L’undicesimo IGF si è tenuto a Guadalajara in Messico dal 5 al 9 dicembre 2016. Questo è stato il primo multi stakeholder IGF del mandato di 10 anni delle Nazioni Unite dopo la Assemblea del dicembre 2015 su WSIS+10. Il responsabile della organizzazione dell’evento per le Nazioni Unite è stato Lenni Montiel, Assistant Secretary General di Ban Ki Moon.
Hanno partecipato più di duemila delegati provenienti da 123 nazioni i quali hanno partecipato alle circa duecento sessioni del programma; la partecipazione è stata anche superiore di diverse migliaia, attraverso le partecipazioni da remoto.
I principali temi trattati sono stati: l’Internet e lo sviluppo sostenibile, l’accesso e la diversità, i problemi dei giovani e di genere collegati a Internet, la protezione dei diritti in rete, la cyber security, la necessità di migliorare le relazioni tra gli stakeholder, le risorse critiche di Internet, l’apprendimento delle capacità gestionali di Internet ed altro.
Indubbiamente questa edizione dello IGF, essendo la prima di un ulteriore decennio, si inserisce in una dimostrazione di maturità rispetto alle precedenti; nel mondo di Internet, un decennio è ovviamente una era storica molto significativa, considerando che il processo degli IGF era stato concepito durante la seconda edizione dello World Summit on Information Society che si tenne a Tunisi nel 2005 (la prima edizione del WSIS si era tenuta a Ginevra nel 2003 ma non erano stati raggiunti risultati che avessero una loro operatività a breve). Il passaggio sostanziale qui a Guadalajara è stato di riconoscere la crescente complessità dell’ecosistema Internet nell’ambito del quale i temi relativi all’informazione veicolata da Internet ed ai relativi servizi ponevano ormai questioni legali, culturali, economici e sociali crescenti da analizzare e armonizzare entro un quadro multi-stakeholder e finalizzato alla crescita in tutte le zone del mondo.
Alcuni elementi che hanno segnato l’evoluzione rispetto alle edizioni del decenio precedente
1 Il singolo governo del Giappone presenta per la prima volta in un meeting IGF uno Workshop nel quale si apre ad una logica multi stakeholder per eventi si qui condotti in modo multilaterale, quindi con la partecipazione dei soli governi, quali i G7 e G20.
Il governo del Giappone, nella persona di Shigeki SUZUKI: Vice-Minister for Policy Coordination in Japan, ha relazionato sugli accordi raggiunti nei meeting ministeriali associati al G7 ed in particolare quello del “Charter for the Digitally Connected World” che ha elaborato quanto segue:
“Si riaffermano e si condividono i principi fondamentali che sostengono il mondo connesso digitalmente”.
“Si riafferma l’impegno a promuovere e proteggere i diritti umani”.
“La natura di Internet aperta, interoperabile e distribuita è un potente abilitatore di innovazione e di crescita economica”.
“Si riafferma il nostro impegno per un approccio multi-stakeholder per la Internet Governance che includa piena e attiva partecipazione da parte dei governi, del settore privato , della società civile, della comunità tecnica e delle organizzazioni internazionali del settore”.
Dopo questa introduzione, da segnalare gli interventi di Megan Richards: Principal Advisor to Director-General of DG CONNECT at the European Commission, di Stefan Schnorr: Director-General for Digital and Innovation Policy, the Federal Ministry for Economic Affairs and Energy, Germany (che ha parlato dei G20 che si terranno a Hannover nel prossimo luglio) e di Kathryn Brown: President and CEO of the Internet Society .
Kathryn Brown era stata invitata all’incontro ministeriale dei G7 in Giappone ed ha commentato con favore l’approccio multi-stakeholder con la presentazione fatta in questo IGF organizzato dalle Nazioni Unite; a seguire ho fatto un breve intervento su questa linea come Rappresentante dell’Internet Society nel paese dove si terrà a maggio il prossimo G7; alla riunione erano presenti anche Maura Gambassi del MISE e il rappresentante del governo UK che parteciperà ad entrambi i meeting.
