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Hybrid cloud, cos’è e perché è strategico per le aziende



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L’Hybrid Cloud si afferma come soluzione strategica per la competitività di un’azienda: ecco le caratteristiche, i vantaggi e i principali fornitori sul mercato

Pubblicato il 19 apr 2024

Alessandra Talarico

Giornalista pubblicista, redazione agendadigitale.eu



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hybrid cloud

L’hybrid cloud, o “cloud ibrido”, si sta affermando come una soluzione strategica di cloud computing per le aziende che mirano a ottimizzare le loro operazioni, raggiungere flessibilità e scalabilità e proteggere i dati sensibili.

Scegliere l’hybrid cloud, però, non è solo una questione tecnologica: può fare la differenza anche in termini di competitività, poiché consente di adattarsi rapidamente alle sfide di un mercato in continuo cambiamento, migliorando la continuità operativa e riducendo i rischi.

Vediamo allora come funziona e come implementarlo in azienda.

Cos’è l’Hybrid Cloud

Quando parliamo di cloud ibrido ci riferiamo a un approccio di computing misto in cui le applicazioni vengono eseguite utilizzando una combinazione di servizi di cloud pubblico, servizi di cloud privato e infrastruttura on-premise.

Le aziende possono sfruttare l’hybrid cloud per gestire carichi di lavoro critici e dati sensibili in un ambiente privato, usando il cloud pubblico per le applicazioni ad alta scalabilità.

Hybrid cloud: i vantaggi per le aziende

Flessibilità, data governance e sicurezza, e scalabilità sono le caratteristiche più spesso associate all’hybrid cloud. Vediamo perché, in concreto.

Flessibilità

La flessibilità si manifesta nella capacità di creare soluzioni di archiviazione personalizzate, combinando il cloud pubblico e privato per soddisfare le esigenze specifiche, ottimizzando le prestazioni e l’efficienza a costi contenuti.

Data governance e sicurezza

Per quanto riguarda la data governance e la sicurezza, il cloud ibrido consente un controllo rigoroso sui dati sensibili, garantendone la sicurezza indipendentemente dalla loro ubicazione.

Scalabilità

La scalabilità permette alle aziende di adattare le risorse in modo efficiente, spostando le applicazioni tra il cloud pubblico e privato a seconda delle necessità, per massimizzare la privacy, la sicurezza o la potenza di calcolo.

Come funziona l’Hybrid cloud: i fattori da considerare

L’implementazione di un cloud ibrido comporta una procedura articolata. Ecco quali sono gli aspetti cruciali da prendere in considerazione prima di procedere con l’adozione del cloud ibrido.

  • Scegliere la piattaforma cloud più appropriata: è fondamentale definire i servizi necessari dal cloud pubblico e selezionare con cura la piattaforma, soprattutto se si prevede l’uso di IaaS o PaaS, per evitare problemi di gestione dei carichi di lavoro.
  • Sistema operativo unificato o no? Optare per un unico sistema operativo per gestire sia il cloud che le infrastrutture on-premise può migliorare il coordinamento, ma è possibile anche lavorare con OS diversi e piattaforme come OpenStack o Kubernetes per gestire configurazioni eterogenee.
  • Accesso ai dati e gestione delle attività: è cruciale rendere i dati facilmente accessibili e sicuri, richiedendo competenze specifiche per una corretta gestione delle applicazioni.
  • Sicurezza dei dati: proteggere i dati durante il loro spostamento tra cloud pubblico e privato è essenziale, considerando che la sicurezza nel cloud pubblico, sebbene migliorata, non è infallibile.
  • Integrare cloud pubblico con un sistema già in uso: collegare il cloud pubblico a sistemi esistenti può necessitare di modifiche significative per migliorare l’efficienza senza compromettere le prestazioni.
  • Gestire il backup e il recupero dai disastri: è importante effettuare backup dei dati sia nel cloud privato che in quello pubblico e avere piani di recupero dati efficaci per affrontare eventuali emergenze.

