del 5G.
Dall’altro consente tempistiche adeguate ad una più idonea valutazione dei rischi e possibili violazioni alla sicurezza nazionale.
I poteri speciali della Golden Power, secondo il decreto, permetteranno di imporre specifiche prescrizioni o condizioni ogniqualvolta ciò sia sufficiente ad assicurare la tutela degli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale.
Il Governo “può ingiungere all’impresa acquirente e all’eventuale controparte di ripristinare a proprie spese la situazione anteriore”. E chiunque non osservi gli obblighi di notifica “è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell’operazione e comunque non inferiore all’uno per cento del medesimo valore”.
I limiti del decreto
Se a mio avviso questo decreto può avere senso in una situazione di staticità e di pace apparente tra Stati esso perde di intensità in un contesto di Early Warning dinamico in scenari di conflitto e pre conflitti reali laddove aziende internazionali sotto un controllo di un governo nemico pongono in essere attività di appoggio ad un attacco preventivo cibernetico.
Quindi il decreto è ben studiato in situazioni di non conflitto ma dovrebbe subire ulteriori perimetri restrittivi in situazioni di pre conflitto.