2 Promozione e maggiore integrazione degli IGF nazionali e regionali entro la struttura dello IGF globale
Per la prima volta i National and Regional IGF hanno organizzato una sessione plenaria nella quale sono state rappresentate 41 iniziative incluso il nostro IGF Italia 2016 svoltosi a Venezia il 14 e 15 novembre. Si veda il rapporto presentato.
Scopo della riunione è stato di verificare l’impegno degli IGF nazionali e regionali su temi quali: promuovere la connessione alla rete da parte di coloro che non sono ancora connessi, questioni organizzative e gestionali, al fine di inserirli in modo più strutturato nello IGF globale. Una particolare attenzione è stata dedicata alla necessità di supporto finanziario per gli IGF nazionali e regionali sia dai fondi delle Nazioni Unite disponibili in maniera diretta o indiretta, che attraverso la sensibilizzazione del settore privato nelle varie realtà geografiche. Da notare che ad oggi sono 72 gli IGF Nazionali attivi e un anno fa erano37.
3 Presenza accentuata di temi relativi ai diritti in Internet
Questo argomento molto attuale è stato trattato in diverse sessioni, per le implicazioni economiche, sociali e culturali; il confronto internazionale è stato molto vivace per i temi di libertà di espressione, the diritto alla privacy, protezione dei minori, etc.
In un evento specifico bilaterale tra Brasile ed Italia si sono confrontate le novità relative alle iniziative sui diritti in Internet intraprese nei relativi parlamenti e governi; questo meeting ha fatto seguito ad una iniziativa analoga che si tenne nello IGF dello scorso anno una settimana dopo la approvazione alla Camera dei Deputati della Dichiarazione sui diritti in Internet ed ho partecipato come rappresentante della Commissione della Camera che ha elaborato la Dichiarazione sui diritti che si può consultare qui.
L’incontro è stato particolarmente costruttivo ed ha rinforzato l’intenzione di reciproca collaborazione.
4 Maggiore coinvolgimento dei giovani e promozione di interlocuzione tra generazioni
La sessione plenaria che ha preceduto la chiusura dello IGF è stata dedicata ad un “Dialogo aperto tra i pionieri e i giovani leader” sullo stato dell’arte dell’eco-sistema Internet al fine di proporre un’agenda per i futuri sviluppi. Cinque giovani leader si sono impegnati in questo colloquio dinamico scambiando opinioni con cinque attori storici di Internet per dibattere le sfide della Internet Governance e scambiare idee su temi che stanno all’ordine del giorno della comunità Internet.
Qui sotto i nomi che hanno formato le 5 coppie.
Vint Cerf Vicepresidente di Google – digital evangelist Grace Abuhamad
Anriette Esterhuysen Association for Progressive Communications Florian Daniel
Jun Murai Professore emerito Keio University in Giappone Ephraim Kenyanito
Raúl Echeberría Vicepres. Internet Society for global engagement Bianca Ho
Stefano Trumpy Pres. ltalian chapter Internet Society Kimberly Anastácio
Questa sessione plenaria ha avuto un forte successo di pubblico e gli organizzatori intendono ripetere eventi come questo nel prossimo futuro.
Da notare che, a partire dallo scorso anno, lo IGF globale ha promosso degli IGF per la gioventù che in alcuni casi sono separati dagli IGF nazionali e in altri sono una sezione specifica di questi.
Considerazioni conclusive
Nel primo IGF del secondo decennio, si sono osservate innovazioni che promettono di allargare l’interesse e l’efficacia degli IGF globali. Si può dire a questo punto che la sigla IGF per (Internet Governance Forum) si sta trasformando in una sorta di marchio di qualità e questo naturalmente vale anche per gli IGF nazionali e regionali.
Da notare la partecipazione a Guadalajara di entità internazionali di assoluto rilievo per l’Internet che hanno contribuito con interventi e sessioni dedicate: Internet Society, ICANN, OECD, UNESCO, IEEE, World Bank, UNICEF, ITU, WIPO e World Economic Forum. Questa incisiva presenza è un segno della crescente considerazione che gli IGF hanno guadagnato.
La partecipazione italiana in questa edizione è stata modesta, formata, oltre cha da chi scrive, una rappresentante del MISE, uno del nostro settore privato, oltre ad alcuni espatriati che lavorano a Bruxelles, in UK, in Svizzera, in Brasile e pochi altri che non ho incontrato.