Architettura di un sistema Hybrid Cloud

Il concetto di cloud ibrido si adatta alle diverse esigenze delle organizzazioni: non esiste perciò un’architettura universale. Consente la combinazione di servizi cloud privati, gestiti internamente o su server dedicati esterni, con servizi cloud pubblici di grandi fornitori come Amazon o Google. Questa architettura richiede middleware per integrare e gestire risorse tra i vari ambienti cloud. Le sue caratteristiche principali sono la connettività sicura tra dispositivi, la scalabilità delle risorse e la gestione centralizzata delle risorse disponibili su richiesta.

Componenti chiave

  • Tecnologie per la connessione di rete: fondamentali per l’integrazione tra ambienti diversi, includono VPN, WAN, API e strumenti come Kubernetes per la gestione centralizzata, il trasferimento di carichi di lavoro e l’orchestrazione dell’infrastruttura.
  • Virtualizzazione e container: migliorano l’efficienza, la flessibilità e la sicurezza nella gestione delle risorse di calcolo, facilitando la migrazione tra ambienti on-premise e cloud. Supportano lo sviluppo e l’esecuzione uniforme di applicazioni cloud-native, ottimizzando il deployment e l’operatività.
  • Orchestrazione e provisioning automatico: essenziali per la configurazione, gestione e coordinamento automatici di sistemi e servizi attraverso ambienti cloud diversi. Automatizzano il deployment di risorse, la gestione della configurazione, la scalabilità, il bilanciamento del carico e il ripristino di emergenza, riducendo tempi di attesa e errori umani.
  • Sincronizzazione e coerenza dei dati: assicurano che le modifiche ai dati in un ambiente siano riflettute in altri, mantenendo l’integrità e l’attualità delle informazioni attraverso diversi luoghi di archiviazione. Garantiscono l’uniformità e l’affidabilità dei dati accessibili in tutto il sistema.
  • Controllo e visibilità centralizzati: indispensabili per il monitoraggio, la gestione e l’ottimizzazione delle prestazioni, sicurezza e conformità delle risorse IT distribuite. Permettono agli amministratori IT di avere una visione completa indipendentemente dalla collocazione fisica delle infrastrutture e dei servizi.

Svantaggi dell’Hybrid Cloud

L’adozione di un modello di cloud ibrido può presentare alcuni svantaggi significativi, in particolare in termini di complessità e costi.

Complessità di gestione del cloud ibrido

Gestire un ambiente ibrido richiede una comprensione approfondita di entrambi i mondi, pubblico e privato, e di come interagiscono tra loro.

  • Complessità di gestione del cloud ibrido
    • Necessità di comprendere sia il cloud pubblico che quello privato e la loro interazione.
    • Configurazione e integrazione delle reti tra diversi ambienti cloud.
    • Gestione della sicurezza su più piattaforme.
    • Orchestrazione efficiente delle risorse.
    • Sfide tecniche nello spostamento di dati e applicazioni tra cloud diversi.
    • Richiesta di competenze tecniche specializzate e strumenti avanzati.

Costi del cloud ibrido

Valutare i costi dell’hybrid cloud richiede un’analisi dettagliata di diversi fattori. Ecco un riassunto dei punti chiave:

  • Modelli di pricing: generalmente basati su un approccio pay-as-you-go, che varia a seconda del fornitore. Include costi per capacità di calcolo, spazio di archiviazione, traffico di rete, ecc.
  • Costi associati: sia nel cloud pubblico (risorse consumate) che nel cloud privato (hardware, software, manutenzione).
  • Fattori che influenzano i costi:
    • Analisi dei requisiti: determinare le esigenze specifiche dell’organizzazione per capire quali risorse spostare nel cloud pubblico o mantenere nel privato.
    • Costi di infrastruttura: variabili nel cloud pubblico e fissi ma con investimento iniziale significativo nel cloud privato.
    • Costi di rete: considerare la larghezza di banda e i costi per il trasferimento di dati.
    • Costi di gestione e operativi: includere costi per strumenti di gestione e monitoraggio, sicurezza, audit e certificazioni.
    • Migrazione e transizione: valutare i costi associati alla migrazione di applicazioni e dati.
    • Scalabilità e flessibilità: comprendere l’impatto sulla spesa operativa a lungo termine.

