minimalismo dei dati

Il cloud contro l’espansione incontrollata dei dati: tre passi ridurre il carico delle aziende

Avere il controllo dei dati, ridurne al minimo l’archiviazione e ottimizzare l’utilizzo complessivo di energia di tutti i sistemi informatici. Le aziende devono adottare un approccio minimalista per sfruttare al meglio una tra le risorse più preziose nell’era digitale. Gli step necessari

Pubblicato il 20 Apr 2023

Roberto Patano

Senior manager systems engineering di NetApp

hybrid cloud

Si stima che la datasfera globale raggiungerà l’incredibile cifra di 180 zettabyte entro il 2025. Ma non è tutto, se continuerà a crescere al ritmo attuale, entro il 2030 probabilmente supereremo uno yottabyte (un milione di trilioni di megabyte) di dati creati in un solo anno, una cifra a dir poco ragguardevole.

La rivelazione scioccante, tuttavia, è un’altra: oltre il 68% dei dati che conserviamo nei data center non viene mai più utilizzato dopo la loro creazione. Si tratta di un numero di dati enorme, che così consuma spazio di storage e consuma energia inutilmente.

Il minimalismo dei dati

Per massimizzare le possibilità di successo nella nuova economia, le aziende devono quindi sviluppare e adottare una presenza digitale ben definita, sfruttando le loro risorse con la sostenibilità al centro dell’approccio utilizzato, in modo da evitare questo genere di sprechi.

Pe questo motivo è fondamentale ridurre i dati in possesso delle aziende, in modo tale che queste possano ridurre in modo significativo le proprie emissioni di CO2.

Un modo per ridurre al minimo i dati in possesso delle aziende in modo sistematico ed efficace è quello di creare una strategia che abbia al centro il cosiddetto minimalismo dei dati. Questa strategia si sviluppa nella riduzione dei dati in possesso di un’azienda, per fare in modo che i leader siano in grado di tagliare i costi e di avvicinarsi agli obiettivi di Environmental, Social Governance.

Tre passi per ridurre il proprio carico di dati

Considerando che i dati sono essenziali per ottimizzare i processi aziendali, le compagnie devono trovare il modo di creare ambienti favorevoli per liberare appieno il proprio potenziale. Per fare questo è necessario concentrarsi su tre aree per poter avere il controllo dei dati, per ridurre al minimo l’archiviazione degli stessi e ottimizzare l’utilizzo complessivo di energia di tutti i sistemi informatici.

Sapere quanti dati si hanno e dove essi si trovano

In primo luogo, le aziende devono sapere quanti dati hanno e dove essi si trovano, per poterli facilmente rimuovere in caso risultassero inutili o duplicati. La visibilità dello storage dei dati è essenziale sia per gli ambienti locali che per quelli di cloud, compreso gli ambienti di tipo ibrido. Le aziende devono così utilizzare un software di gestione dei dati efficace, che funzioni su tutti i silos, per capire quanti e quali dati è possibile ridurre o eliminare. Spesso le aziende rimuovono manualmente i dati chiaramente danneggiati, inattivi o duplicati: un lavoro molto lungo e dispendioso, che deve essere evitato in funzione di soluzioni maggiormente automatizzate.

Classificare i dati necessari per i propri processi

In seguito, una volta ottenuta una visibilità chiara, le aziende possono iniziare a classificare i dati necessari per i propri processi e quelli che invece dovrebbero essere eliminati. Una conoscenza approfondita di ciò che è indispensabile, e di ciò che non lo è, è fondamentale per soddisfare i requisiti di governance e di sostenibilità. Le banche, ad esempio, usano procedure di categorizzazione estremamente severe per stabilire le priorità degli archivi di dati che necessitano di protezione aggiuntiva per la sicurezza informatica e per scoprire le frodi.

Porsi le giuste domande

Infine, in questa fase potrebbe essere utile coinvolgere un consulente di fiducia per fornire un ulteriore supporto. Per esempio, possono essere poste determinate domande, come: esistono modi per rendere più efficiente la conservazione dei dati? È possibile concentrare determinati spazi di archiviazione per risparmiare sulle spese? Un’azienda potrebbe spostare un maggior volume dei propri dati nel cloud pubblico e collaborare con un hyperscaler per migliorare l’impatto ambientale dell’archiviazione e della gestione dei dati?

Grazie a questa strategia è possibile archiviare solo i dati di cui un’azienda ha effettivamente bisogno, tagliando i costi in eccesso e riducendo le emissioni di carbonio per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità prefissati.

I vantaggi del downsizing

L’enorme quantità di dati che le aziende producono, raccolgono e a cui hanno accesso dimostra anche che gli approcci informali, e anche quelli ad hoc, alla raccolta e alla gestione dei dati non sono più sufficienti. Questo senza contare gli impatti sull’ambiente e sulla sostenibilità di questi processi, che sono sempre più al centro dell’agenda dei manager, in un mondo in cui gli stakeholder sono molto più attenti alle credenziali di Environmental, Social Governance di un’azienda. Le “data strategies” sono studiate e progettate su misura per migliorare la gestione dei dati in tutta l’organizzazione aziendale, fornendo ai dipartimenti il supporto necessario per lavorare in allineamento tra loro, anziché in contrasto.

Il minimalismo dei dati può sembrare controintuitivo, soprattutto in un momento in cui il valore dei dati è alle stelle. Tuttavia, l’implementazione di tale strategia può portare a una riduzione del carico di lavoro di un’azienda, assicurando al contempo che i dati siano “puliti”, di alta qualità e gestiti correttamente, al fine di ridurre i rischi legati alla sicurezza e alla privacy, oltre al consumo di energia non necessario che porta ad un aumento delle emissioni di CO2.

Alcuni settori del mondo del lavoro hanno obblighi aggiuntivi per quanto riguarda la gestione dei dati. Le organizzazioni di servizi finanziari, per esempio, sono tenute a raccogliere e conservare una grande quantità di dati storici come parte dei requisiti di reporting. Per soddisfare queste esigenze, è necessario introdurre il giusto mix di tecnologie di storage sia on-premise che nel cloud, in modo che sia il più economico e sostenibile possibile.

Ridurre il “data footprint” per un futuro più green

In conclusione, il minimalismo dei dati è uno dei modi più convenienti grazie a cui è possibile ridurre le emissioni di CO2 e l’impronta di carbonio delle aziende.

Con una condizione economica instabile e una crisi energetica che sta avendo seri impatti sull’andamento di molti Paesi europei, questo è il momento di effettuare una riesamina all’interno delle aziende e rimuovere i dati non strettamente necessari, per poter lavorare in modo più intenso, strategico, e sostenibile, per il futuro.

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