Questi passaggi e considerazioni aiutano a prevedere e ottimizzare i costi prima di procedere con qualsiasi migrazione verso l’hybrid cloud.

Sicurezza e conformità nell’Hybrid Cloud

La gestione della sicurezza e della conformità in un ambiente cloud ibrido presenta sfide significative. La necessità di implementare una strategia di sicurezza coerente e integrata attraverso diversi ambienti cloud è complicata dalla varietà delle politiche e misure di sicurezza specifiche di ciascun ambiente, aumentando così la superficie di attacco e il rischio di violazioni dei dati e attacchi informatici.

Inoltre, le aziende devono navigare attraverso complessi standard normativi e di conformità, che variano a seconda del settore e della regione geografica, assicurando che i dati siano trattati e protetti correttamente in tutti gli ambienti cloud impiegati. Questo richiede una pianificazione e monitoraggio accurati, oltre a una profonda comprensione delle leggi e dei regolamenti applicabili.

Casi d’uso dell’hybrid cloud

Il cloud ibrido è una soluzione versatile che combina le risorse IT interne di un’azienda con l’infrastruttura e i servizi di fornitori cloud di terze parti. Ecco alcuni casi d’uso in cui il cloud ibrido dimostra il suo valore.

  • Applicazioni di supporto a bassa latenza: il cloud ibrido consente di ridurre la latenza posizionando infrastrutture e servizi cloud vicino agli utenti finali, ideale per applicazioni che richiedono comunicazioni immediate.
  • Disaster Recovery: migliora la resilienza aziendale adattando le strategie di Disaster Recovery alle esigenze specifiche, permettendo lo spostamento dei carichi di lavoro tra ambienti cloud per assicurare continuità operativa.
  • Continuità aziendale: aiuta a ridurre i tempi di inattività spostando i carichi di lavoro in ambienti cloud pubblici durante l’aggiornamento dell’infrastruttura privata.
  • Rispetto delle normative sui dati: offre la possibilità di gestire con precisione dove i dati sono archiviati e trattati, facilitando la conformità con le leggi sulla privacy e sulla residenza dei dati.

Fornitori di servizi hybrid cloud

Di seguito, esploriamo le caratteristiche distintive di alcune delle principali aziende che offrono cloud ibrido.

  • Amazon AWS Outposts
    • Utilizzo uniforme delle applicazioni AWS on-premise e nel cloud
    • Stesse API e strumenti sia on-premise che nel cloud
  • HPE GreenLake
    • Soluzioni cloud e as-a-service per semplificare operazioni aziendali
    • Esperienza cloud su app e dati su edge, data center, colocation e cloud pubblici
  • OVHCloud
    • Cloud computing con VPS, server dedicati e servizi web
    • Collegamenti sicuri per architetture multi-cloud personalizzate
  • Nutanix
    • Multi-cloud ibrido per un’estensione agile e scalabile dell’ambiente on-premise nel cloud
  • NetApp
    • Servizi per storage senza interruzioni e gestione dei dati
    • Protezione contro il ransomware dall’infrastruttura principale ai cloud
  • Red Hat
    • Infrastrutture per cloud ibrido, servizi applicativi, sviluppo cloud-native e soluzioni di automazione
    • Servizi IT rapidi ed economici su qualsiasi infrastruttura
  • VMware
    • Cloud ibrido basato sulla VMware Cloud Foundation per servizi di data center virtualizzati
  • Oracle Cloud
    • Cloud distribuito personalizzabile con servizi completi
    • Integrazione diretta del database con Azure e interconnessione ad alte prestazioni
  • AWS
    • Servizi di cloud ibrido per un’esperienza coerente on-premise, nel cloud e al bordo
    • Vasta gamma di soluzioni ibride per soddisfare esigenze aziendali
  • Microsoft Azure
    • Servizi di cloud ibrido per l’integrazione di archiviazione e piattaforme software basate sul cloud
    • Ottimizzazione dell’efficienza attraverso i processi aziendali

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